La Stampa, 30 ottobre 2014
Fiat Chrysler Automobiles, fresca di quotazione a New York, ha deciso di scorporare la Ferrari. Il primo consiglio di amministrazione di Fca riunitosi nella nuova sede di St. James Street 25, a Londra, ha stabilito che andrà sul mercato il 10% del Cavallino. Al via un convertendo da 2,5 miliardi
Fiat Chrysler Automobiles, fresca di quotazione a New York, scorpora la Ferrari. Il primo consiglio di amministrazione di Fca riunitosi nella nuova sede di St. James Street 25, a Londra, ha approvato i conti del terzo trimestre 2014, ha varato un convertendo da 2,5 miliardi di dollari e l’emissione di 100 milioni di azioni. Il trimestre vede crescere i ricavi del gruppo con il dimezzamento delle perdite in Europa e sono confermati i target 2014. Il Cavallino Rampante verrà scorporato dal Lingotto e la separazione porterà alla vendita pubblica di una parte della partecipazione di Fca in Ferrari pari al 10% del capitale della casa di Maranello, che sarà collocato sulla Borsa Usa e in un mercato europeo, senza specificare se si tratterà o meno di Piazza Affari. La restante parte di Ferrari verrà distribuita tra gli azionisti di Fca, di cui la famiglia Agnelli è socia al 30,05% attraverso Exor. La Borsa ha apprezzato, a Piazza Affari Fca è volata su del 12,79%, dopo aver strappato quasi il 20%. Sono passate di mano oltre 82 milioni di azioni.
Fca ha scelto di rafforzare il capitale annunciando un bond convertendo. E’ un’obbligazione da 2,5 miliardi di dollari, alla cui scadenza si avrà la conversione dei titoli in azioni ordinarie. A tutto ciò, infine, si aggiunge il collocamento di 100 milioni di titoli ordinari (tra i quali 35 milioni di azioni proprie e 54 milioni utili per reintegrare il capitale dopo la cancellazione dei titoli che avevano chiesto il recesso dalla fusione Fiat-Chrysler). Tutte le operazioni dovrebbero essere completate entro fine anno. Exor aderirà all’emissione del bond convertendo con un investimento di circa 600 milioni di euro.
Il fatturato della casa automobilistica si attesta a 23,6 miliardi di euro, in crescita del 14% sullo stesso periodo del 2013. Il terzo trimestre 2014 ha chiuso con un utile netto pari a 188 milioni, in linea con il terzo trimestre 2013. Le consegne globali di Fca sono cresciute del 10% a 1,1 milioni di veicoli, trainate dalla performance del Nafta. L’indebitamento netto industriale di Fca è cresciuto di 1,7 miliardi per effetto della normale stagionalità, in linea con la variazione del terzo trimestre del 2013. La liquidità è stabile a 21,7 miliardi. Il gruppo che unisce Torino e Detroit conferma i target dell’anno: 4,7 milioni di veicoli consegnati, ricavi a 93 miliardi, Ebit fra 3,6 e 4 miliardi, utile netto di 600-800 milioni, indebitamento netto industriale tra 9,8 e 10,3 miliardi di euro. Nei singoli settori, si evidenzia il dimezzamento della perdita in Europa, anche se nell’area Emea il gruppo Fca è comunque in rosso di 63 milioni. Bene i marchi del lusso: Fca ha registrato nel terzo trimestre una forte crescita pari al 35%. Ferrari ha registrato ricavi pari a 662 milioni di euro (+24%), con 1.610 vetture consegnate (+8%) e un ebit di 89 milioni, che include i 15 milioni del compenso erogato a seguito delle dimissioni di Luca Montezemolo. Al netto di tale importo, l’ebit è cresciuto di 16 milioni. Maserati ha consegnato 8.896 vetture (3.953 nello stesso periodo 2013), grazie a Quattroporte e Ghibli. I ricavi sono pari a 652 milioni (444 milioni), l’ebit è salito da 43 a 90 milioni.
«I risultati nel terzo trimestre - ha detto l’ad Sergio Marchionne - dimostrano una solida performance in un contesto di mercato difficile, particolarmente in America Latina. Siamo in linea per conseguire gli obiettivi che ci siamo dati per l’intero esercizio 2014. Con la creazione di Fca e il debutto al listino di New York abbiamo intrapreso una nuova fase come azienda globale con possibilità sempre maggiori».