il Giornale, 30 ottobre 2014
I jihadisti dell’Isis hanno conquistato il giacimento di gas naturale e petrolio di Al Shaer, in Siria. Il tutto mentre anche il fronte iracheno si infiamma
Con un cruento attacco notturno costato la vita a una trentina di soldati dell’esercito regolare siriano, i jihadisti dell’Isis hanno riconquistato il giacimento di gas naturale e petrolio di Al Shaer nella regione siriana di Homs. Le forze fedeli al regime di Assad erano riuscite a riprendere il controllo della struttura petrolifera nello scorso mese di luglio, strappandolo proprio all’Isis. Continuano intanto combattimenti e stragi sia in Siria che in Iraq. Nell’enclave curda di Kobane, ai confini siriani con la Turchia, stanno arrivando 200 uomini, i rinforzi destinati a contribuire alla difesa della città simbolo della resistenza curda agli islamisti, tra l’altro al centro dei radi della coalizione internazionale.
Il tutto mentre anche il fronte iracheno si infiamma. Miliziani dello Stato islamico hanno giustiziato 46 persone tra poliziotti e combattenti tribali nella provincia occidentale irachena di Al Anbar. I poliziotti e i combattenti della tribù di Al Bunmar sono stati raggruppati nella città di Balat Hit, 70 chilometri a ovest di Ramadi, e li hanno freddati con colpi d’arma da fuoco alla testa. I jihadisti hanno fatto irruzione nelle case delle vittime e le hanno sacheggiate.
Una decina di civili, originari di Hama, sono stati uccisi da barili-bomba sganciati da elicotteri di Damasco ad Habit, su un campo di sfollati a ridosso del confine turco, nella regione di Idlib. L’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) ha documentato l’uccisione dei civili. Alcuni video pubblicati da testimoni oculari mostrano i corpi maciullati di alcune delle vittime. Più a sud, a Homs, un’autobomba è invece esplosa in un quartiere solidale col regime, ferendo decine di persone secondo quanto riferito dall’agenzia ufficiale Sana.