28 ottobre 2014
Le 500 partite di Buffon, i 609 giorni senza gol di El Shaarawy e la dura vita all’estero per Prandelli, Gattuso e Cellino. Thohir se la prende con Ferrero e pensa a come querelarlo. Intanto il Coni ha tagliato i fondi alla Figc la Caterham e la Marussia sono fallite. Non correranno Gp degli Usa
Le 500 partite di Buffon
Domani sera al Marassi contro il Genoa Gigi Buffon giocherà la sua cinquecentesima partita con la Juventus. Un evento che nella storia Juve si è registrato solo in tre occasioni: con Del Piero (705 presenze in 19 stagioni), Scirea (552 partite in 14 anni) e Furino (528 gettoni in 16 stagioni). E chissà fin dove vorrà spingersi il portiere, una delle ultime bandiere rimaste a sventolare in Italia insieme Francesco Totti (716 presenze con la Roma) e pienamente in sintonia (non solo numerica) con il milanista Maldini e l’interista Zanetti, fermatisi rispettivamente a quota 902 e 858 partite. [Oddenino, Sta]
Massimo Marazzina, attaccante del Chievo, fu il primo a segnare un gol allo juventino Buffon: «Solo ora capisco di aver segnato a un mostro. E di aver fatto qualcosa di unico: non solo un gol, ma addirittura una doppietta in 11’ [Oddenino, Sta].
Thorir vuole querelare Viperetta
Intanto Thohir s’infuria con Ferrero. Quel «l’ho detto a Moratti, caccia er filippino», non l’ha proprio mandata giù e ora pensa a come querelarlo. Spiega Sorrentino su Repubblica: «La querela, per diffamazione o addirittura per frasi di discriminazione razziale, è la strada più impervia ma al tempo stesso la più clamorosa. Trattandosi di una questione tra tesserati, la querela violerebbe la clausola compromissoria e bisognerebbe chiedere alla Figc il permesso di andare in tribunale: ma su una vicenda che chiama in causa il razzismo potrebbe anche darsi che la Federcalcio, ustionata dalla storia di Optì Pobà, conceda all’Inter la facoltà di rivolgersi a un tribunale. Ma per ora si valuta la strada sportiva con un esposto alla Procura federale, oppure si attende che la Procura stessa apra un’inchiesta sulle frasi di Ferrero». Intanto domani a San Siro c’è Inter-Samp.
Prandelli, Gattuso e Cellino, la dura vita degli emigrati
Prandelli a Istanbul, dopo il doppio 0-4 in Champions col Dortmund e in campionato coi carneadi del Basaksehir, si è trasformato in un bersaglio, della stampa turca e degli svogliati calciatori turchi del Galatasaray che da mesi non prendono lo stipendio. Ma lui resiste: «Io non mi dimetto» [Currò, Rep] Anche Gattuso resta all’Ofi Creta ma solo perché convinto dai tifosi che, l’altra notte si sono piazzati casa sua pregandolo di rimanere. «Ma – ricorda – non sono qui per fare il presidente». Anche perché la sua squadra deve fare i conti con un budget di un milione, staff tecnico incluso. Alcuni giocatori guadagnano 1.200 euro al mese e vengono pagati quando capita. Invece Cellino da proprietario del Leeds è detestato per la consuetudine di cacciare gli allenatori: anche nella serie B inglese, 4 in 6 mesi. L’ultimo, Milanic, è durato 32 giorni. Il figlio Edoardo, dirigente, puntualizza: «A Cagliari, un anno, mio padre cambiò 7 allenatori». Il record è alla portata. «Cellino è una sciagura: via subito». Lui non ci pensa nemmeno. [Currò Rep].
Quanto costa un gol
Se Higuain è tornato al gol domenica scorsa dopo 200 giorni di astinenza, El Shaarawy e Palacio non segnano da 609 e 160 giorni, Muriel da 252 giorni e Denis da 169. De Carli sul Giornali: «Qualcuno ha fatto anche i conti per stabilire quanto costano questi digiuni, che al contrario di quanto il termine possa far credere, svuotano le casse. La classifica venne stilata a fine campionato scorso e dopo pochi giorni girò un aneddoto, sicuramente non vero. Si dice che un dirigente andò da Cellino a riferirgli le cifre, un gol poteva anche costare più di 600mila euro a un presidente. Cellino si spaventò. Presidente, lei non corre alcun rischio, lo rincuorò il dirigente, noi ne spendiamo solo 80, siamo quelli che risparmiano di più. A quel punto Cellino riprese colore: mi raccomando, disse al dirigente» [De Carli, Gio].
Calcio, è finita la pacchia. Il Coni taglia 20 milioni
Il Coni tagli i fondi al calcio. I 62.541.720 di quest’anno si riducono a 37.525.032 euro per l’anno, la decurtazione sarà in parte corretta da cinque milioni che il calcio deve avere da conti in sospeso e resta da verificare se verrà data alla Figc anche una parte del «tesoretto». Lo sport che avrà il maggior incremento dalla ridistribuzione dei contributi sarà il nuoto di Paolo Barelli che avrà un milione in più (ora sono 4 milioni 720.000). Poi tutti gli altri sport olimpici, ma nessuno potrà avere un incremento superiore al 30 per cento. Dopo 11 anni i privilegi i soldi sono davvero finiti [Monti Cds e Bianchi, Rep]
Giovanni Malagò, presidente del Coni: «Il calcio fa bene ad essere preoccupato, perché ci sono i numeri che sono assolutamente chiari. Al tempo stesso esistono i presupposti per il calcio per dimostrare che si può fare in futuro qualcosa di più e di diverso. Questo argomento non è nato nell’ultimo fine settimana, ma è un discorso partito poco dopo il mio insediamento e che per un anno era alla portata di tutti, molto chiaro e evidente. Da questo punto di vista c’è stata un po’ di sottovalutazione» [Monti, Cds].
Il fallimento della Caterham e la Marussia
È confermato che la Caterham e la Marussia non saranno presenti questo fine settimana sul circuito di Austin per il Gp degli Usa. E probabilmente salteranno anche quello in Brasile, nel weekend successivo. I due team sono falliti. I debiti della Caterham ammonterebbero a circa 20 milioni di euro dei quali circa 18 riguardano il credito che vanta la Renault per il noleggio dei motori. La Marussia ha accumulato una perdita superiore (40 milioni circa), però ha già avviato una trattativa con due imprenditori di origine indiana, Baljinder Sohi e Sonny Kaushal, i quali proprio in queste ore cercano di ottenere una riduzione del prezzo richiesto per la vendita (70 milioni) per risanare l’azienda [Chiavegato, Sta].