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 2014  ottobre 28 Martedì calendario

Se va in porto la riforma di Renzi, più di 40mila bambini diventeranno italiani. Ormai nelle classi uno studente su dieci ha i genitori immigrati

Se dovesse andare in porto la riforma di Renzi ci sarebbero più di 400mila ragazze e ragazzi che avrebbero in poco tempo tutti i requisiti per diventare cittadini italiani.
Le cifre fornite ieri dal Miur descrivono una realtà in rapida espansione. Gli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia per la prima volta hanno superato la metà del totale degli studenti stranieri. Il sorpasso è avvenuto nell’anno scolastico terminato a giugno ed è dovuto soprattutto al boom delle seconde generazioni. Nel 2013/2014, infatti, gli alunni stranieri in totale sono cresciuti del 2,1% rispetto all’anno precedente e rappresentano il 9% degli studenti, vuol dire che quasi un alunna o alunno su 10 è straniero.
Ma soltanto i nati in Italia sono cresciuti dell’11,8%. Infatti ormai gli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia - quelli che potrebbero avere diritto alla cittadinanza se passasse la riforma - rappresentano ormai il 51,7% del totale degli alunni figli di stranieri.
Sono aumentati quest’anno anche gli alunni entrati per la prima volta nel sistema scolastico italiano: sono il 4,9% del totale degli alunni con cittadinanza non italiana rispetto al 3,7% dell’anno precedente e al 4,8% di due anni fa.
In totale, nell’anno che è terminato a giugno hanno frequentato le scuole di ogni ordine e grado 802.785 alunni figli di migranti, 16.155 in più rispetto al 2012/2013. Di questi, 167.591 hanno frequentato la scuola dell’infanzia, 283.233 la primaria, 169.780 la secondaria di I grado, 182.181 quella di II grado.
Arrivano soprattutto da Romania, Albania, Marocco, Cina, Filippine, Moldavia, India, Ucraina e Perù. La regione che ospita più alunni di cittadinanza non italiana è la Lombardia, con 197.102 presenze. L’incidenza maggiore si registra però in Emilia Romagna dove gli studenti con cittadinanza non italiana sono il 15,3% del totale. Seguono Lombardia e Umbria con il 14%. Un caso a parte è Pioltello, il comune italiano con la più alta concentrazione di stranieri nelle scuole: oltre il 30% degli alunni sono figli di migranti. Percentuali alte anche nei comuni di Campi Bisenzio, Cologno Monzese, Arzignano e Prato dove la media degli alunni stranieri supera il 22%.
Gli stranieri preferiscono soprattutto le scuole pubbliche: il 10% degli studenti con cittadinanza non italiana frequenta una scuola non statale contro il 13,3% degli alunni italiani. I maschi frequentano soprattutto tecnici e professionali, le ragazze i licei. La scelta dell’istruzione tecnica riguarda il 41,1% degli alunni figli di migranti nati in Italia e il 38,1% per i nati all’estero. Le ragazze preferiscono gli indirizzi liceali, con in testa l’ex Istituto magistrale. A seguire Liceo Linguistico e Liceo Classico.
«La scuola deve saper cogliere la sfida - spiega Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil - bisogna investire per dare a questi studenti una vera integrazione». Anche Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda chiede interventi: «È necessario un potenziamento dell’insegnamento dell’italiano come avviene in Francia: solo una buona conoscenza della lingua può permettere una vera integrazione di questi studenti».