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 2014  ottobre 28 Martedì calendario

I passi salienti della lettera che il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a mandato a Jyrki Katainen, vicepresidente dell’Ue e commissario europeo agli Affari economici. Manovra, patto di stabilità, Pil e riforme

Il governo italiano s’impegna ad adottare misure supplementari per il 2015 per rafforzare le misure già previste nel Piano di bilancio. Comprendono:
1. uno stanziamento per ridurre il Fondo per l’abbassamento della pressione fiscale (3,3 miliardi di euro);
2. una riduzione della quota delle risorse nazionali destinate ai fondi comunitari per i cofinanziamenti, esentati dall’obbligo dei massimali del Patto di stabilità interno applicabili alle Regioni (0,5 miliardi);
3. un’estensione del regime di inversione contabile al commercio al dettaglio (0,73 miliardi), sostenuta da un supplemento sulle accise come clausola di salvaguardia. La misura, che mira a contenere l’evasione fiscale, richiede l’approvazione dell’Ue.
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Questo pacchetto di misure porterà nel 2015 a ridurre in modo strutturale di oltre 0,3 punti percentuali del Prodotto interno lordo il deficit, migliorando il percorso di avvicinamento all’obiettivo di bilancio a medio termine (Omt)
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Nel contempo è mio dovere ricordare che l’economia italiana sta attraversando una delle recessioni più gravi e lunghe della sua storia. Il Pil è calato di oltre il 9% rispetto al livello del 2008. L’economia è ormai al suo terzo anno di recessione ed è a grave rischio di deflazione - o di un prolungato periodo di inflazione molto bassa - e di stagnazione. Un quarto anno di recessione dev’essere evitato a ogni costo perché sarebbe estremamente problematico tirare fuori il Paese fuori da una tale congiuntura economica. Inoltre, sarebbe molto più difficile mantenere la sostenibilità del debito.
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Il governo italiano assicura che il debito si trova su un su percorso al ribasso anche grazie all’ambizioso piano di privatizzazioni pari a una media annua dello 0,7% del Pil. Alcuni ritardi, dovuti a condizioni avverse del mercato, saranno riassorbiti nei prossimi mesi così da raggiungere pienamente gli effetti programmati sul debito entro il 2015.
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Inoltre, come lei ha sottolineato nella sua lettera, la strategia di bilancio italiana dev’essere valutata all’interno del programma generale di riforme strutturali. Proprio per questo motivo il governo italiano ha deciso di avvalersi della flessibilità concessa dalla legislazione europea e nazionale (articolo 5 del regolamento 1466/97 e articolo 3, paragrafo 4 della legge No. 243/2012), al fine di attuare un ambizioso pacchetto di riforme strutturali volte a rafforzare il potenziale di crescita. Queste riforme avranno un impatto diretto sul potenziale di crescita e la sostenibilità del debito, consentendo in tal modo, in conformità con le leggi e le normative europee e nazionali, una deviazione temporanea dal percorso di convergenza verso l’obiettivo di medio termine. Vorrei anche ricordarle che è previsto che il gap della capacità produttiva dell’Italia rimanga estremamente ampio nel 2014 rispetto ai suoi livelli storici e non diminuirà nel 2015.