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 2014  ottobre 27 Lunedì calendario

Ritratto di Jyrki Tapani Katainen, il superfalco finlandese dell’Ue che ha scritto la lettera di richiamo al governo Renzi. Ha una passione per l’Italia, ama i risotti e il ciclismo. Ma non concede mai sconti

«Lei ha tutta una sua pettinatura…sembra che una mucca le abbia leccato la testa». Se il buon giorno si vede dal mattino, questo benvenuto italiano indirizzatogli nel bel mezzo dell’Europarlamento dal sindaco di Borgosesia deve aver sconcertato Jyrki Tapani Katainen. Era settembre, la sua designazione a commissario europeo era fresca di due mesi. Poteva essere, quel richiamo a una mucca, un preavviso di ruvidi rapporti con l’Italia?
«Lo dico in maniera un po’ scherzosa», aveva precisato Gianluca Buonanno, eurodeputato leghista e appunto sindaco di Borgosesia. Poco prima, aveva anche ricordato a Katainen «i suoi connazionali, un noto pilota finlandese di Formula Uno, mi sembra che si chiami Rikkionen». Libera traduzione di Raikkonen. In Europa, a volte, succede anche questo: un po’ di ricreazione, in mezzo alla recessione. Ma quando ti è stata affidata la supervisione sull’economia di 28 Paesi (questo fa Katainen: è commissario alla crescita, agli impieghi e agli investimenti, ed è uno dei 7 vicepresidenti della Commissione Europea), allora le battute sui bovini scivolano via. L’uomo ha 43 anni, una laurea in Scienze politiche presa all’università di Tampere, una moglie e due figlie di 9 e 5 anni, una divisa da boy scout di lungo corso di cui è ancora fiero, e un libretto militare che attesta il servizio prestato come tenente. Di religione luterana come la gran parte dei suoi compatrioti, è nato a Siilnjarvi, cittadina sui 20mila abitanti nella Finlandia Orientale, famosa per i suoi 123 laghi.
Katainen ha una casetta in campagna, dove va spesso a fare lo sci di fondo con la famiglia. Come tutti i finlandesi, va matto per la sauna, ma va matto anche per il ciclismo che pratica con una bicicletta Bianchi. E fra gli amici, ha fama di buon cuoco: specialità preferita, risotto ai porcini.
Carriera
Non solo la sua età effettiva, ma anche il suo volto da ragazzo, lo hanno portato a incarnare l’immagine di una Ue più giovane. O forse qualcuno glie l’ha affibbiata. Ma quello stesso volto da ragazzo può trarre in inganno: nel 2008, il Financial Times citava Katainen come «il miglior ministro dell’economia in Europa». Capo del partito di maggioranza, di orientamento liberal-conservatore e affiliato al Partito popolare europeo, dal 2011 al 2014 è stato primo ministro della sua Finlandia, che ha sollevato dalla recessione attirando qualcosa come un miliardo in investimenti di Google e di Microsoft.
Poi, l’arrivo a Bruxelles. Dove, giovedì scorso, Katainen ha firmato la lettera in cui l’Ue chiede a Roma «perché l’Italia programmi di non obbedire al Patto di stabilità e di crescita nel 2015». In testa alla stessa lettera, a sinistra, la precisazione «strettamente confidenziale»: poche ore dopo, il testo veniva distribuito alle agenzie di stampa dal destinatario, e cioè dal governo italiano; e se un giorno qualcuno vorrà spiegare perché i finlandesi, i tedeschi, e l’Unione Europea in genere, amino molto l’Italia ma preferiscano non affidarle i propri risparmi, dovrà forse raccontare questo piccolo episodio.
Katainen è sempre stato visto come un falco rigorista, appollaiato sul braccio di Angela Merkel: prima metti in ordine la cassa, poi investi; se ce la fai. Il suo rapporto politico e anche tattico con la cancelliera tedesca è accertato e consolidato. Ma se appena si esce dai voli pittoreschi della falconeria, Katainen è uno che pensa ciò che ha detto in una recente intervista a Sky Tg24: «Se hai la ricetta e le medicine ma non le prendi, non aiuta».
Strategia
Essendo poi un liberale scandinavo, ricorda spesso di credere nello stato sociale: ha mandato le sue figlie alle scuole pubbliche e la sua famiglia usa la sanità pubblica. Da primo ministro, l’ex-boy scout è stato il primo a lanciare in Europa la Youth Guarantee (tutti i giovani sotto i 25 anni devono ricevere una concreta offerta di lavoro al massimo 4 mesi dopo aver terminato gli studi, ndr ).
Se gli si chiede oggi chi è il suo economista preferito, risponde che gli piace ascoltare diversi punti di vista : e probabilmente non potrebbe rispondere in altro modo, vista la posizione in cui si trova, al crocicchio fra le ambizioni e le paure di tutti i governi. Nella complessa architettura della Commissione guidata da Jean-Claude Juncker, c’è una sorta di triade: Pierre Moscovici, socialista francese, commissario agli affari economici; Valdis Dombrovskis, lettone del partito popolare, commissario all’euro e al dialogo; e lo stesso Katainen. Ma il coordinatore dovrebbe essere Katainen. E forse chiederanno proprio a lui, di trovare una buona parte di quei 300 miliardi promessi dalla Commissione a quest’Europa stanca, troppo stanca.