Libero, 24 ottobre 2014
Sesso, alcol, maleducazione, passeggeri nudi e piloti addormentati: i peggiori episodi sui voli raccontati dalle hostess in un blog sul web che è diventato un caso
Errare è umano, scambiare il lavandino di una toilette aerea per un orinatoio non lo è affatto. Così Shawn Kathleen, nome fittizio di una hostess di professione, ha deciso di replicare alla maleducazione dei passeggeri. Su Internet, mica in corsia. Piedi nudi, pance all’aria e abbigliamenti poco adatti ad una traversata oceanica hanno cessato di essere causa di discussioni tanto infinite quanto inutili per diventare reperti fotografici ripubblicati sul web, dove Passegner Shaming, da vendetta personale, si è trasformato in fenomeno mediatico di portata internazionale.
Centinaia di migliaia di persone, probabilmente passeggere d’occasione, hanno condiviso, deriso e sbeffeggiato i (mica tanto) poveri soggetti delle foto di Kathleen. Gente ignara di essere stata immortalata proprio mentre chiedeva al proprio compagno di viaggio di rifarle le sopracciglia, proprio mente approfittava delle ore di volo per smaltarsi le unghie di piedi. Passeggeri maleducati, insomma, di quelli capaci di trasformare ogni volo in un viaggio alla scoperta delle aberrazioni di corpo e spirito.
Stanche allora di avere a che fare con buzzurri di varia nazionalità le hostess sono corse alle armi, denunciando a modo loro comportamenti strambi, oltre che indecenti. Se di primo acchito è brutto alzare lo sguardo e trovarsi sopra la testa piedi di chissà a chi, magari reduci da due giornate di aeroporto, un secondo momento consente di chiedersi chi mai - fatta eccezione per un circense - riuscirebbe a dormire con il corpo ad L. O chi mai avrebbe il coraggio di destreggiarsi tra sedili e corsie vestito solo delle proprie mutande.
Ma i passeggeri non sono gli unici a destare qualche perplessità. Hostess, steward e piloti hanno sollevato giusti risentimenti. La voce affettata, le maniere posate, la loro cortesia quasi disarmante unita alla competenza di chi riesce a far librare nell’aria colossi di centinaia di tonnellate mai avrebbero lasciato presagire quanto invece è scritto nero su bianco su Whisper.social cresciuto grazie alla possibilità di dar sfogo in via del tutto anonima alle pulsioni più recondite.
«In caso di emergenza penserei a mettere in salvo me stessa. Ognuno per sé, spero abbiate seguito la dimostrazione», è l’ammissione di una hostess. «Durante l’ultimo volo mi sono fatto uno dei miei passeggeri. Ops», incalza uno steward. «Spesso porto in bagno i passeggeri per delle sveltine», commenta qualcuno. E ancora, «Faccio la hostess per incontrare sexy uomini d’affari», scrive una forte dell’anonimato, mentre uno steward di chissà quale compagnia ammette di aver abbandonato il proprio ex fidanzato in uno dei tanti aeroporti in cui è solito fare scalo.
Segreti e peccatucci però non sono appannaggio solo dello staff di volo. Anche i piloti si sono lasciati andare a qualche confessione di troppo. «Sono un pilota ma ho paura di volare» oppure «Sono un pilota e ho paura dell’altezza» sono parole all’acqua di rose se confrontate con quelle di chi ammette di dormire durante il volo. «Pisolo spesso, i voli sono molto veloci così», scrive uno sconosciuto del web, rendendo più comprensibili le origini dell’applauso che accompagna l’atterraggio.
Smargiassate senza senso, verrebbe da pensare se non fosse che pochi mesi fa la Bruxelles Airlines ha scoperto che il suo Airbus A319 ha interrotto le comunicazioni con i controlli di terra per via di un sonnellino fuori tempo. Certo è che dopo la vendetta delle hostess e i riti strambi dei vicini di posto conviene che le compagnie di bandiera comincino a cambiare i propri slogan. Godersi l’esperienza del volo non sarà più semplice.