Fior da fiore, 24 ottobre 2014
Scontro tra Renzi e Barroso sulla legge di Stabilità • Il Papa contro l’ergastolo • Zuckerberg parla in mandarino all’università Tsinghua di Pechino • Il giallo di Elena, trovata morta dopo 9 mesi • Sei italiani su dieci non fanno sport
Legge di stabilità Italia e Francia hanno ridimensionato e contestato le lettere con richieste di chiarimenti sulle loro leggi di Stabilità, che sono state inviate dalla Commissione europea uscente del portoghese Josè Manuel Barroso. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha diffuso il testo arrivato a Roma - a cui intende rispondere entro le previste 24 ore al commissario Ue per gli Affari economici, il finlandese Jyrki Katainen - e Barroso si è irritato: un po’ perché ha infranto la segretezza utilizzata spesso dalla sua Commissione per gestire con più discrezionalità il compito di controllo tecnico sugli Stati, un po’ perché in Italia il suo comportamento è stato molto criticato. Renzi ha sminuito il peso della lettera di Katainen, che chiede chiarimenti principalmente sul rinvio del pareggio di bilancio al 2017 e sul conseguente aumento del debito pubblico: cresciuto del 3,1% nel secondo trimestre di quest’anno, secondo Eurostat, raggiungendo il 133,8% del Pil (pari a 2.168.855 milioni di euro). «Stiamo discutendo di uno o due miliardi di differenza, possiamo metterli anche domattina — ha dichiarato Renzi a Bruxelles — Su una manovra da 36 miliardi, su un bilancio da 800 miliardi, per un Paese che ogni anno da 20 miliardi all’Europa, il problema dei due miliardi che potrebbero, in teoria, essere necessari, corrisponde a un piccolissimo sforzo». Anche i presidente francese François Hollande ha confermato la richiesta di informazioni arrivata da Bruxelles, ribadendo di voler rinviare gli obiettivi di deficit per stimolare la ripresa con investimenti pubblici: «La Francia vuole che la crescita sia la priorità e niente ci farà desistere da questo obiettivo».
Trasparenza «Sono stupito dello stupore di Barroso, è finito il tempo delle lettere segrete, pubblicheremo tutti i dati di questi Palazzi, ci sarà da divertirsi...[...] credo che sia il momento della open transparency più totale, d’ora in poi vogliamo che in questo Palazzo sia tutto chiaro, ci sia la chiarezza più ampia, non solo la lettera, pubblicheremo tutti i dati economici, quanto si spende in questi palazzo, chiederemo a Juncker che tutto venga pubblicato, ogni dato sensibile delle istituzioni europee» (Renzi a Bruxelles, a proposito di Barroso che s’è irritato perché il governo italiano ha diffuso la lettera inviata dalla Comissione europea).
Ergastolo Ieri, ricevendo in udienza in Vaticano una delegazione dell’Associazione internazionale di diritto penale, papa Francesco si è scagliato contro l’ergastolo: «L’ergastolo è una pena di morte nascosta. Da poco tempo, nel codice penale del Vaticano, non c’è più, l’ergastolo». Poi Bergoglio è passato a parlare di prigioni. Lunga la serie di critiche: alla carcerazione preventiva («quando in forma abusiva procura un anticipo della pena»), alle condizioni inumane delle celle («ogni nuovo carcere esaurisce la sua capienza già prima di essere inaugurato») e alle torture («c’è sempre quella radice: la capacità umana di crudeltà. Quella è una passione, una vera passione!»).
Corruzione Con la corruzione «accade un po’ quello che succede con l’alito cattivo: difficilmente chi lo ha se ne accorge; sono gli altri ad accorgersene e glielo devono dire» (papa Francesco scagliandosi contro la corruzione, «un male più grande del peccato»).
Zuckerberg In Cina la censura oscura Facebook dal 2009, eppure Mark Zuckerberg è una star. Invitato dall’università Tsinghua di Pechino, ha dialogato con gli studenti per un’ora, parlando sempre in mandarino. Pronuncia imperfetta, qualche errore di grammatica, Zuckerberg ha spiegato che parla cinese «per amore»: «Mia moglie Priscilla è nata a Boston, ma di cognome fa Chan, la sua famiglia è immigrata negli Stati Uniti da Hong Kong. Io volevo poter dire a sua nonna, che non capisce l’inglese, che avrei sposato sua nipote, così nel 2010 mi sono messo a studiare e nel 2012 finalmente sono riuscito a dirglielo». Nessuno alla Tsinghua ha chiesto a Zuckerberg che cosa pensi della censura, né lui ne ha parlato. Il moderatore però ha fatto un accenno indiretto, con una battuta: ho una domanda difficile, spero che non mi licenzino, ma vorrei sapere quali piani ha Facebook per la Cina... Grandi risate degli studenti e risposta pronta di Mark: «Noi siamo già in Cina, io vengo spesso perché Facebook aiuta le imprese cinesi a guadagnare clienti nel mondo con la pubblicità sul nostro sito». In effetti (è uno dei tanti paradossi della Cina) anche numerose istituzioni statali, dalle città che vogliono attirare i turisti ai media governativi, usano Facebook per comunicare all’estero. Peccato che per i cittadini comuni l’accesso sia bloccato e solo affidandosi a una «vpn» (virtual private network) si possa cercare di perforare il Great Firewall, la Grande muraglia della censura. Alla fine della conferenza Zuckerberg ha messo in Rete il video del suo incontro e il web è stato preso d’assalto in tutti i continenti. Gli internauti cinesi, oltre 550 milioni, hanno definito l’evento «leggendario».
Giallo Elena Ceste, 37 anni, sposata con il vigile del fuoco Michele Buoniconti, madre di due bambine, 6 e 14 anni, e due bambini, di 9 e 11, scomparsa la mattina del 24 gennaio dalla sua casa a San Pancrazio, frazione Motta, di Costigliole d’Asti. Quel giorno aveva detto al marito che non si sentiva bene chiedendogli di accompagnare i figli a scuola. Il marito aveva poi trovato davanti al cancello di casa, e consegnato ai carabinieri, il pigiama, le calze, le pantofole, un maglione e l’assorbente usato di lei. Il suo corpo è stato ritrovato nudo (vicino una scatolina con unghie di plastica) alle 9,50 di sabato scorso, nove mesi dopo, a meno di due chilometri dall’abitazione di famiglia, nel territorio di Isola. Per capire se si tratti di omicidio o suicidio bisognerà aspettare i risultati dell’autopsia, ma in questi mesi gli inquirenti hanno scoperto la seconda vita della donna che tutti in paese credevano votata al ruolo di madre: contatti e relazioni con altri tre uomini, identificati e interrogati. Ma anche i segni della depressione di una persona che forse non era riuscita - in cinque anni - ad adattarsi, lei torinese e analista chimica, a un’esistenza isolata. La sera precedente alla scomparsa, Elena e il marito (che in questi mesi è stato interrogato più volte) avevano litigato. Lui era geloso, aveva letto i messaggi - inequivocabili - lasciati su Facebook, aveva individuato un uomo che «minava la loro serenità».
Sport Secondo una ricerca presentata ieri dal Censis, 6 italiani su 10 non fanno sport: i sedentari sono più di 24 milioni e il tasso di inattività sfiora il 55%. In Europa, più in panciolle di noi, solo Malta, Cipro, Serbia e Regno Unito (Ferrigo, Sta).
(a cura di Roberta Mercuri)