la Repubblica, 24 ottobre 2014
La lettera della madre di Michael Zehaf Bibeau, l’attentatore canadese: «Io sono infuriata con mio figlio. Non riesco a capire: e una parte di me vorrebbe poterlo odiare. Per favore, rispettate la nostra privacy... anche se qualcuno pensa che non ce lo meritiamo»
Quello che segue è il testo della email mandata all’Associated Press dalla madre di Michael Zehaf Bibeau, l’attentatore che mercoledì ha ucciso il soldato Nathan Cirillo e poi è penetrato all’interno del Parlamento canadese. La donna, funzionaria governativa, a capo dell’Ufficio immigrazione e rifugiati, parla anche a nome dell’ex marito Bulgasem Zehaf da cui ha divorziato nel 1999.
«Scrivo questa nota a nome di mio marito e mio. Non ci sono parole per esprimere la tristezza che stiamo provando in questo momento. Siamo disperati per il fatto che un uomo ha perso la vita. Ha perso ogni cosa e si lascia alle spalle una famiglia che ora non può provare altro che pena e dolore profondo. A loro vorremmo mandare le nostre più profonde condoglianze, anche se le parole ora sono inutili.
Noi stiamo entrambe piangendo per loro. E vorremmo poter chiedere scusa per tutto il male, la paura, il caos che nostro figlio ha creato. Non ci sono spiegazioni che siamo in grado di dare. Io sono infuriata con mio figlio. Non riesco a capire: e una parte di me vorrebbe poterlo odiare.
Ci dicono che nostro figlio era vulnerabile. Che si era perso e non trovava la sua strada. Non lo sappiamo. Io avevo parlato con lui la settimana scorsa a pranzo, ma prima di allora non lo avevo visto per cinque anni. Così ho molto poco da poter spiegare.
Non vogliamo entrare a far parte di un circo mediatico, non crediamo ci sia molto da aggiungere in questo senso. Per favore, rispettate la nostra privacy... anche se qualcuno pensa che non ce lo meritiamo. Ancora una volta: chiediamo scusa.