23 ottobre 2014
Tags : Guido Veneziani
Biografia di Guido Veneziani
• Reggio Calabria 27 novembre 1964. Editore. Pubblica cinque settimanali (Vero, Stop, Miracoli ecc.), quindici mensili, ha un canale satellitare, una concessionaria di pubblicità, la maggioranza di Rotoalba (che stampa i giornali dei Paolini, in primis Famiglia Cristiana) e la proprietà delle Grafiche Mazzucchelli di Seriate, le prime al mondo ad avere una rotativa Goss Sunday a 96 pagine (stampa tra l’altro il catalogo Ikea).
• «Torinese da una vita e milanese da una dozzina d’anni, è nato a Reggio Calabria, “perché ero il primo figlio, e all’epoca mia mamma, di Reggio, aveva scelto di partorire al suo paese, dove poteva contare sull’aiuto della famiglia. Poi, dopo poche settimane, ritornammo da mio papà, di Torino”. Le sue fortune sono iniziate da un bagno di sangue, quello del settimanale Soprattutto, che nel 2005 chiude per dare vita a Vero. Ma Veneziani lavora nel mondo della pubblicità e dell’editoria dal 1984, imparando i segreti del mestiere da una molteplicità di personaggi e aziende: dal parastato Sipra alle mirabolanti avventure di Calisto Tanzi con Odeon Tv, da Edilio Rusconi a Eduardo Giliberti e Flavio Biondi, fino a Urbano Cairo (“aveva ritmi di lavoro disumani”) e Alfredo Bernardini de Pace. “Erano grandi tempi: ho ancora in mente il contratto da 1,5 miliardi di lire di pubblicità che riuscii a ottenere da Olio Fiat per il talk show calcistico Forza Italia su Odeon Tv”. Dal novembre del 2002 Veneziani si mette in proprio. Parte con la concessionaria Advergreen, e poi lancia il settimanale Soprattutto in edicola. Sono anni di grandi errori, che gli costano un sacco di soldi. Fino all’aprile del 2005, quando chiude Soprattutto e debutta, il 16 maggio, con il settimanale familiare Vero» (Claudio Plazzotta) [Iog 15/4/2012].
• A ottobre 2014 sul punto di rilevare il quotidiano l’Unità. «Un anno fa ha tentato invano l’assalto a La7, poi presa dal suo competitor (anche nel settore della stampa nazionalpopolare) Urbano Cairo. Insomma, un signor editore, che il Pd renziano ha preferito per l’Unità alla berlusconiana Daniela Santanché e soprattutto alla coppia formata dal banchiere Matteo Arpe e dal giornalista Paolo Madron, direttore di Lettera 43, quotidiano online. La svolta è stata concordata con Matteo Renzi dall’attuale tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi. Inizialmente, il gruppo di Veneziani verserà 10 milioni di euro che serviranno a evitare il fallimento a chiudere “in bonis” la liquidazione» (Fabrizio d’Esposito) [Fat 23/10/2014].
• «Cosa pensa della vecchia Unità? “C’è una montagna di interregionali, con forti radici nel territorio: l’Unità è l’unico vero quotidiano nazionale. E ha un potenziale incredibile. Si sono messi d’impegno per ridurlo così”. Come si concilia un editore di riviste di gossip con un quotidiano politico? “Lei mi offende se parla di gossip. Vero è una rivista familiare, di intrattenimento e approfondimento, con firme importanti. Poi, certo, la Clerici la mettiamo in copertina perché vende”. Come si immagina la nuova Unità? “Io voglio fare un giornale popolare, nell’accezione positiva del termine. Non sarà il Sun, naturalmente: per intenderci, non ci saranno le donne nude. Certo, se becchiamo la fidanzata di Berlusconi nuda la pubblichiamo”» (ad Alessandro Trocino) [Cds 23/10/2014].
• «Ho avuto trascorsi di sinistra e giravo con in tasca l’Unità, ma anche il manifesto e Cuore. Ora è diverso. Lei davvero pensa che in questo Paese ci sia ancora chi si dichiara di sinistra, di centro o di destra? Ma poi: lei pensa che Renzi sia di sinistra?» (ad Alessandro Trocino, cit.).