Il Messaggero, 23 ottobre 2014
«Abbiamo provato il nuovo iPad Air: più sottile e più potente ma soprattutto in grado di rovinare la festa alla Samsung»
La prima sensazione è una sorta di piacere. La seconda, subito dopo, è la paura. Paura di romperlo, di farlo cadere. Perché l’iPad Air 2, il nuovo tablet Apple che abbiamo avuto modo di provare in anterima, sarà pure più potente, più funzionale e tutto il resto. Ma soprattutto è sottile. Molto sottile.
Nell’iPad Air 2, quello estetico non è solo un aspetto importante. È fondamentale. E se si può discutere fino alla nausea (come sempre accade) sulla rilevanza dei cambiamenti introdotti nell’ennesima nuova versione del dispositivo, la verità, unica e inconfutabile, è che iPad Air 2 è una vera goduria al tatto. Oltre a essere appunto sottilissimo (del 18 per cento in più rispetto al predecessore), la forma smussata, che conferma la linea dei nuovi iPhone, completa il quadro.
Ci si ritrova quindi già davanti al primo, amletico dubbio: usare o no la cover? Il punto è che date le sue dimensioni (Craig Federighi, vicepresidente dell’ingegneria software di Apple, ha usato una metafora che rende bene: «È come tenere in mano un pezzo di vetro») viene piuttosto naturale essere preoccupati per la sua fragilità. Al contempo però coprire questo tablet equivale a non godere appieno della sua principale caratteristica. Apple assicura che si tratta di un dispositivo molto resistente, ma è comunque un “giocattolino” che costa dai 499 euro in su, per cui il consiglio è comunque di non rischiare. E anche se ultimamente va di moda il "bend-test", la prova di flessibilità, forse sarebbe meglio evitare di sedercisi sopra, anche perché, viste le dimensioni, non ce ne sarebbe alcun bisogno.
IL DISPLAY
Per quanto riguarda lo schermo da 9,7 pollici, altro punto di forza del nuovo tablet, la cosa che più colpisce è la fluidità del touchscreen, estremamente sensibile. Apple sostiene anche che i riflessi di luce siano diminuiti del 56%, ma questo è piuttosto difficile da stabilire. Di sicuro la qualità dell’immagine è molto alta, e le foto e i video in hd sono parecchio godibili. La fotocamera, una iSight da 8 MP, è stata migliorata, ma non è ancora ai livelli di quella degli iPhone 6. Il chip A8X garantisce una potenza e una velocità notevoli.
Più di qualcuno è rimasto sorpreso dalla decisione di Apple di presentare i nuovi iPad quando ancora l’euforia del mercato per i nuovi iPhone non si è esaurita.
Una scelta che potrebbe essere in qualche modo legata a un problema che negli ultimi tempi sta parecchio affliggendo Cupertino e in generale tutti i big dell’hi-tech: quello della sicurezza.
L’IMPRONTA NEL FUTURO
Il pubblico richiede dispositivi sempre più "blindati" e inviolabili. E se spesso gli hacker riescono a intrufolarsi nella privacy altrui semplicemente indovinando password e codici troppo semplici, d’altra parte è necessario che anche i dispositivi aiutino a creare ulteriori barriere. Per rifarsi alla metafora della porta di casa: è sempre meglio avere una porta blindata, anche se poi non bisogna lasciare le chiavi in bella vista. Apple, introducendo il lettore di impronte digitali anche su iPad, ha voluto dotare tutti i suoi dispositivi di un ulteriore livello di sicurezza.
Senza contare che il Touch ID, molto funzionale sui device con la Mela (basta un leggero tocco per sbloccare il dispositivo e accedere a diverse funzionalità, ed è possibile registrare fino a cinque impronte), è una risorsa che apre importanti scenari: lo stesso metodo può essere utilizzato in molti modi, in primis per le transazioni finanziarie.
CHE LA SFIDA RICOMINCI
Apple, con l’iPad Air 2, ha in qualche modo rovinato la festa a Samsung. L’azienda coreana lo scorso luglio ha immesso sul mercato il suo Galaxy Tab S, tablet anch’esso molto sottile (6.6 millimetri contro i 6,1 di iPad Air 2), uscito in due versioni, da 8,4 e da 10,5 pollici. Anche la casa coreana ha puntato molto sul display, un SuperAmoled che è in grado di riprodurre il 94% della scala cromatica e che ha la particolarità di adattarsi alle diverse condizioni di luce. È vero che Samsung può contare su hardware di ottimo livello e sul multitasking, che invece rimane un tabù per Cupertino, ma al contempo non c’è dubbio che finora, se nel campo degli smartphone la lotta è assolutamente aperta, Apple gode di un discreto vantaggio sui rivali nel campo dei tablet. Certo è che dopo questa ulteriore performance dell’azienda di Tim Cook, Samsung dovrà ricominciare a inseguire il suo principale competitor se non vuole cedere troppo terreno. E dovrà guardarsi le spalle anche da un altro temibile rivale, HTC, che ha realizzato per Google il tablet Nexus 9, da 8,9 pollici, pensato soprattutto per la produttività.
Siamo probabilmente in un’era di consolidamento, in cui si punta a produrre dispositivi sempre migliori e sempre più perfetti. Ma nella tecnologia si sa che chi riesce a far “saltare le regole” può aggiudicarsi in breve tempo la partita. Rimane da capire chi sarà il primo.