Corriere della Sera, 22 ottobre 2014
Concetta, che vuole entrare nella Guardia di Finanza, era stata esclusa perché sotto il metro e 61, altezza minima richiesta. Lei non ci sta, si fa rimisurare e vince. Questione di millimetri
Concetta parte da Fiumefreddo destinazione Roma, Centro di reclutamento della Guardia di Finanza. Nello zaino libri, bigini, appunti, per l’ultimo ripasso. Fiumefreddo è un paese sulla costa a nord di Catania. A Roma duemila giovani cercano il futuro nel «Concorso per l’ammissione di 297 allievi marescialli — anno accademico 2013/2014».
Concetta ha 24 anni, fidanzato in Marina, padre (barbiere) e madre (impiegata part time) separati, ma uniti nel sostenere la scelta della figlia.
Le prove scritte vanno bene, sopra la media. Si passa ai test psico-fisici. Concetta sogna già la divisa da maresciallo. Le misurano l’altezza: 1,59. Troppo piccola, sotto il minimo di legge di 1,61. È fuori, esclusa.
Ma una che si chiama Concetta Gambacorta e che amici e conoscenti descrivono come «tosta» e «determinata», molla il colpo perché una stupida macchina misuratrice al servizio di una legge anacronistica la rimanda a casa?
A Roma c’era andata straconvinta del suo 1,61. Chissà il darsi di gomito degli altri candidati. Sul suo cognome la signorina Gambacorta ci gioca con la leggerezza dell’autoironia: «Ci rido su anch’io».
Conta solo passare il turno. Il nemico numero uno è quel maledetto antropometro. Il presidente della Commissione d’esame gliel’aveva detto subito: «Può fare ricorso». Fare causa alla Guardia di Finanza? Per una che sogna di sposarla vestita da maresciallo non è facile. Scende in campo l’avvocato Claudio Fiume di Fiumefreddo.
Parte il ricorso al Tar. Fiume si appoggia a Roma a Francesco Samperi, ex presidente degli avvocati europei. Il ricorso costa. Papà e mamma ci mettono qualche migliaio di euro. Gli avvocati riducono al minimo le parcelle.
Intanto viaggia tra Camera e Senato un disegno di legge che abolisce i limiti di altezza per i concorsi militari. Basta discriminazioni, è il coro politico, solo in Italia abbiamo queste norme. Che poi generano mostri come il concorso per 20 medici in Polizia dove è richiesta «statura non inferiore» a 1,65 (1,61 per le donne) «nonché un rapporto altezza-peso, una distribuzione del pannicolo adiposo ed un trofismo che rispecchino un’armonia atta a configurare la robusta costituzione...».
Per prepararsi bisognerà palpare il pannicolo adiposo in mutande davanti allo specchio?
Mentre il ddl procede, Concetta ottiene dal Tar una nuova misurazione. Si torna a Roma, destinazione Celio, l’ospedale militare. La Gambacorta con il suo specialista, la Gdf con il suo colonnello misuratore, e a far da giudice un collegio medico del Celio.
Il futuro di Concetta è una questione di millimetri. Sale sulla predella, potesse leviterebbe: il responso è 1,61 e 3 millimetri. Aveva ragione lei.
Il 17 dicembre ci sarà l’udienza al Tar ma ormai è chiaro, Concetta torna in gioco. Tutti i vincitori del concorso sono avvisati con un annuncio in Gazzetta Ufficiale .
E il famoso ddl del 2013? Langue in commissione Affari costituzionali dal 3 giugno. La senatrice Silvana Amati (Pd) sta cercando di sbloccarlo tra molte resistenze militari.
Siccome un posto da disoccupata non glielo nega nessuno, Concetta si è nel frattempo laureata in Economia. Poi si vedrà se la Finanza le farà concludere il vecchio concorso o l’ammetterà con bonus al nuovo. Lei per adesso non vuole intralci, né apparire protagonista. Poche battute al telefono: «Che le posso dire? Studio di giorno, esco di sera, vado in palestra e ho un nome che non mi piace». Gambacorta? «No, Concetta: è un po’ antico. Per questo su Facebook sono Cetty».
Concetta è una ragazza del Sud, laureata, che vorrebbe diventare maresciallo della Guardia di Finanza. Ce la farà? Di sicuro non sarà una ridicola asticella a impedirglielo.