il Giornale, 21 ottobre 2014
Tags : Barbara D’Urso
Barbara D’Urso racconta tutti i retroscena dell’intervista a Renzi. Dal camerino accogliente («come si fa con i veri leader») agli scoop promessi («gli 80 euro alle mamme»), fino ai messaggini che si sono scritti dopo
Soddisfatta?
«Moltissimo».
Si aspettava un botto così?
«Di ascolti o mediatico?».
Entrambi.
«Di ascolti, a onor del vero, è andata bene tutta Domenica Live. Anche le altre interviste hanno funzionato. Ovviamente il premier ha fatto il picco».
Magari sono andate bene tutte perché c’era l’attesa di Renzi.
«Può darsi, ma ringraziando Iddio, Domenica Live va sempre bene. Per esempio, il flash mob...».
E l’impatto mediatico?
«È stato forte. Non mi aspettavo l’apertura di tutti i telegiornali, del Tg1, del tg di La7, di Sky. Sono davvero onorata. Anche le doppie pagine dei quotidiani. Oltre ad aver parlato delle notizie fondamentali che Renzi ha dato da me, si sono soffermati molto su come è stato trattato».
Non si dica sorpresa, lei pregustava il colpo.
«Lo sapevo perché già il giorno prima mi aveva promesso che avrebbe annunciato gli 80 euro ai bebè. E ha mantenuto».
Il giorno dopo l’ospitata di Matteo Renzi nel salotto di Domenica Live (19,18 per cento, 2 milioni 351mila telespettatori), il camerino di Barbara D’Urso è un obiettivo sensibile di giornalisti, conduttori televisivi e radiofonici. «Chiamano tutti, vogliono sapere... Io sono un po’ frullatina e tra poco ho la diretta».
Ha colpito molto la complicità: chi ha proposto di darvi del tu?
«È stata una cosa assolutamente naturale. Siccome ci conosciamo da tre anni, lui è entrato in studio, mi ha dato un bacino sulla guancia: come stai, Barbara? Poi abbiamo proseguito».
Come foste a casa vostra...
«Come fossimo in una trasmissione popolare che si rivolge alle famiglie sul divano sintonizzate su Canale 5 di domenica pomeriggio. A quell’ora bisogna farsi capire, rendere la politica più immediata».
Con la Comare Cozzolino, niente intellettualismi...
«Ho cercato di far parlare alla pancia del Paese attraverso la mia pancia».
Ecco: è stata un’intervista anche un po’ fisica.
«Un po’ sì, perché lui è molto fisico e io pure. Nel senso che se doveva rispondere alla mia domanda diceva “no, capisci Barbara” e muoveva le braccia...».
Ed è stata anche un’intervista buona. Poteva fargli qualche domandina più secca, per esempio sul vizio dell’annuncite...
«Gli ho mostrato i giornali con la lite tra Marino e Alfano, che è sempre un suo ministro. L’ho incalzato sulla data certa per la legge sulle unioni civili. Gli ho chiesto di rispettare i tempi».
Via, un’intervista buona. L’ha risentito oggi?
«Diciamo che ci siamo scritti dei messaggi, per complimentarci a vicenda».
Le è arrivato qualche omaggio galante?
«(Ride) Se fosse arrivato non lo racconterei».
In settimana si era preparata? Mostrava i ritagli dei giornali...
«Sono abituata, perché facendo il programma tutti i giorni ho sempre i ritagli di giornale e quindi sì, mi ero preparata sulla Finanziaria e la legge per i diritti civili».
Dietro le quinte, prima di entrare in scena cosa è successo?
«Non lo so perché ero in onda. Gli avevamo preparato un camerino accogliente, come si fa con i leader. Ho precisato che è anche segretario del Pd, quindi la mia trasmissione è aperta a tutti i segretari dei partiti».
Però l’attesa è stata lunga. Avete aspettato che finissero sia L’Arena di Raiuno che le partite di calcio...
«Non c’era questa dietrologia. Io e lui ci siamo sentiti triangolando con Filippo Sensi, il suo portavoce, che è una persona correttissima. Avevamo deciso che sarebbe stato in onda dalle 16,30 alle 17,30, pubblicità compresa (ride)».
Comunque, selfie a raffica?
«Certo».
Circola un po’ d’invidia nei social network.
«Sono talmente abituata alla cattiveria... Lo sa bene Lorenza, la mia addetta stampa: ogni mattina mi sveglio con qualcuno che inventa qualcosa di falso sul mio conto. Ma ormai ho imparato a farmi scivolare tutto addosso».
Che cosa le piace di più di Renzi?
«È un grandissimo comunicatore. Ed essendo a mia volta una comunicatrice sento una grande empatia con lui».
Questa empatia potrebbe diventare un programma tv: ha già un’idea?
«Visto che si occupa di televisione perché non me la suggerisce lei?».
Risposta bastarda...
«A domanda bastarda...».
Con Renzi ha usato anche i doppi sensi: accadrà di tutto... risponda a una domanda da femmina...
«L’ho fatto perché lui stava al gioco. I grandi comunicatori sanno che si arriva meglio al cuore della gente essendo morbidi. Forse è un po’ il mio segreto, non sono rigida, ma morbida. Forse anche troppo. Per questo piaccio o non piaccio. L’importante è sapersi prendere in giro. Berlusconi è sempre stato così...».
Tornando a Renzi, è stato disinvolto anche nella parte finale su Crozza e sulla vita privata.
«È vero. Credo lo sia stato perché si fida di me. Perciò sapeva che anche se avessi toccato la sua famiglia l’avrei fatto con delicatezza».
Berlusconi sarà geloso di questo feeling con Renzi?
«Assolutamente no. Berlusconi mi stima e quindi sono certa che avrà apprezzato la mia intervista al premier».