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 2014  luglio 31 Giovedì calendario

Come avviene il contaggio. Parla Saverio Bellizzi, infettivologo di Medici Senza Frontiere

Saverio Bellizzi, infettivologo di Medici Senza Frontiere, fino a poche settimane fa era in Africa a combattere contro l’epidemia di Ebola.
Come avviene il contagio?
«Per contatto diretto con una persona ammalata, che ha sintomi molto evidenti. Il virus non si trasmette per via aerea».
Può sbarcare in Italia?
«Il rischio che arrivi dalle coste a Sud è abbastanza remoto, non siamo in una situazione di allarme».
Perché?
«Per la dinamica della malattia, che ha un andamento tempestoso. In una settimana o dieci giorni si sviluppano sintomi che, senza trattamenti adeguati, portano rapidamente alla morte. I migranti hanno almeno un anno di viaggio alle spalle per attraversare il Sahara e trovare il modo di salpare».
E i voli dall’Africa?
«È una questione di cui si occupa l’autorità aeroportuale inglese, ma tutti gli aeroporti nelle aree a rischio prendono la temperatura dei viaggiatori con sistemi efficaci, e si compilano moduli per verificare i sintomi. È molto improbabile vedere un malato di Ebola girare in un aeroporto: ho chiesto a un paziente guarito, mi ha detto la fatica che ha provato era la somma complessiva di tutte le fatiche di tutte le malattie che aveva avuto, compresa la malaria. I pazienti hanno una febbre devastante, sono stanchissimi, è difficile anche solo metterli in piedi. Come puoi entrare in contatto con persone così, toccandole o armeggiando coi loro liquidi biologici o con il loro sangue?».
E chi è rientrato da una zona rischio?
«Non basta esserci stati per sospettare di aver contratto la malattia. Bisogna aver avuto un contatto stretto, lavato o toccato una persona visibilmente ammalata ed essersi poi portati le mani al naso o alla bocca».
Quali sono i sintomi?
«La febbre a 38 o 38,5, di solito accompagnata da mal di gola. Poi arrivano fatica intensa, diarrea, vomito, dolori articolari e addominali, cefalea... E la febbre diventa molto alta».
Chi ha un dubbio cosa deve fare?
«Il medico valuterà se e dove fare accertamenti. Nella maggior parte dei Paesi africani ora è stagione delle piogge, è probabile semmai che abbia contratto la malaria. L’incubazione di Ebola va da 2 a 21 giorni: se sviluppa la febbre dopo 4 settimane dal ritorno dall’Africa è sicuro che ha altro ».
Cosa succede a chi si ammala?
«Viene isolato per monitoraggio e trattamento: idratazione, nutrizione, farmaci per patologie associate. Si mira a tenere il corpo in buona condizione per permettergli di combattere il virus, che si replica giorno dopo giorno indebolendolo sempre più».