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 2014  ottobre 11 Sabato calendario

Lo scandalo alluvione. Flop meteo, Protezione civile sotto accusa La difesa della Regione: «Il calcolo matematico non ha funzionato». I meteorologi: «I dati c’erano, bastava leggerli». Quel primo sms di allerta inviato alle 23:19, quando i fiumi erano già straripati. Nuovo allarme

«Il modello previsionale non ha funzionato. È la prima volta in dieci anni. Qualche volta i previsori, nel dubbio, hanno proclamato delle allerte a cui non sono corrisposti i fatti, ma hanno sempre annunciato correttamente i fenomeni, compresi i più gravi». Così il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, ha preso le difese dell’Agenzia per l’ambiente (Arpal), accusata per la mancata previsione dell’alluvione di Genova. Dichiarazioni assolutorie, che hanno provocato reazioni pesantissime.
In prima fila l’Associazione ligure di Meteorologia, da anni impegnata sul fronte della divulgazione e che ha molto spesso anticipato le analisi degli organi ufficiali. «È falso dire che l’evento fosse inatteso e imprevedibile », accusa il suo presidente, Gianfranco Saffioti, il quale chiede la rimozione della responsabile del Centro meteo idrologico della Protezione civile, Elisabetta Trovatore, per aver sostenuto che «i modelli matematici non hanno evidenziato alcuna situazione di allerta ». Al contrario, secondo Saffioti, «l’evento meteo è cominciato giovedì mattina col temporale auto-rigenerante che i radar hanno mostrato per ore sul Golfo di Genova e con le precipitazioni crescenti, evidenziate dalle reti di rilevamento. L’Arpal ha apparecchiature ben più tecnologicamente avanzate di
quelle di noi appassionati. Quanto stava per accadere noi l’abbiamo previsto; che il Bisagno stesse per straripare era chiarissimo, ma ancora 40 minuti prima della rottura degli argini il numero verde della Protezione civile risultava inattivo». Di più: il primo sms dello stesso organo è arrivato sui cellulari di molti genovesi soltanto alle 23.19: “Prestare massima attenzione in area Val Bisagno. Forti precipitazioni e possibili esondazioni”. Ma il torrente era già straripato da tre minuti, provocando la morte di un uomo.
Lucio Ubertini, esperto di rischi idro-geologici del Cnr, spalleggia la tesi dell’Arpal: «Non si può parlare di mancata allerta meteo, sono eventi che non si possono preannunciare». Ma è smentito dai fatti. Nel primo pomeriggio di mercoledì scorso il dispaccio della Società Meteorologica Italiana di Luca Mercalli chiaramente evidenziava la prevedibilità di quanto accaduto: “Sulla Liguria, in particolare tra Genova e Sestri Levante, si avranno per diversi giorni e a ondate rovesci e temporali di notevole intensità, con apporti di pioggia copiosa. La persistenza di questa situazione, determina un elevato rischio di allagamenti, dissesti e situazioni alluvionali, e potrebbe prolungarsi, con alcune pause, fino a domenicalunedì”. Una prospettiva, quella riguardante l’inizio della prossima settimana, su cui concorda l’Associazione ligure di Meteorologia, che nel bollettino emesso ieri sera a firma Paolo Bonino, annuncia da domani pomeriggio “temporali anche forti sul Centro-Ponente della Liguria in moto, lunedì, verso il Levante”. Prognosi su cui, per ora, Arpal tace, limitandosi alle previsioni che hanno portato all’Allerta2 valida sino alle ore 12 di oggi.
Conclude amaramente Gianfranco Saffioti: «La meteorologia è una professione di strada, non un settore in cui ci si può permettere di sentirsi una casta. Perché gli errori sono pagati dalla gente».