il manifesto, 2 gennaio 2000
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Danny Hillis ha progettato un orologio che batterà un colpo ogni anno e annuncerà lo scadere di ogni millennio per i prossimi 10 mila anni con il canto di un cuculo
Danny Hillis ha progettato per la Long Now Foundation un orologio pensato per battere un colpo ogni anno, suonare ogni secolo con un cuculo che annuncerà lo scadere di ogni millennio per i prossimi 10 mila anni: «La nostra civiltà è caratterizzata da un’attenzione patologicamente breve, una miopia culturale espressa in ogni suo aspetto dal costume ai mass media al pensiero politico che ha bisogno di venire equlibrata da un meccanismo mitico capace di ripristinare l’abitudine a pensare in termini secolari e assumere quindi una responsabilità a lungo termine per le nostre azioni». Realizzato in un prototipo di due metri di altezza attivato a San Fracisco, la versione definitiva, alta 30 metri, sarà costruita in un altopiano desertico di ventimila ettari acquistato dalla fondazione nel Nevada orientale, nei pressi del parco nazionale del Great Basin: «La località è a 4-5 ore di macchina dalla più vicina città e fonte di luce artificiale, è accessibile ma abbastanza remota da richiedere una sorta di pellegrinaggio da chi lo volesse visitare, magari uno o due giorni di cammino, come un santuario» (Alexander Rose, direttore della Long Now Foundation). Il pendolo dell’orologio si muove molto più lentamente di quelli tradizionali (il prototipo fa uno scatto al minuto), perché è destinato a misurare fenomeni infinitesimali dal punto di vista della nostra ordinaria percezione del tempo, come il progresso dell’equinozio, che cambia ogni 26 mila anni. Tra le difficoltà affrontate nella realizzazione del progetto, la scelta del materiale: per il prototipo sono state sperimentate resine come quelle utilizzate per riparazioni subacquee su scafi navali capaci di durare centinaia di anni in acqua salata (in condizioni asciutte e ottimali dovrebbero resistere anche millenni), il carburo di tungsterno, materiali ultradensi con altissima resistenza al calore e altri material esotici come i vetri metallici, zaffiri e rubini sintetici per le superficid’attrito. L’orologio deve essere ricaricato ogni anno (inizialmente il progetto prevedeva il ricorso a fonti perpetue di energia, come le variazioni climatiche delle stagioni o eventi geologici): «Allo stesso tempo il meccanismo è stato pensato per essere sufficientemente chiaro da venire riattivato seguendo uno schema astrologico se dovesse venire abbandonato e ritrovato anche dopo vari millenni» (Rose).