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 2014  ottobre 10 Venerdì calendario

Parla la moglie di Bossetti: «Non ho amanti e mio marito è innocente»

Signora Bossetti. Cosa si prova ad essere considerata la moglie del mostro?
«Nulla. Perché non lo sono. E perché mio marito è innocente».
Cosa la fa soffrire di più in questa storia?
«Vedere Massi in carcere, vederlo soffrire come un cane. Non poter fare nulla per lui. Dover difendere i miei figli da un assedio e...»
Cosa?
«Vivere come una reclusa, io stessa».
Reclusa?
«Prigioniera a casa mia. Dal giorno del suo arresto la mia vita non esiste più».
Perché?
«Non posso più uscire di casa. Vivo inseguita dai giornalisti. Se mi infilo in macchina picchiano sul vetro, se sono con mio figlio devo coprirgli la testa e proteggerlo dalle telecamere. Non mi lamento. Ma non esco più, se non per andare in carcere».
Nell’ultima settimana ho incontrato tre volte Marita Bossetti, per convincerla a partecipare - ieri sera - a Matrix. Sarei disonesto se non dicessi che mentre parlavo con lei ero tormentato dalle curiosità che da tre mesi assalgono chiunque abbia seguito questo caso. Riflettete su questo: per la prima volta, in una inchiesta, due donne - una moglie e una madre - sono da sole l’Alfa e l’Omega, la chiave di tutto. Ed è proprio l’enigma di queste due donne a rendere questa storia ipnotica per tutti. Questa è la verità di Marita. Con la sua timidezza e la sua fierezza, con la sua ingenuità e la sua forza, quel carattere che le fa dire: «Mi viene spesso da piangere, ma non voglio e non posso farlo».
Signora Bossetti, ma lei come fa ad essere sicura che il suo Massimo non avesse una doppia vita?
«Le racconto questo: in quindici anni di vita insieme, abbiamo dormito separati solo tre volte».
Quando?
«Quando sono nati i nostri tre figli. Io ero in ospedale, ovviamente».
Lei sa già che i pm non le credono....
«Ma questa è la mia vita! Se non è vero sono loro che devono dimostrarlo, non io».
Sembra un quadretto incredibilmente idillico, per questo le rimproverano non uno, ma due amanti.
«E non è incredibile? Siamo una famiglia come milioni in Italia: litighiamo, ci vogliamo bene, magari una sera lui finisce sul divano... Cosa c’entra questo con l’inchiesta?».
Lei non mi ha risposto sugli amanti, però.
«No, non ne ho. Ma io vorrei risponderle anche che sono affari miei. Peró se lo dico sembra che nasconda qualcosa, se non ne voglio parlare viene colpito Massimo..., è assurdo. Ripeto, cosa c’entra?».
La tesi è: mente sugli amanti, mente sul marito, ma in realtà erano come due estranei. Lei di lui non sa nulla. Quindi non è attendibile. Ma è proprio sicura che non ci possa essere una doppia vita, un’altra faccia di suo marito che non conosce?.
«Senta, fra me e Massi la più dura sono io. Massimo è estroverso, fragile, buono. Io controllo tutto di lui, persino i conti, in questi anni sapevo persino quanti soldi aveva nel suo portafoglio! Non c’era spazio per una doppia vita».
Ci pensa alla mamma di Yara?
«Sempre. Con rispetto e sofferenza. Non mi permetto di dire loro nulla. Se non che io ho una certezza più di loro: visto che non è stato Massimo, sappiano che a piede libero c’è un assassino. Il vero assassino».
Dicono di lei che lo proteggerebbe comunque, come certe donne cieche e pazze d’amore...
«...Lei sa quante volte ci ho pensato, prima di difenderlo? Notti intere. Devo farlo perché non posso accettare l’idea di vederlo in prigione così. Ma quale cinico calcolatore! Quando sono andata a trovarlo con nostro figlio...»
Cosa?
«Gli avevo detto: mi raccomando Massi, non piangere. Mi ha detto lo psicologo che per il bambino potrebbe essere un’emozione troppo forte».
E poi?
«È crollato al primo sguardo. Dopo un minuto eravamo tutti e tre abbracciati e in lacrime...»
È sicura che non abbia scaricato materiale pedopornografico?
«Ma si rende conto che a volte faticava a trovare i siti normali? Abbiamo preso il computer per le fatture e lui era così imbranato che poi le scriveva a mano».
Ma se scoprisse - dico per assurdo - l’arma del delitto in un luogo dove siete stati?
«Porterei via le mie figlie per proteggerle. E poi andrei dai carabinieri a denunciarlo».
È sicura?
«Se fosse colpevole non avrei un dubbio. Faccio tutto questo perché so che è innocente».