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 2014  ottobre 07 Martedì calendario

Chiara Galiazzo ha imparato a dire le parolacce

Quando si vince un talent si ha la percezione di essere arrivati. Da lì di solito dovrebbe essere tutto in discesa, per Chiara Galiazzo invece non è stato così. Finita nel tritacarne degli eventi - vince X Factor nel 2012, partecipa a Sanremo pubblica il primo disco Un posto nel mondo contenente dodici brani firmati da undici autori eccellenti - a un certo punto ha «perso la bussola», ammette. Per ritrovare se stessa e riprendere coscienza delle sue indiscusse doti canore, ci ha messo un po’. A vederla però è più carica e più in forma di prima. Proprio oggi, Chiara torna sulla scena del mercato discografico con l’album Un giorno di sole (Sony Music), undici brani inediti, dal sapore autobiografico, che raccontano al pubblico il suo cambiamento (anche estetico), il suo essere «diventata grande». Chiara, che cosa è successo? «Non so individuare un momento preciso in cui è precipitato qualcosa, né so dire quando è scattata in me la voglia di ripartire. Grazie alla mia famiglia e alle mie amiche, che mi hanno spronato anche nei periodi più bui, sono riuscita a rimettere in moto me stessa». Quale canzone sente più sua? «Sono molto legata a Il rimedio, la vita e la cura, contiene delle parole così dense e così profonde che ho pensato quasi di non essere degna di pronunciarle. Per affrontarla ho dovuto eliminare una serie di sovrastrutture che mi ero creata». Quale è stato il suo rimedio e la sua cura? «Questo disco. Si chiama Un giorno di sole perché davvero per me lo è». Che cosa è cambiato rispetto al primo disco? «Sono cambiata io, mi sono liberata. E musicalmente mi sono un po’«sporcata» nel senso che se prima ero attentissima alla tecnica, adesso ho capito che non è importante non stonare, piuttosto è importante trasmettere». In Nomade dice: «Mai più lascerò che il mio entusiasmo venga spento dalla noia di uno stronzo»... «Sì, anche io dico le parolacce (ride, ndr)...». Nel disco non ci sono duetti, è una scelta voluta? «Ne ho fatti tanti di duetti e magari tornerò a farli. Mi piacciono perché imparo molto. Questa volta però ho provato a cavarmela da sola». Aveva perso la voglia di cantare? «Quella non la perderò mai. Tutto quello che è stato, da X Factor a Sanremo, è successo molto velocemente. È quasi come se io fossi stata spettatrice di me stessa a un certo punto». Ha mai pensato di riprendere in mano la laurea in Economia? «No, di buttare via dieci anni di provini e di sacrifici proprio non me la sento, ho sognato per tanto tempo di fare questo lavoro e la voglia non la perdo facilmente». Ha fatto la testimonial di Telecom, pensa sia stato un errore? «Se qualcosa è giusto o sbagliato lo si può capire solo a posteriori. Non so, in ogni caso non mi pento». Non si è pentita neppure di aver fatto Sanremo pochi mesi dopo la fine di X Factor? «No, se non ci fosse stato, forse oggi non sarei qui con questa consapevolezza. Lo rifarei».