Corriere della Sera, mercoledì 20/10/2007, 28 agosto 2014
Tags : Articoli su Sophia Loren
Tutti i rimpianti di Sophia (articolo del 20/10/2007)
Corriere della Sera, mercoledì 20 ottobre 2007
«Una volta ho odiato carinamente Meryl Streep. Carinamente eh, però l’ho odiata». La confessione di Sophia Loren spiazza il pubblico dell’Auditorium, che dopo le prime battute di Mario Sesti e Vincenzo Mollica, può togliersi tutte le curiosità sulla diva. «Volevo fare io, al posto suo, I ponti di Madison County con Clint Eastwood. Quel personaggio è un’italiana, e in quel film mi imita che sembra Alighiero Noschese, ma come?».
Non è l’unica sorpresa di un incontro affatto accademico, il ragazzo con la tesi su di lei che chiede l’autografo, Sophia che svela il suo film più brutto (Mortadella di Monicelli), Carlo Giuffrè che le grida «Eduardo è il teatro e tu sei il cinema», quello che la stuzzica su Christian De Sica che non è all’altezza del padre, e sono tutti figli di Sophia: «Non sono d’accordo con lei, è bravo». Altro rimpianto: Anna Karenina. «L’hanno fatta tante attrici e io non ci sono mai riuscita, era il mio personaggio, bello, romantico». Ma la sua vita è stata una favola, la volontà, la bellezza, il talento, e viene fuori in Sophia: ieri, oggi e domani che stasera si replica su Sky, con tanti ricordi, Lina Wertmüller che dice: «Io spero che non s’arrabbi, ma nel backstage dei miei film ho visto Sophia nuda, è un miracolo della natura, e non si è rifatta niente; un albero di Natale, la chiamava Sordi. La dovrebbero mettere sulla bandiera italiana».
Gli esordi: Sophia e la fame. Quando ragazzina arrivò da Pozzuoli a Roma «per cercare di sbarcare il lunario», la madre al provino in inglese per fare il suo primo passo come generica a Quo Vadis? si raccomandò: rispondi sempre «yes». Hai già lavorato nel cinema? «Yes». Quanti anni hai? «Yes». Il suo primo incontro con Totò. Lui le diede un’occhiata: «Muori di fame?» «Mo, ma qualcosa la mangerei volentieri». Il Principe mandò un cameriere «a comprarmi qualcosa, poi mi regalò 100 mila lire».
La diva: Sophia e l’America. George Cukor:« Mi voleva dare una cantilena che non sentivo mia». Con Chaplin e Marlon Brando sul set de La contessa di Hong Kong: «Se Chaplin mi avesse dato da recitare l’elenco del telefono, l’avrei fatto. Marlon Brando aveva la voce che si incroccava, non era bella. Ed era difficile da gestire, quando si presentò in ritardo, Chaplin disse: se lo fai ancora ti rimpiazzo domani con un altro attore. Non lo fece più».
Per un attimo vince il dolore per la morte del marito Carlo Ponti: «L’ho conosciuto per caso, a un concorso di bellezza. Mi convocò nel suo ufficio, io a Roma non conoscevo nessuno. Mi prese sotto contratto per piccole cose. Poi De Sica. Ed è nato tutto».
«Una volta ho odiato carinamente Meryl Streep. Carinamente eh, però l’ho odiata». La confessione di Sophia Loren spiazza il pubblico dell’Auditorium, che dopo le prime battute di Mario Sesti e Vincenzo Mollica, può togliersi tutte le curiosità sulla diva. «Volevo fare io, al posto suo, I ponti di Madison County con Clint Eastwood. Quel personaggio è un’italiana, e in quel film mi imita che sembra Alighiero Noschese, ma come?».
Non è l’unica sorpresa di un incontro affatto accademico, il ragazzo con la tesi su di lei che chiede l’autografo, Sophia che svela il suo film più brutto (Mortadella di Monicelli), Carlo Giuffrè che le grida «Eduardo è il teatro e tu sei il cinema», quello che la stuzzica su Christian De Sica che non è all’altezza del padre, e sono tutti figli di Sophia: «Non sono d’accordo con lei, è bravo». Altro rimpianto: Anna Karenina. «L’hanno fatta tante attrici e io non ci sono mai riuscita, era il mio personaggio, bello, romantico». Ma la sua vita è stata una favola, la volontà, la bellezza, il talento, e viene fuori in Sophia: ieri, oggi e domani che stasera si replica su Sky, con tanti ricordi, Lina Wertmüller che dice: «Io spero che non s’arrabbi, ma nel backstage dei miei film ho visto Sophia nuda, è un miracolo della natura, e non si è rifatta niente; un albero di Natale, la chiamava Sordi. La dovrebbero mettere sulla bandiera italiana».
Gli esordi: Sophia e la fame. Quando ragazzina arrivò da Pozzuoli a Roma «per cercare di sbarcare il lunario», la madre al provino in inglese per fare il suo primo passo come generica a Quo Vadis? si raccomandò: rispondi sempre «yes». Hai già lavorato nel cinema? «Yes». Quanti anni hai? «Yes». Il suo primo incontro con Totò. Lui le diede un’occhiata: «Muori di fame?» «Mo, ma qualcosa la mangerei volentieri». Il Principe mandò un cameriere «a comprarmi qualcosa, poi mi regalò 100 mila lire».
La diva: Sophia e l’America. George Cukor:« Mi voleva dare una cantilena che non sentivo mia». Con Chaplin e Marlon Brando sul set de La contessa di Hong Kong: «Se Chaplin mi avesse dato da recitare l’elenco del telefono, l’avrei fatto. Marlon Brando aveva la voce che si incroccava, non era bella. Ed era difficile da gestire, quando si presentò in ritardo, Chaplin disse: se lo fai ancora ti rimpiazzo domani con un altro attore. Non lo fece più».
Per un attimo vince il dolore per la morte del marito Carlo Ponti: «L’ho conosciuto per caso, a un concorso di bellezza. Mi convocò nel suo ufficio, io a Roma non conoscevo nessuno. Mi prese sotto contratto per piccole cose. Poi De Sica. Ed è nato tutto».
Valerio Cappelli