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 2014  agosto 28 Giovedì calendario

Appunti su Sophia Loren


Compleanni Frasi di Sofia Loren (80 anni il 20 settembre 2014) per i suoi compleanni: «Ricordo che quando mi vidi truccata da ottantacinquenne nel film “Lady L” non ebbi uno shock» (per i 55 anni). «I compleanni non sono mai stati una tappa importante della mia vita» (a 60 anni). «Mi piace invecchiare? Certamente no. Riesco ad affrontare la vecchiaia? Direi di sì» [Ans 26/8/2004]. «Non mi sembra vero, ma per me i settant’anni non rappresentano niente, ho smesso di festeggiare i compleanni vent’anni fa» (a 70).

Auguri Claudia cardinale Cosa augura a Sofia Loren per i suoi 80 anni?
«Di non mollare, deve andare avanti così».

Oroscopo «La Vergine donna, in particolare, per la sua grande costanza e l’amore per l’igiene. Penso ad esempio a Sofia Loren. (...) Non la conosco, ma è la donna che ammiro di più» (Branko).

Bambina 1 La casa di Pozzuoli dove viveva Sophia Loren da bambina: «Due camere da letto, la sala da pranzo e la cucina. In sala da pranzo c’erano dei mobili di noce scolpito con dei motivi di frutta e di uccelli. Le camere da letto avevano mobili marroni filettati d’oro. Ci vivevamo in otto: mio zio, sua moglie, mio nonno, mia nonna, mia zia, mia madre, mia sorella e io». [Alberto Moravia, Eur n. 38 1962]

Bambina 2 «Non sono mai stata bambina. Mai».


Ragazza «Da ragazza abitava nel mio stesso quartiere, a piazza Bologna, aveva già allora un portamento regale. Non è né popolana né principessa, è unica, una dea» (Angelo Frontoni, fotografo e amico). Lei, sul set, gli portava il decaffeinato e la pizza bianca con la mortadella. 

Valchiria «Lei ha idea di cos’era la Loren a quattordici anni? Una valchiria mediterranea. La notte andavamo a ballare il boogie-woogie al Serapide, un night di Pozzuoli. Poi ci siamo ritrovati a Roma». (Lino Jannuzzi) [Aldo Cazzullo, Cds  21/2/2008].

Nome 1 «Sulla nascita del nome d’arte di Sophia Loren, al secolo Sofia Scicolone, si raccontano un paio di aneddoti. Secondo il primo, Loren nacque da un’idea del produttore Goffredo Lombardo per simpatia ed assonanza con quello di Marta Toren, attrice svedese allora molto in voga e per la quale la Titanus stava preparando un film. Toren, come base, si cominciò a sostituire la lettera iniziale con altre, dalla B in poi: alla lettera L il cognome era trovato. Secondo un’altra versione il nome nacque durante una cena alla quale partecipava una Lorena, moglie pittrice di un regista» [Tonino Scaroni, Tem 2/3/1997].

Nome 2 Fu Goffredo Lombardi a trasformare Sofia Lazzaro in Sophia Loren, nel 1953, per Africa sotto i mari: «Volevo fare un film di pesca subacquea di cui ero appassionato e scegliemmo questa stupenda ragazza non ancora ventenne, anche se non sapeva nuotare. Però il nome non andava bene, né Lazzaro né quello vero, Scicolone: mi venne in mente l’attrice svedese Marta Toren, e così affibbiai a Sophia il cognome Loren. Lei lo seppe solo dai manifesti del film, e si arrabbiò». [Natalia Aspesi, Rep 15/1/2004].

Esordi 1 Nel 1951 era stato Alberto Lattuada a far pronunciare a Sofia Loren in Anna la prima battuta della vita. Strizzata in una maglia nera, con una parrucca di rafia d’oro e la bocca violentemente truccata, la ragazza entrava in un bar. Lo spavaldo barista Vittorio Gassman le faceva: “Ciao, bella, quando?”. Lei rispondeva sussiegosa: “Mai”. Breve, come battuta: ma per la Loren era la scoperta della parola, il riscatto dal mutismo di comparsa» (Lietta Tornabuoni) [Sta  4/7/2005].

Protagonista Fu Alessandro Blasetti a creare la coppia Mastroianni-Loren (Peccato che sia una canaglia, 1954) «dando a Sophia, che oggi nelle interviste ricorda solo De Sica, la sua prima grande occasione da protagonista» (Masolino d’Amico) [Sta 7/8/2003].

Storie «La donna con cui ho avuto la storia più lunga è Sophia Loren; dura dal 1954 e non è ancora conclusa. Mi piace il fatto che Sophia non sia solo una brava attrice, ma una persona vera. Me ne rendo conto quando mi accoppiano d’ufficio con attrici somare, aspetto la fine del film come una liberazione. Con lei ho fatto dodici film: da Peccato che sia una canaglia di Blasetti a Prêt-à-porter di Altman, dove Sophia ha riproposto lo spogliarello di Ieri, oggi e domani, il fascino è un dono di natura, anzi un mistero che non sfiorisce con gli anni» (Marcello Mastroianni a Enzo Biagi)

Esordi 2 Sophia che accompagnò l’esordio di Danny De Vito in La mortadella di Mario Monicelli.

Mito «La Loren crede al proprio mito, adesso si prende sul serio –scrisse Mario Monicelli una volta da New York dove girava un film con lei – Per farle fare certe cose devo dirle che la Vitti, con me, le faceva».

Avedon La Loren che ricorda così il primo incontro con il fotografo Richard Avedon, avvenuto a New York nel 1959: «Avevo appena finito di girare Quel tipo di donna di Sidney Lumet e la produzione chiamò Richard per un mio ritratto. All’epoca era il segno della consacrazione, e per questo ricordo ogni dettaglio. «Aveva chiesto lui di fotografarmi con il negligé rosa cipria che indossavo per il film. Una piuma, decisamente, che si muoveva anche solo parlando. Forse per questo Avedon era rimasto così silenzioso, quasi invisibile e a un certo punto me lo sono visto comparire alle spalle, là dove non ammetto la presenza di nessuno, davanti allo specchio, quando mi trucco. Ho imparato da sola a truccarmi e ho imparato i trucchi per diventare più carina. Quindi è una cosa mia, personale, è la mia storia. E invece, eccolo lì, il maestro, a guardarmi, a studiarmi, a vedere come mi cadeva la luce sul viso, sugli zigomi, perché Avedon amava moltissimo i miei zigomi e i miei occhi». L’immagine dell’attrice e del fotografo ritratti allo specchio compare sulla copertina del volume Performance, tributo all’artista americano.

Pizzi 1 Il paparazzo Umberto Pizzi ricorda di quella volta a Cannes con la Loren. «Ah!... La becco che saliva in camera con Ettore Scola. Allora lui si volta e mi dice: “Umbé, voi venì a guardà?”».

Pizzi 2 Il dottor Etienne-Emile  Baulieu noto per le sue frequentazioni femminili, a cominciare dalla storia folgorante che ebbe con Sophia Loren: insieme furono immortalati in una celebre fotografia di Umberto Pizzi a Porte Maillot nel 1981 (Giulio Meotti) [Il Foglio 21/9/2013].

De Biasi: «Ho Sophia Loren mentre fuma e si trucca, ho anche molti scatti mentre esce dalla vasca da bagno: ci farò un libro» (Marco de Biasi).

Frontoni Sophia Loren pretendeva di avere Angelo Frontoni tutto per sé, in esclusiva. È stato lui a raccontare nel 1976: «Con Sophia ci sono stati negli ultimi anni dei problemi personali perciò non fa più parte della mia scuderia. Voleva un fotografo solo per sé come fa con tutti quelli che le stanno intorno. Non mi sono mai legato con nessuna rivista, fosse pure d’importanza mondiale, figuriamoci con un’attrice anche se celebre. È controproducente per un’attrice avere un fotografo solo. Il fotografo alla lunga perde entusiasmo, gli si annebbia la fantasia». Una lite che durò poco.

Rivalità «La rivalità con la Loren? Sono 40 anni che la subisco. L’ha creata quella che è arrivata dopo, è chiaro. Con Sophia i rapporti sono buoni, ma suo marito Ponti continua ancora oggi a provocare, non se ne può più, è una storia vecchia e noiosa» (Gina Lollobrigida).

Bersagliera Quella volta in cui con cui la Bersagliera Lollobrigida venne sostituita dalla Pizzaiola Loren nel terzo titolo della serie Pane e amore, affidato a Dino Risi e non più a Luigi Comencini. Secondo un articolo di Stampa Sera del 16 giugno 1955, «Loren aveva accettato la parte già interpretata da Lollobrigida, con il particolare scandalistico che quest’ultima aveva chiesto come compenso la metà degli incassi del film, ricavandone un netto rifiuto del produttore...». Rientrata da Parigi, la Lollo smentì le voci [Fulvia Caprara, Sta  5/8/2014].

Quaranta Sofia Loren a chi le chiede se sia difficile trovare ruoli femminili dopo gli anta: «Può essere vero, soprattutto dopo i quarant’anni. quarant’anni. Ma io ho sempre vissuto l’esperienza hollywoodiana in modo molto personale. Ho cercato sempre di scegliere da sola i copioni, trascurando i numerosi progetti che mi offrivano quando non mi convincevano. A una certa età occorre scegliere con maggiore cura i copioni per mantenere una credibilità come attrice, per non diventare delle caricature di se stesse. Che senso avrebbe oggi vedermi nel ruolo di protagonista di una travolgente storia d’amore?» [Tiziana Mantovani, Chi 18/9/2002].

Pubblico Donna Summer ha un’ammirazione e un’amicizia profonde per Sophia Loren: «È stato l’incontro più importante della mia carriera. Ed è sempre presente nei miei pensieri. La ritengo una mia grande amica e a Los Angeles siamo quasi vicine di casa. I nostri figli si conoscono e si sono frequentati a lungo. Da Sophia ho imparato molto sul come comportarsi quando si diventa una persona famosa, su come riuscire a convivere con la celebrità, perché devo ammettere che io non ne ero davvero capace. Lei mi ha insegnato a non agitarmi, a stare tranquilla e a prenderla con filosofia. A essere sempre me stessa e non aver paura del pubblico. E a voler bene a tutti. veramente una donna dolcissima».

Sale Sophia Loren che si faceva cucire del sale negli orli dei vestiti [Daniela Uva, Grn 4/12/2011].

Marchio A insegnare a Enrico Lucherini i segreti dei press-agent americani è Sofia Loren: «Mi spiegò l’importanza del marchio: di un film, bisogna imporre un’immagine sola... Sofia è e resta la sola diva vera che abbiamo. una mia grande amica, ma ormai ci vediamo pochissimo. Aveva una grazia innata, entrava sempre per ultima, si concedeva pochissimo. Con lei, lavorare era facile. Con le altre, facevo più fatica...».

Fiore La gerbera rossa, un fiore tipico della Campania, porterà il nome di Sophia Loren. Lo ha deciso il Consorzio per lo sviluppo della floricoltura nel Meridione [Mat 23/11/2000].

Albero Sophia Loren, un «albero di Natale» secondo Alberto Sordi.

Tette «La Loren è un mistero. Era unica con quelle gambe e quelle tette così grosse e piene. Rarissima combinazione. Forse ne aveva anche troppe. Per quello ha avuto successo in America: gli americani sono tettofili». (Dino Risi) [Il Giorno 1/9/2002].

Gambe «Le gambe di Sofia Loren sono le più belle gambe di donna che abbia mai visto. Quando eravamo sul set dovevamo mettere i microfoni nel reggicalze, sotto i ricchi abiti del primo novecento che ci stringevano la vita fino a farci soffocare. Mi ricordo la faccia del tecnico di scena, quando la Loren sollevò con civetteria le sue gonne mostrando quelle gambe bellissime: lui era un ragazzo, lei una signora di sessant’anni, eppure era turbato». (Claudia Gerini).

Fianchi «Gesù, ma osservatela. Riflettete su questa fronte piena, di marmo; su questi occhi enormi, abbaglianti; su questa bocca infinita, come gli orizzonti di Leopardi; contemplate le nitide spalle, il seno procelloso, ineluttabile, che logora, che spossa, in un attimo, camicette e sguardi. Non parliamo dei fianchi: ma sono o non sono queste le gambe che Salomone paragonò alle colonne del Tempio?» (Giuseppe Marotta, elogio di Sophia Loren).

Appariscente «Psicologicamente non mi sento affatto appariscente come molti mi giudicano e come forse il mio fisico mi fa apparire» (Sofia Loren) [Ans 26/8/2004].

Capanni «A 14 anni. D’estate ci infilavamo sotto i capanni del Lido e bucavamo col trapano le assi del pavimento per sbirciare Sophia Loren, Gina Lollobrigida e Marisa Allasio che si spo­gliavano. Uscivamo da lì sotto alle 8 di sera con gli occhi fuori dalle orbite» (Vincenzo Pipino, ladro di professione a Stefano Lorenzetto).

Misure Il titolo di miss Eleganza, quello che fu di Sophia Loren. Le sue misure, prese in diretta da Mariotto: 90, 66, 94.

Natura «L’idea di essere un sex symbol non mi è mai venuta. Nella realtà, ovviamente, le cose erano diverse...divenni consapevole che la natura e mia madre avevano fatto un buon lavoro» (Sofia Loren) [Ans 26/8/2004].

Garbo Romilda, la mamma di Sofia Loren, pianista e mancata attrice: aveva vinto un concorso della Metro Goldwin Mayer come sosia di Greta Garbo, ma i parenti non avevano approvato la sua partenza per gli Stati Uniti. [Barbara Palombelli, Cds 27/10/2003].

Sosia L’americana Elaine Holgado che è la riproduzione reale in scala 1:1 di Sophia Loren.

Cloni «In Italia, quasi tutte tendono a scimmiottare in modo patetico, o farsesco, Sophia Loren. Ma sono cloni improbabili, perché lei è unica e irripetibile» (Francesca Dellera).

Perfetto La Loren di perfetto non ha quasi nulla, è come una giraffa, una mostruosità della natura, quella bocca sproporzionata, due seni come meloni, i fianchi stretti, ma l’insieme è irresistibile. (Giorgio Albertazzi a Giancarlo Dotto).

Appeal «Il sex appeal è composto dal 50% che possiedi e dal 50% che la gente pensa tu abbia» (Sophia Loren).

Sopracciglia Le sopracciglia di Sophia Loren sono interamente disegnate [Set 18/05/1995].

Carriera Per Fatto di sangue Lina Wertmuller volle Sophia Loren, però che avesse «una faccia greca». Così quando si incontrarono tirò fuori una matita nera e le modificò le sopracciglia: «Invece che in su, dovevano, contro ogni moda, andare in giù, come ricordare il frontone di un tempio. Quando finii si guardò e si fece una gran risata. “Guarda Lina che io con le mie sopracciglia ci ho fatto tutta una carriera”». Accettò il cambiamento.

Magra Sofia Loren da bambina era così magra da venir soprannominata Sofia Stuzzicadente [Michael Shelden, Rep 09/11/2001]. «Troppo alta, troppo magra, troppo poco donna, troppo adolescente ancora, male impastata e, soprattutto, troppo bocca» (Sofia Loren, descritta da Orio Vergani, dopo il suo debutto a Miss Italia nel 1950) [Gianluca Bauzano, Set  21/11/2002].

Grassezza «Grassezza mezza bellezza» (Sophia Loren al bimbotto suo chiatto e balilla in Una giornata particolare).

’Nnanz Il concorso di Miss Italia nei ricordi di Sofia Loren: «Per farci vedere dovevamo passeggiare nelle strade, fra la gente. Mia madre mi teneva a braccetto e mi incitava, ma io stavo sempre dietro a lei. “Miettete ‘nnanz”, mettiti davanti, mi diceva. Che sei venuta a fare se non ti mostri? Devo concorrere io?» [Jenner Meletti. Rep 11/9/01].

Miss «Forse perché il ricordo della fame sofferta in guerra era ancora recente, forse perché i nuovi ricchi erano ancora giovani, nessuno si preoccupava di snellezza e sobrietà. Per caso feci parte della giuria improvvisata che diede a Sofia Lazzaro (non ancora Sofia Loren non più Sofia Scicolone) il suo primo premio. Discussi inutilmente con gli altri elettori per nominarla miss Bellezza poiché era splendida. Le toccò ingiustamente quello di miss Eleganza mentre vestiva male: ma c’era una cabala in favore dell’altra candidata, promessa appunto miss Bellezza. Tutte e due non avrebbero potuto essere definite miss Snellezza. Florida Sofia, florida Franca, florida Gina. Certo la guêpière dava loro una vita di vespa, come la dava a Marcella Rinaldi, una cara magnifica indossatrice: oggi le si costringerebbero a perdere dieci chili. (...)» (Irene Brin).

Fame Quel giorno che Sofia Loren (allora ancora Lazzaro) e la mamma arrivarono a Cinecittà dove Mervin Roy stava girando Quo Vadis con Peter Ustinov, Robert Taylor e Deborah Kerr. La mamma di Sofia, valigia in mano, superò lo sbarramento delle guardie, si presentò davanti al regista e gli urlò: «L’inglese non lo sappiamo, ma ce murimmo e famme, e questo you understand...». Roy le prese tutt’e due come comparse [Barbara Palombelli, Cds 27/10/2003].

Acqua «Non avevamo da mangiare, perfino da bere. Mia madre raccoglieva l’acqua piovana nelle strade, la filtrava alla meglio e ce la dava così, senza neppure bollirla, perché non c’erano né carbone né legna per accendere il fuoco» (Maria Scicolone, sorella di Sophia, che ricorda gli ultimi giorni dell’occupazione tedesca a Pozzuoli).

Cameriere Il suo primo incontro con Totò. Lui le diede un’occhiata: «Muori di fame?» «Mo, ma qualcosa la mangerei volentieri». Il Principe mandò un cameriere «a comprarmi qualcosa, poi mi regalò 100 mila lire».

Cibo 1 «Quando lavoravo a Cinecittà mia madre (Romilda Lazzaro n.d.r)  mi portava sul set i suoi piattini, i peperoni arrosto, gli involtini di vitello, la pasta con la salsa genovese» (Sophia Loren) [Ricette e ricordi, 1999].

Cibo 2 «Con il cibo ho sempre avuto una splendido rapporto».

Pizza Dopo aver interpretato una pizzaiola in L’oro di Napoli di De Sica l’attrice napoletana dimostra che lei la pizza la sa fare davvero. Infatti, a Milano, dove si trova per la presentazione del film, entra nelle cucine di un locale e si diletta a far pizze per tutti: «Cucinare è un atto d’amore».

Pasta La Loren che con Benigni cucinò la pasta in diretta al Tonight Show [Ansa 9/2/1999].

Polpettine Quella volta che l’attrice napoletana Sophia Loren, a Roma ospite della sorella Maria Scicolone, fece acquisti nel negozio di Carla Fendi, con la quale poi è andata a mangiare al ristorante Santa Lucia di Bartolo Cuomo, accanto all’hotel Raphael, specializzato in cucina siculo-napoletana. Mangiò in un sol pasto: zucchine fritte, polpettine di melanzane, alici a beccafico, gamberi in pastella d’arancio, scampi gratinati e vari tipi di pasta. Nel ristorante le sono anche state regalate delle mimose [Cds 10/2/2001].

Mangiare «Non ho mai mangiato con la contessa di Hong Kong ma una sola volta ho avuto l’onore di mangiare con la contessa di Pozzuoli. Napoli non se la scorda mai, neppure quando mangia. Dà una sensazione deliziosamente raccapricciante vederla mangiare». (Paolo Villaggio a Costanzo Costantini)
La Ekberg l’ha mai vista mangiare?
«Una sola volta, come la Loren: si mangiò sette chili di funghi porcini» (Paolo Villaggio a Costanzo Costantini) [Mes18/07/1994].

Spaghetti Quella volta che lo chef Toni Vitiello tenne l’acqua sul fuoco per tre ore durante una sfilata perché «metti che la signora Loren chiede gli spaghetti? Mica puoi farglieli aspettare venti minuti».

Avena Sofia Loren per avere una pelle sempre giovane consiglia maschere a base di fiocchi di avena, acqua o latte in polvere.

Soffritto «Pulcherrima diva, il soffritto no! Non ti abbiamo forse amato abbastanza? Perché vuoi avvicinarti così tanto a noi poveri cessetti quotidiani? Perché tu, lontana, altera, trascendente, spaziale, enorme, con le tue splendenti tettone gonfie di autocompiacimento, con le tue pazzesche gambe arroganti e vittoriose vuoi mostrarci le tue tenere inadeguatezze?» (la lettera aperta di Mina sulla pubblicità di Sophia al suo libro Ricette e memorie).  «Parole, parole, parole» (la risposta della Loren a Mina) [Ansa 26/8/2004].

Sugo Dal 1961 al 1963, i primi due anni della loro conoscenza, Enrico Lucherini fu «letteralmente plagiato da Sofia Loren: ero innamorato di lei perché era simpatica, naturale, alla mano, mi insegnava piccole cose, come mettere lo zucchero nel sugo per stemperarne il sapore acidulo, e poi, diciamo la verità: con Sofia non bisognava inventare molto, bastava la sua presenza e la folla di curiosi e giornalisti era assicurata» [Ans 26/8/2004].

Prepotente Ti sei mai innamorato della Loren?
«Mai. Non è il mio tipo. troppa. Una bellezza prepotente» (Dino Risi).

Peck «Gregory Peck era bello come il sole, con quell’aria seria, affidabile. Molto riservato, anche nella vita, una persona tranquillissima, fedele. Si può dire veramente in questo caso: un uomo che ogni donna avrebbe voluto al suo fianco, di cui tutte si sarebbero potute innamorare» (Sophia Loren) [Silvia Fumarola, Rep 13/6/2003].

Nuda Nella famosa scena di Arabesque, Sophia Loren era davvero nuda sotto le lenzuola?
«Più o meno» (Gregory Peck) [Michele Anselmi, Uni 17/5/2000].

Grant Sofia Loren e Cary Grant s’incontrarono la prima volta nel ’57, girando Orgoglio e passione: «Ero terrorizzata: non parlavo bene l’inglese e pensavo che sarei morta se avessi dovuto parlare a Cary Grant». Nonostante i trent’anni di differenza, lui finì per innamorarsi disperatamente di lei, già legata a Carlo Ponti: «Avevo solo ventitré anni, mi girava la testa. Cosa fai se Cary Grant irrompe nella tua vita? Impossibile non innamorarsi. Parlavamo di matrimonio tutti i giorni, ma io non potevo dirgli di sì. L’ultima notte in Spagna mi disse: “Cosa ci succederà?”. Io non sapevo cosa rispondere. Non ero preparata per una vera storia romantica. Improvvisamente non ero più la ragazza di Napoli che cercava di far l’attrice. Ero una donna che doveva dare una risposta a Cary Grant». Mentre i due recitavano nel loro secondo film (Un marito per Cinzia), Carlo Ponti ottenne il divorzio. Grant apprese la notizia poco prima di girare la scena del matrimonio: «Avevo un vestito bianco e il velo. Cary mi aspettava all’altare, sorridendo. Quando mi baciò mi venne da piangere». S’incontrarono di nuovo dieci anni dopo, quando lui andò a trovarla per la nascita del primogenito, Carlo: «Gli diedi il bimbo da tenere in braccio, aveva le lacrime agli occhi» [Michael Shelden, Sta 09/11/01].

Sesso «Il sesso mi scoccia. La vita coniugale mi diverte» (Sophia Loren) [Enrico Lucherini e Matteo Spinola, Conta fino a dieci... (prima di parlare), Il Castoro].

Felice Sofia Loren, attratta da Carlo Ponti quando aveva 15 anni, perché bisognosa di una figura paterna. Infatti «vidi mio padre quando avevo 5 anni, lo rividi quando ne avevo 7 e, infine, l’ho visto per l’ultima volta quando è morto». Innamorata poi follemente di Cary Grant, per parecchio tempo Sofia fu in dubbio se dovesse o no lasciare il marito, e alla fine decise per il no: «come sposare un uomo che non era della mia città? Mi sarei sentita perduta». Cary la chiamò un mese prima di morire, quando l’attrice era a New York. Lui: «Come stai? Sei felice?». Lei: «Sì, sto bene. Perché mi chiami?». Lui: «Non lo so. Ti ho chiamato solo per sapere come stavi» [Sta 3/9/1996].

Omosessuale «Sophia aveva una madre che le faceva la guardia: aveva vinto ai suoi tempi un concorso di sosia di Greta Garbo organizzato dalla Mgm, ma la cosa si era fermata lì. Così si era dedicata a custodire la figlia, che era bellissima. Un giorno la vidi uscire da un negozio di via Veneto. Io stavo al caffè con il poeta Sinisgalli e forse Federico. Lei aveva un tailleur bianco. C’era il sole che la illuminava, era così bella che ci alzammo tutti in piedi per la commozione. Sophia riuscì a farsi sposare da Carlo Ponti mettendo in giro la voce che Cary Grant era pazzo di lei e voleva sposarla, ma naturalmente non era vero, visto che Cary Grant era omosessuale» (Dino Risi).

Burton Anche Richard Burton, dopo averle confessato i suoi dispiaceri coniugali con Liz Taylor, si innamorò di lei.

Sellers Peter Sellers, allora sposato, corteggiò Sophia con umorismo e intelligenza. Si conobbero a Londra sul set del film La miliardaria.

Basso «Ma come diavolo ha fatto Sophia Loren a sposare uno così» (questo pensò Moira Orfei la prima volta che vide Carlo Ponti) [Stefano Lorenzetto, Grn 8/12/2008].

Caffè Sophia Loren, al Festival per accompagnare il marito Carlo Ponti che nel 1959 faceva parte della giuria, fumava seduta in un caffè tutta sola [Natalia Aspesi, Rep  8/5/2011].

Provini «Quando fece i provini per La ciociara a Sophia Loren, papà non era completamente soddisfatto. “C’è qualcosa che non va, c’è qualcosa che non va», diceva ma non riusciva a capire cosa. Lui aveva raccomandato alla Loren che per quel film la voleva con la faccia “lavata”, senza un filo di trucco. E l’attrice aveva obbedito. Eppure qualcosa non tornava. Richiamò la Loren e la guardò di nuovo. Poi di colpo urlò: «Sophia, ma tu ti sei fatta le mèches, levale subito: la Ciociara non porta le mèches» (Emi De Sica).

Madre 1 «Ero a Parigi con Carlo Ponti e mi arrivò una telefonata di Vittorio: “Sarai tu la madre del mio film”. Gli risposi con il fiato strozzato: ho solo 24 anni, ho paura. “Figuriamoci!”, rispose con una risata” (Sophia Loren a proposito de La ciociara) [Giovanna Grassi, Cds 27/6/01].

Premio Sophia Loren, Oscar come migliore attrice per La ciociara nel 1962: «Non ero andata a Hollywood perché ero certa che avrei perso e non sapevo come avrei reagito all’emozione, alla delusione. Eravamo Carlo ed io nel nostro appartamento all’Ara Coeli, e c’erano anche mia madre e mia sorella. Aspettavamo notizie ma verso le 4 del mattino decidemmo di andare a dormire, tanto non avevo alcuna speranza. Poi verso le 6 squillò il telefono, Carlo rispose ed era Cary Grant che gridava: “Sophia ha vinto, ha vinto!”. Mia madre si mise a cantare ”Abbiamo vinto, abbiamo vinto!”. Era la prima volta che un attore italiano vinceva quel premio per un film italiano parlato in italiano». Per lo stesso film vinse anche a Cannes.

Madre 2 Anna Magnani Nel 1959 rifiutò il ruolo di Cesira ne La ciociara quando seppe che Sofia Loren (poi vincitrice dell’Oscar) avrebbe dovuto essere sua figlia: «Io la madre e la Loren la piccola Rosetta? Il pubblico si sarebbe aspettato che fosse lei a violentare i marocchini e non il contrario!».

Serpente Quel Pelle di serpente di Williams con la Magnani e la Loren che sul set non si rivolgevano la parola (lo rammenta Arbasino in «America amore» di Adelphi).

Cinica «Negli anni s’è dimostrata piuttosto ingrata, ora che è anziana è un po’ cambiata. È sempre stata la “moglie del produttore”. Non sempre sincera, abbastanza cinica» (Manuel De Sica).

Linguaccia «La più dispettosa è stata certamente Sofia Loren. Lavorammo insieme in Matrimonio all’italiana di Vittorio De Sica. Ricordo che al trucco le abbassavo un po’ la pettinatura e lei non reagiva, Ma appena era sul set, senza una parola, fulminea, estraeva chissà da dove un pettine, si cotonava al volo e, lanciandomi uno sguardo di sfida, mi faceva la linguaccia (Piero Tosi, costumista).

Questuante «Alcuni amici in sala mi suggerirono di andare dalla protagonista, da Sophia Loren per farmi conoscere visto che aveva molto apprezzato il tema che avevo scritto. Mi accolse come un questuante, mi guardò come fossi un pellegrino, capii che la mia presenza la infastidiva. Ci soffrii molto (...) Mio padre era di Monte di Procida e l’amore per Napoli e per i suoi linguaggi mi è sempre venuto naturale» (Fred Bongusto).

Brando 1 «La Loren raccontava di aver visto Giulio Cesare: “Che bravo Marlon Brando, meraviglioso, ma anche lo sceneggiatore è bravissimo”» (Valeria Moriconi).

Brando 2 «All’epoca della Contessa di Hong Kong Sofia Loren e Marlon Brando si odiavano alla follia» (Geraldine Chaplin).

Elenco «Se Chaplin mi avesse dato da recitare l’elenco del telefono, l’avrei fatto» (Sophia Loren).

Sedere «Era successa una cosa spiacevole con Marlon Brando. Mi aveva dato una pacca sul sedere e io gli avevo dato uno schiaffo. Ero indignata, era uno di quei momenti: “Ma chi sei? Ma chi ti conosce? Come ti permetti?» (Sophia Loren). Brando, invece, mentre girava La contessa di Hong Kong disse a un amico: «Se dovessi morire, evitate soltanto che quella venga a piangere sulla mia tomba con tanti fotografi attorno». E per tenerla a bada, un giorno, nel mezzo di una scena sentimentale, arrivò a dire alla Loren: «Hai molti peli neri nelle narici». [Luigi Mascheroni, Grn 2/7/2014].

Italiani
«Nel 1991 realizzai un abito su misura per Sofia Loren. Poi Valentino le telefonò dicendole: Sofia, siamo entrambi italiani, vieni da me. Mi pagò il vestito e regalò alla Loren un abito da 30 mila dollari» (Nolan Miller al mensile Usa In Style) [Cds 23/3/99]. Valentino vestì la Loren pure per gli Oscar.

Napoletana «Non mi sento in parte americana, né italiana, io sono napoletana» (Sofia Loren) [Ans 26/8/2004].

Roma «Sono nata in Italia, sono al cento per cento italiana e ogni volta che torno mi sento a casa. A Roma in particolare. Roma è la città più bella del mondo ed è il posto dove è iniziata la mia avventura nel cinema. Ho ricordi ovunque e ogni volta che torno mi viene da piangere» (Sofia Loren).

Bikini In Italia è grazie alla Loren se si inizia a indossare il bikini nonostante la resistenza della chiesa cattolica che lo giudica peccaminoso [Leonetta Bentivoglio, Rep 17/7/2011].

Papa «Il ricordo che ho di Giovanni Paolo II è conservato gelosamente nel mio cuore. È un ricordo giornaliero… Ho voluto recarmi a rendere omaggio e rivolgere una preghiera sulla tomba del Papa nelle Grotte vaticane, per testimoniare la mia grande ammirazione e devozione… Ma anche, con commozione, mi sono rivolta a Lui per invocare la sua benedizione per tutta la mia famiglia, in un momento particolare della mia vita familiare…» (Sophia Loren).

Papa 2 Sofia Loren ha salutato Benedetto XVI dopo il concerto in Vaticano offerto dal patriarca Kirill I in occasione delle giornate della cultura russa. La diva era lì per applaudire il figlio, Carlo Ponti jr, che ha diretto l’Orchestra nazionale russa [Chi, n. 22, 2/6/2010].

Diavolo Gabriel Garcia Marquez segnalò l’interesse del Papa Pacelli per il cinema e l’udienza privata a una diva: «Un mese fa il Papa ha conosciuto di persona una donna che mezza umanità ha associato al Diavolo: Sofia Loren» (Mary Villalobos) [Rep 18/8/2014].

Donna Se pensa all’Italia, che donna le viene in mente?
Isabel Allende (dopo essersi guardata intorno smarrita): «Sophia Loren». [Terry Marocco, Sta 5/2/2006].

Compensi Nel 1963 percepì uno dei più alti compensi del cinema, seicentoventi milioni per il film film, La caduta dell’Impero romano  con Alec Guiness, Stephen Boyd e James Mason.

Successo Maria Scicolone: «Il successo di Sophia per me ha significato il benessere. Grazie a lei ho cucinato napoletano alla Hollywood più importante». Con una marcia in più rispetto alla diva. La sera Sophia andava a letto, Maria invece si preparava per uscire con Sinatra, pazzo delle sue ricette [Michela Proietti, Corriere della Sera 28/12/2009].

Famosa «Quando, famosa, davo i cocktail a casa mia venivano i divi del cinema, mi baciavano le mani e non mi pareva vero. Clark Gable, che assomigliava tanto al nonno, Cary Grant che era davvero l’armonia della vita, la musica. Pezzi unici, non c’è più lo stampo» (Sophia Loren negli Stati Uniti) [Maurizio Porro, Cds 2/4/2006].

Divi «I divi di oggi sono diversi, più normali, più vicini alla gente comune. Prima gli attori avevano facce straordinarie, sguardi che è difficile dimenticare» (Sophia Loren) [Silvia Fumarola, Rep 13/6/2003].

Telegramma Il presidente Saragat che fece ridere mezza Italia con quel telegramma di congratulazioni inviato a Sofia Loren per la nascita del suo primo figlio.

Schiaffi «La Loren Seguiva tutti i suggerimenti che le dava De Sica. Sofia è una donna intelligente e volenterosa, con una disciplina ferrea. Arrivava sul set quattro ore prima dell’inizio delle riprese per truccarsi da sola, con calma. Non si è mai lamentata per un disagio. Una volta, durante Boccaccio 70, prese degli schiaffoni violentissimi da un giovanotto che non era un attore e non sapeva fingere. Neanche allora fiatò» (Luisa Alessandri, per 30 anni aiuto regista di De Sica).

Diluvio Nell’Oro di Napoli «De Sica alla regia, io e la Loren a dare l’anima nei panni di due pizzaioli, nell’episodio Pizze a credito. Certo gli spunti per sorridere non mancavano. (…) Anche se, per la verità, lei aveva pochi motivi per essere divertente».
Perché, la Loren aveva litigato con qualcuno?
«Chi, Sofia? Ma scherziamo? È sempre stata una compagnona. La verità è che arrivò sul set con una fastidiosa bronchite. Ma De Sica aveva previsto una scena dove, sotto la pioggia, cercavamo l’anello scomparso. A Napoli, però, non pioveva. Così, Vittorio chiamò i vigili del fuoco. Ma i pompieri presero troppo alla lettera il loro ruolo. Tanto che fummo investiti da un diluvio. La Loren? Impassibile, da navigata professionista. Eppure aveva solo vent’anni».
Quali doti hanno reso Sofia un mito del cinema internazionale?
«Innanzitutto un perfezionismo raro. Durante L’oro di Napoli era instancabile. Prima di girare, fino all’ultimo minuto, diceva: “Giacomo, dai, proviamo ancora!”.  E poi ha un talento innato. Una determinazione da primato. Sofia aveva un sogno e l’ha realizzato. Anzi, è andata oltre i suoi sogni. Un esempio per chi vuole fare il buon cinema» (l’attore Giacomo Furia a Michele Avitabile).

Traffico «La Loren... Nel ’53 girava Ci troviamo in galleria di Bolognini, non era ancora nessuno. Per arrivare sul set attraversò via del Corso e il traffico si fermò. Lei, avvertiva quando gli occhi puntavano a lei, ma ci metteva ironia perché non aveva dimenticato le sue umili origini. Ancora oggi è una timida» (Piero Tosi).

Timida Sophia Loren si definisce timida: «Per questo non ho mai fatto teatro: Rosi mi propose Napoli milionaria, altri mi chiesero di fare Matrimonio all’italiana. Ma io mi piglio scuorno, è il mio carattere. Lavoro da quando ho 15 anni ma ogni volta sul set ho paura. Sei davanti al pubblico peggiore, quello degli elettricisti e dei macchinisti. Immagino che pensino: “Vediamo questa che sa fare”» [s.f., Rep 30/5/2003].

Rimpianti Avrebbe voluto giarare I ponti di Madison County al posto di Meryl Streep («che ho odiato carinamente») e Anna Karenina («L’hanno fatta tante attrici e io non ci sono mai riuscita, era il mio personaggio, bello, romantico»). Il suo film più brutto è stato Mortadella di Monicelli [Leggi l’articolo di Valerio Cappelli].

Lacreme «Un altro fesso e sembriamo l’opera dei pupi» (uno sconosciuto a Pozzuoli, di fronte a Sophia Loren che singhiozzava sul palco mentre uno spettatore gridava: «Sofì, queste ‘so lacreme napoletane») [Eleonora Bertolotto, Rep 23/6/2005].

Clinton A Ginevra, Bill Clinton e Sophia Loren hanno cantato insieme per registrare un cd, accompagnati dall’orchestra della Svizzera Romanda [Mes 16/12/2002].

Voce Armando Trovajoli che riuscì a far cantare Sophia Loren. Per lei scrisse la canzone Tu che m´emparato a “ffà: «Aveva una voce gradevole, adolescenziale e carinissima». Era così bella e così sexy, racconta, che metteva paura: «Alta, tanta, imponente. La guardavi e pensavi: oddio che succederebbe se succedesse? Succederebbe che scapperei… Era l’eccezione che conferma la regola. Le italiane erano tutte piccole e col sedere basso. La Loren invece era una visione» (Armando Trovajoli). [Laura Laurenzi, Rep 19/08/2007].

Cantare «La tv non è il mio mestiere, mica so cantare e ballare» (Sofia Loren) [Ans 26/8/2004].

Tebaldi «L’Aida di Giuseppe Fracassi (1953), con Sofia Loren nel ruolo della schiava. La voce è quella di Renata Tebaldi, ma sembra che esca dalla bocca della Loren, tutta colorata di marrone per la circostanza» (Beniamino Placido) [Rep 27/1/2001].

Professionale «La Loren era solare, allegra, molto nature ma anche molto professionale» (Dino Risi).

Porno 1 Tinto Brass aveva chiamato per il suo film La chiave Sophia Loren. Carlo Ponti gli sbottò: «Hai per caso lo sperma nel cervello?» [N20 2006].

Porno Lina Wertmüller a proposito di Sophia Loren: «Quando con le costumiste le prendiamo le misure per gli abiti rimaniamo incantate dalla perfezione del suo corpo. E io le dico: “Sofia, fai un film porno per piacere. Devi far vedere tutto ’sto ben di dio naturale”. Certo che noi italiani l’abbiamo trattata proprio male. L’abbiamo messa in galera. Lei ci è andata perché è grandiosa. Quando è uscita sono andata a casa sua e sul comodino aveva 50 fotografie delle detenute coi bambini. Tutte le volevano bene perché lei è una grande madre, una grande compagna, una grande attrice» [Federica Lamberti Zanardi, Ven 4/7/2003].

Mamma «Una madre deve pensare due volte. Una volta per se stessa, l’altra per i propri figli» (Sophia Loren).

Playboy Sofia Loren rifiutò un’offerta di 260 mila dollari (quasi 258 mila euro) per spogliarsi su Playboy. Motivo: «Sono una donna anziana e una madre. I miei figli morirebbero se vedessero una cosa simile» [Cds 7/11/2002].

Pornografia Gualtiero Jacopetti che per una Loren appena scollata su suo Cronache beccò «una condanna a un anno e 4 mesi per fabbricazione, commercio e spaccio di foto pornografiche».

Pirelli Alcuni commenti su Sophia Loren che a 72 anni ha posato per il calendario Pirelli 2007 con indosso solo brillanti e una sottoveste nera. La sorella Maria Scicolone:«Sono felice per lei, è l’unica che se lo può permettere. È ancora stupenda come una trentenne». Valeria Marini: «Lei è un’icona, può fare tutto». Gianni Boncompagni: «Mi pare una cosa da Wwf» [Monica Setta, Gente  20/7/06].

Attrice «Mi piaceva anche Sophia Loren, che ora non è più un’attrice» (Trapattoni durante Miss Italia).

Giuria Sofia Loren, per presiedere la giuria vip nel giorno della finalissima del concorso di Miss Italia, ha pattuito un compenso di circa 250milioni di lire [Mes 7/9/2001].

Cachet Voci non ufficiali sui cachet della Loren: 200 milioni di vecchie lire per prendere il braccio di Giovanni Rana alla Festa della pasta 2001; 400 milioni di lire per ritirare il 32simo Premio barocco; 150mila euro per una comparsata a Telethon 2002 (mai realizzata) [Sasha Carnevali, 24 6/3/2004].

Soldi Sofia Loren non partecipa alle celebrazioni del centenario della nascita di Vittorio De Sica per motivi di lavoro (sta girando un film in Canada). Secondo Ernesto Nicosia, responsabile dell’associazione “Amici di Vittorio De Sica”, si tratta invece di soldi: «Noi, come associazione che si autofinanzia, non potevamo che offrire un indennizzo, una cifra non superiore ai 10 milioni, quasi offensiva considerando che il cachet dell’attrice, per partecipazioni di questo tipo, è ben superiore, cioè si aggira sui 220 milioni». Commento di Manuel De Sica, primogenito di Vittorio: «Una cosa così non l’avrebbe fatta nemmeno Sordi» [Fulvia Caprara, Sta 5/7/01].

Banca Sofia Loren ha girato a Cinecittà uno spot per la campagna nazionale di raccolta fondi lanciata dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC): nel breve filmato l’attrice invita gli italiani a non andare in banca a cambiare le monete in centesimi di euro, ma a utilizzare gli spiccioli in lire per fare una donazione. Giornalisti, fotografi e curiosi non sono stati ammessi sul set e l’utilizzo del teatro e dei servizi è stato dato gratuitamente da Cinecittà [Mess 20/11/2001].

Madrina 1 Il cronico “polso della madrina” di Sophia Loren, instancabile testimonial per conto di fiere, convegni, monumenti, alberghi, negozi, navi, pellicce, gioielli, carte telefoniche e piastrelle [Sasha Carnevali, 24 6/3/2004].

Madrina 2 «Se amo sciare? Ma come faccio? Sono napoletana» (Sophia Loren, madrina delle Olimpiadi della neve). [Emanuela Minucci e Tiziana Platzer, Sta 9/2/2006].

Emergere «Non ho bisogno di emergere: posso davvero permettermi di fare soltanto quello che mi piace, qualcosa che abbia valore». Tipo lo spot della Tim? «Quello l’ho accettato perché volevo proprio conoscere il cane, Ettore» (Sophia Loren) [Gabriele Romagnoli, Vty  26/2/2004]. La Loren recitò anche per la Parmacotto «quando con dubbio gusto urlava agli italiani “Accattetivillo!”» (La Stampa).

Premi 1 «Sophia va dappertutto, viene pure a casa sua se la paga bene. I premi non sa più dove metterli, forse in cantina». (Dino Risi)

Oscar «Un Oscar ogni tanto fa bene» (alla consegna dell’Oscar alla carriera nel 1991) [Ans 26/8/2004]. Lo conserva nella grande libreria della sua casa a Ginevra.

Premi 2 «Anche Sofia Loren, quando l’accompagnavo a prendere i premi a Monaco o a Cannes per La Ciociara tremava e mi graffiava il braccio.  Adesso lo prende come il taxi» (Enrico Luccherini) [Virginia Piccolillo, Cds 6/5/2008].

David «Loren ha già ricevuto il David alla carriera, ma stavolta il premio lo riceve per la sua splendida interpretazione da attrice nel film Voce umana, tratto dal celebre testo di Jean Cocteau, dove è diretta dal figlio Edoardo Ponti e recita in modo straordinario» (Marco Bellocchio). [Finos, Rep 12/6/2014].

Niaf Quella volta che, alla convention del Niaf del 2002, De Niro spostò di peso Marcello Pera per posare vicino alla Loren dopo aver ricevuto i premi.

Prigione Per aver evaso 112 milioni di lire (53 mila euro) al fisco nel 1973, l’attrice, residente in Svizzera, venne arrestata nell’82 in Italia e condannata a un mese di reclusione nel carcere di Caserta, ma poi le furono condonati 13 giorni. Nel 1974 la Loren presentò una dichiarazione «a reddito zero», cioè un 740 senza quantificazione dell’importo. Dal punto di vista normativo, non equivalente alla omessa dichiarazione. La Loren chiarì che «per i film ai quali stava lavorando erano previsti compensi, ma da erogarsi negli anni successivi al 1974, in quanto era stata concordata una retribuzione pari al 50% proveniente dai ricavi della distribuzione». La finanza calcolò l’imponibile per 920 milioni. Con un condono fiscale l’attrice versò 552 milioni, pari al 60% dei guadagni. Una percentuale più leggera rispetto al 70% che si sarebbe potuto applicare. Di qui un lungo contenzioso col fisco: l’erario iniziò a chiedere il 10% mancante. La sentenza poi stabilì che era giusto applicare l’aliquota più leggera, perché quella al 70% sarebbe stata opportuna se l’attrice avesse omesso di dichiarare il reddito

Pagare «Tutti, nel mondo del cinema, hanno qualche conto da pagare» (Sofia Loren parla dei guai fiscali che la portarono, nel 1982, a passare 19 giorni in carcere a Caserta) [Ans 26/8/2004].

Prime Tra i gioielli sfilati alla prima della nuova Scala di Milano (7 dicembre 2004): il collier Damiani Vulcania da 110 carati, 1370 diamanti, indossato da Sophia Loren su un bustier nero ricamato di cristalli neri Armani.

Ladro Mentre girava a Londra il film La miliardaria, nel 1960, il ladro dei vip Peter Scott riuscì a impossessarsi di una sua collana del valore di 230.000 euro. Allora era stato il furto di gioielli più costoso della storia. La Loren si rivolse a lui in tv: «Vengo da una famiglia di zingari. Quel gioiello non ti porterà fortuna» [De. Am., Mes 25/3/2013].

Collezionista  Il collezionista di mutande Graziano Ballinari che farebbe carte false per quelle della Loren.

Appartamento Un appartamento di 150 metri quadrati comprato anni fa da Sophia Loren nel lussuoso condominio newyorkese di Hampshire House in Central Park South, Manhattan.

Villa 1 Nel 2006 Sophia Loren mise  in vendita per nove milioni di dollari la sua villa in California, comprata nel 1981 e abitata adesso solo da Carlo jr. La villa è circondata da un parco di venti ettari [QN 1/2/2006].

Villa 2 «Se va a Roma, come capita oggi, la star non mette piede nella sua grandiosa villa di Marino, altra reggia esagerata della sua sfolgorante giovinezza, ma si rifugia nell’appartamento di sua sorella Maria, dove solo da un anno ha una vera camera tutta sua: prima dormiva su un divano letto col telefono per terra. Chi andava a trovarla la mattina, la trovava che beveva il caffè sotto le coperte nel lettone di Maria, tutte ridenti con la nipote Alessandra e la sua piccina» (Natalia Aspesi nel 1997) [Leggi l’intervista di Roberto Alessi].

Ruttelli Secondo Romano Prodi la miglior qualità di Francesco Rutelli l’ha scovata Sofia Loren che lo definì «nu bello guaglione».

Regionali A detta di Alessandra Mussolini, la zia Sophia Loren è «arrabbiatissima» per l’esclusione della sua lista dalle regionali: «E pensando a me a fine pasto rinuncia al dolcetto» [Rep 16/3/2005].

Poker Sophia Loren che insegnò a giocare a poker alla nipote Alessandra Mussolini: «Mia Zia è una grande bluffatrice. Ho in mente questa immagine: lei, mia madre, lo sceneggiatore Basilio Franchina, che era come un parente, e io. Tavolate interminabili, nella sua casa svizzera, notti fonde e fumo: se non si stava attenti si usciva senza camicia» [Luca Telese, Vty 26/2/2004].

 

Lassù «La Loren poi... è lassù, irraggiungibile» (Margherita Buy).