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 2014  luglio 08 Martedì calendario

Bossetti spiega perché sul corpo di Yara c’era il suo Dna

• Bossetti chiede di essere interrogato dal pm Letizia Ruggeri. «La sua deposizione è durata tre ore, durante le quali ha dipinto se stesso come un uomo dedito alla famiglia e al lavoro, senza grilli per la testa, e ha proposto ipotesi alternative alla prova che secondo gli investigatori lo inchioderebbe come l’assassino di Yara. «Non so come mai il mio dna sia stato trovato sui suoi vestiti, io non la conoscevo nemmeno. Ma le posso spiegare come possa essere finito lì», dice al magistrato. Racconta del furto degli attrezzi di lavoro subito e denunciato due anni prima della morte della ragazzina, di come li tenesse incustoditi nel cassone del suo furgone Iveco Daily, del fatto che chiunque, nella confusione di un cantiere, possa scambiare un taglierino. Insomma, se anche la lama affilata è stata la sua, non lo era certo la mano che la impugnava. E l’epistassi di cui soffre frequentemente giustificherebbe il suo sangue mischiato con quello della ginnasta di Brembate». [Claudia Guasco, Il Messaggero]