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 2014  agosto 19 Martedì calendario

Biografia di Vincenzo Sarno

• Napoli 31 maggio 1970. Pentito. Ex camorrista, subentrato al fratello Ciro (vedi), come capo dell’ala militare del clan omonimo. Terzo dei fratelli a pentirsi (il 16 luglio 2010), dopo Ciro e Giuseppe.
«Ho compiuto almeno cinquanta omicidi, non ricordo precisamente neanche il numero, non ricordo i nomi di tutti». Il primo confessato, nell’ordine, Anna Sodano, scomparsa nel 1998. Diventata collaboratrice di giustizia, era diventata un pericolo per il clan Sarno, che l’inganna offrendole immunità (e un appartamento in regalo), in cambio di ritrattazione.
Invece, secondo la ricostruzione dell’accusa, all’appuntamento si presentano tre killer, che la violentano uno dopo l’altro, e poi le sparano in testa (forse il suo cadavere smaltito in una betoniera). Stessa sorte è toccata, dopo di lei, al marito, il pregiudicato Giuseppe Busiello, ammazzato a colpi di pistola il 18 marzo 2000. I due omicidi sono oggetto di un’ordinanza di custodia cautelare del giugno 2012 (Gip Teresa Terzi, Pm Vincenzo D’Onofrio), che ricostruisce anche gli omicidi di altri due affiliati che avevano inteso pentirsi: Mario Scala e Giuseppe Schisa. Il cadavere di Scala bruciato e fatto a pezzi (il cranio avvolto in una busta chiusa al collo con filo di ferro – secondo il consulente medico legale respirava ancora quando fu dato alle fiamme). L’operazione chiamata “Caino”, perché Schisa fu consegnato ai Sarno dal fratello, che fece pure da specchiettista nell’agguato. Il Gip scrisse: «Chi è di stomaco forte, veda il fascicolo fotografico in atti».
Nel 98 scampato a un attentato di Antonino De Luca  Bossa (vedi). (a cura di Paola Bellone).