19 agosto 2014
Tags : Giuseppe Farinella
Biografia di Giuseppe Farinella
• San Mauro Castelverde (Palermo) 25 dicembre 1925. Mafioso. Detenuto dal 21 marzo 1992. Già capo del mandamento di San Mauro Castelverde (o Gangi) e membro della Commissione provinciale. Condannato, nel 2008, per concorso nelle stragi di Capaci e di via D’Amelio (gli stralci dei due processi, a seguito di annullamento delle sentenze nei confronti di alcuni imputati, erano stati riuniti). Per la strage di via Capaci, assolto in primo grado e condannato in appello, per la strage di via D’Amelio condannato in primo grado e assolto in appello.
• Condannato in base al teorema Buscetta (vedi), perché partecipe alle riunioni della cupola in cui vennero deliberate le stragi. Quanto a Capaci, in particolare, i giudici rilevarono che proprio l’artificiere, Pietro Rampulla (vedi), faceva parte del suo mandamento e secondo i collaboratori di giustizia era legato a lui da rapporti di obbedienza. Dopo l’omicidio di Salvo Lima, oltre a manifestare giubilo, aveva dichiarato la propria messa a disposizione, chiedendo espressamente a Giovanni Brusca di riferirlo a Totò Riina (vedi), manifestando così adesione all’inizio della strategia stragista («Finalmente si sono messi a romperci le corna cioè finalmente abbiamo messo mano. Se c’è bisogno sono a disposizione»).
• Infine, nel 2003, assolto per non avere commesso il fatto, nel processo per l’omicidio del giornalista della “Sicilia” Mario Francese (Palermo, 6 gennaio 1979 – mentre furono condannati Totò Riina e Leoluca Bagarella, il primo come mandante, il secondo come esecutore). Il suo avvocato Valerio Vianello: «I giudici hanno ritenuto di cancellare le condanne sulla scia della sentenza Andreotti laddove si affronta la problematica del concorso morale alla categoria del consenso tacito o passivo, costruita dalla giurisprudenza di legittimità» (la Repubblica 3/12/2003).
• Nominato nel decreto di rinvio a giudizio per la c.d. Trattativa Stato-Mafia (vedi Massimo Ciancimino), perché fu tra i 334 mafiosi a cui non venne rinnovato il regime del 41 bis tra il 93 e il 94.
• Invano ha presentato reclamo contro il rinnovo del 41 bis, giustificato, invece, nonostante l’età avanzata, dal fatto che i familiari continuano ad avere un tenore di vita elevato e che figlio e genero si sono avvicendati a lui nella guida del mandamento. (a cura di Paola Bellone).