7 agosto 2014
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Biografia di Mino Pecorelli
(Carmine) Sessano del Molise, 14 giugno 1928 – Roma, 20 marzo 1979. Giornalista. Avvocato.
• Dopo la laurea in Giurisprudenza, inizia la carriera di avvocato, e diventa un esperto di diritto fallimentare. I primi passi nel giornalismo li fa da capo ufficio stampa del ministro Fiorentino Sullo.
• Lavora al periodico Nuovo Mondo d'Oggi, una settimanale a caccia di scoop nel 1968 fonda la sua agenzia, OP – Osservatorio politico, che tratta scandali politici. Stringe amicizia con tutti i potenti che poi diventano suoi informatori, vuoi per simpatia, vuoi per affondare qualche nemico.
• Nel 1978 OP diventa un settimanale. Pochi fogli stampati su carta scadente che però che facevano paura a tanti. Pubblicava resoconti minuziosi di riunioni segrete, fotocopie di documenti compromettenti, trascrizioni di intercettazioni telefoniche illegali o imprese sessuali compiute da un personaggio in vista. «L’unica certezza è che il direttore di OP è realmente legato ad alcuni corpi dello stato. Lo riferisce Nicola Falde, colonnello del Sid dal 1967 al 1969, lo testimoniano si suoi legami con Vito Miceli, capo del servizio segreto militare dal 1970 al 1974 e - stando ad alcune testimonianze, pienamente confermate da due sentenze processuali – anche e soprattutto con il generale. Carlo Alberto Dalla Chiesa. E poi mostra di sapere moltissimo sul caso Moro» (Misteriditalia.it)
• «Detestava Andreotti, lo chiamava “il divo Giulio” e gli indirizzava poesie ermetiche che nessuno capiva. Soprannominò Antonio Bisaglia Tony Wilde Bisaglia e ogni tanto annunciava che si sarebbe messo a raccontare la vita di Oscar Wilde, con le luci e le sue ombre. Chi avesse orecchie per intendere intendesse. (…) A Pecorelli cominciò ad arrivare una valanga di documenti, notizie anonime ma circostanziate, soffiate. Lui se le centellinava un po’ per giorno senza dire mai tutto quello che sapeva. E l’OP cresceva in potenza. Era odiato, ma temuto. Non cresceva però altrettanto velocemente in ricchezza per cui gli fu necessario ricorrere a qualche amico: tra i primi ci furono personaggi vicini a Tony Wilde Bisaglia che misero insieme 30 milioni. Purché la piantasse di rompere le scatole con la storia di Oscar Wilde» (L’Espresso).
• Roma, quartiere Prati. Martedì 20 marzo, Pecorelli è da poco uscito dalla redazione di Op, quando un giovanotto con l’impermeabile si avvicina alla sua macchina e bussa cortesemente al finestrino ma appena il giornalista si volta il giovane lo fredda con un colpo in bocca. Poi apre lo sportello e con tutta calma gli infila altri tre proiettili nella pancia e sparisce nel buio.
• Le prime indagini indicano tra gli esecutori Giusva Fioravanti, poi però le dichiarazioni del pentito Tommaso Buscetta portano sul banco degli imputato il divo Giulio Andreotti e altri boss della mafia. Ma la Cassazione lo assolve. Leggi qui la cronologia giudiziaria