Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• Reggio Calabria 8 novembre 1939. ’Ndranghetista, prima di essere arrestato, il 27 aprile 2010, reggente della cosca omonima. Latitante per 17 anni, tra i 30 più pericolosi dell’elenco del Ministero del’Interno. Fratello di Pasquale Tegano (vedi), condannato all’ergastolo in via definitiva nel 2001 nel processo “Olmipia” (per omicidio, associazione mafiosa, estorsione e altro).  Una volta arrestato, sottoposto di nuovo a misura cautelare per associazione mafiosa per fatti dal 2005 al 2009. A dire del pentito Antonino Fiume ha il grado di Saggio Mastro Consiglieri. • Il giorno dell’arresto più di cento persone ad aspettarlo fuori dalla Questura, per applaudire urlando: «Giovanni uomo di pace». il questore Carmelo Casabona in conferenza stampa: «È una vergogna, noi aspettavamo gli applausi alla polizia, invece sono arrivati quelli al boss» (in serata l’altra parte di Reggio organizzava un sit-in di solidarietà alla polizia).
• Detto “Uomo di pace”, perché, alla fine della seconda guerra di mafia (vedi Giorgio De Stefano), siglava la pax mafiosa, dividendo la città in locali ognuno con competenza territoriale prestabilita per l’incasso del pizzo. Secondo alcuni pentiti subentrava a Paolo De Stefano (ucciso nella seconda guerra di mafia), nella guida della cosca. •  Prima di essere arrestato, citato nelle intercettazioni come “compare Gianni”, l’unico in grado di mettere pace tra i rampolli della famiglia De Stefano. (a cura di Paola Bellone).