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 2014  luglio 29 Martedì calendario

Biografia di Marco D’Amore

• Caserta 12 giugno 1981. Attore. Il Ciro di Gomorra – La serie (Sky, 2014).
• Diploma alla Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano. A teatro in Le belle bandiere e ne La trilogia della villeggiatura di Goldoni con la regia di Toni Servillo. Visto al cinema in Una vita tranquilla (Claudio Cupellini, 2010) e in tv in Benvenuti a tavola. Nord vs Sud (Canale 5, 2012).
• «Mio padre fa l’infermiere, mia madre è professoressa di liceo. Entrambi hanno una passione smisurata per teatro, cinema, musica, e hanno sempre cantato e recitato a livello amatoriale. L’unico attore della famiglia era mio nonno, il padre di mia mamma, Ciro Capezzone. Lavorava al cinema ma, per garantire una stabilità economica ai suoi, non aveva mai smesso di fare anche l’impiegato della Sip. È morto quando avevo 10 anni, però me lo ricordo benissimo, a teatro, sul set» (a Enrica Brocardo) [Vty 25/6/2014].
• «La cosa che colpisce è lo sguardo. Il regista Stefano Sollima voleva che venisse fuori senza nessuna morbidezza; dritto, duro, spietato, uno sguardo di chi ne ha viste tante, conosce il mondo, capisce che potrebbe fare una scelta. Ma non la fa. “Sollima mi ha scelto al provino tra seicento candidati”, racconta Marco D’Amore. “Mi ha convocato e mi ha detto: tra due mesi torni con venti chili in meno, voglio vedere gli spigoli della faccia, devono essere gli spigoli a raccontare Ciro”. E D’Amore, attore di talento cresciuto con Andrea Renzi e Toni Servillo a teatro, a Natale ha lasciato nel piatto pasta fritta, sformati e dolci, lui che bravo meridionale ama la buona cucina, si è allenato, si è rasato i ricci e si è trasformato in Ciro l’Immortale, l’uomo di fiducia del boss Savastano in Gomorra - La serie» (Silvia Fumarola) [Rep 9/5/2014].
• Ha frequentato la stessa scuola di Roberto Saviano. «Io ero al primo anno, lui al quinto, me lo ricordo benissimo».
• Fidanzato da quattro anni con Daniela, sua compagna di scuola del liceo. «Quando ci siamo messi insieme io stavo per partire, una tournée che durava parecchi mesi. Le dissi: “Ti chiamerò tutti i giorni”. Lei non ci credeva. E, invece, così ho fatto. Da allora – sono passati circa quattro anni – non ci siamo mai lasciati» [Vty 23/8/2014].
• «Ho giocato 13 anni a calcio. Ho tirato di boxe, adoro fare boxe. Anche se l’ho praticata per poco perché ho paura di rovinare l’unica cosa che mi piace di me: il naso» (ad Alessandra Arachi) [Style settembre 2014].