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 2014  luglio 28 Lunedì calendario

Obama telefona a Netanyahu per chiedergli «una tregua immediata» • Italiani in fuga dalla Libia in fiamme • La Costa Concordia è arrivata a Genova • Le pensioni top secret dei parlamentari europei • I guadagni di Nibali dopo il trionfo al Tour de France • Donne che vanno in vacanza da sole

 

Gaza Obama ieri ha alzato il telefono e ha chiamato il premier Netanyahu per dirgli che vuole un cessate il fuoco «immediato e incondizionato». Gli scontri «si fermino subito», e la tregua «conduca a una fine permanente delle ostilità». Il presidente, mosso dalla «profonda e crescente preoccupazione per la quantità di civili palestinesi morti e per la perdita di vite israeliane, come per il deteriorarsi della situazione umanitaria a Gaza», pur di convincere Netanyahu gliel’ha data vinta: l’accordo definitivo dovrà prevedere «la demilitarizzazione di Gaza» e l’Egitto avrà una parte nella mediazione.

Libia Ormai è fuga di massa dalla Libia squassata dalla guerra tra milizie. Partono i cittadini libici ma soprattutto gli stranieri: sono scappati con convogli protetti, ad esempio, oltre cento imprenditori e uomini d’affari italiani che operano nel Paese. La partenza però è resa difficile anche dal blocco degli aeroporti, soprattutto i due principali: quello di Bengasi è fermo da almeno tre mesi e quello di Tripoli è stato letteralmente ridotto in macerie segnate dalle carcasse carbonizzate degli aerei a causa dei feroci combattimenti che lo hanno investito nelle ultime due settimane. Fonti ospedaliere locali segnalano 150 morti in sette giorni, la maggioranza tra Bengasi e Tripoli. Ieri nel capoluogo della Cirenaica le vittime sarebbero state almeno 38, un’altra trentina nella capitale e tra loro almeno una ventina di lavoratori egiziani. La situazione si è fatta talmente grave che diverse rappresentanze diplomatiche straniere sono state chiuse, compresa quella americana (resta invece aperta quella italiana).

Costa Concordia Il relitto della Costa Concordia, trascinato da due rimorchiatori, è entrato nel porto di Genova Voltri alle 11,40 di ieri. Commento di Matteo Renzi, che era lì con moglie e figli: «Un’impresa straordinaria che sembrava impossibile. Ma oggi non è giorno di passerelle e di festeggiamenti, è la conclusione di un naufragio con tanti morti, 33: nessuno di noi può dimenticare quel che è stato». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Pensioni 1 Impossibile sapere chi riceve la pensione da europarlamentare (e quanti soldi prende). Ecco la risposta del portavoce del Parlamento europeo, lo spagnolo Jaime Duch Guillot, al Corriere che gli ha chiesto l’elenco degli ex eurodeputati beneficiari del trattamento previdenziale a carico di Strasburgo: «Il Parlamento considera che i nomi dei deputati che sono membri del regime pensionistico integrativo costituiscono dati personali ai sensi dell’articolo 2 (a), del Regolamento (CE) n° 45/2001 sulla “tutela delle persone con riguardo al trattamento dei dati personali”. Il Fondo pensionistico volontario ha funzionato con la partecipazione del Parlamento europeo fino al 2009, quando dopo l’entrata in vigore dello statuto del deputato, salari e prestazioni sociali, comprese le pensioni, sono regolati dalle istituzioni europee. Di conseguenza, il Parlamento non può dare informazioni interne su un fondo privato e i suoi membri» (Rizzo, Cds).

Pensioni 2 Qualche giorno fa aveva richiesto a Strasburgo gli elenchi dei vitalizi parlamentari anche il vicepresidente della Camera dei deputati italiana Luigi Di Maio, del Movimento 5 stelle. Ricevendo risposta identica a quella del Corriere. Tutto quello che è riuscito in più a ottenere si trova in una mail di poche righe spedita dal competente ufficio del segretariato generale: «Il portafoglio degli ex deputati europei di mandato italiano che hanno acquisito il diritto alla pensione del Parlamento europeo è così composto: 146 pensionati, 46 vedove, vedovi o altri beneficiari di reversibilità. Totale, 192 assegni. Per completezza, ci sono anche circa 80 pensioni differite (per cui sono stati maturati i diritti ma non i requisiti, ndr )» (ibidem).

Pensioni 3 La tedesca Bild ha calcolato che i diritti acquisiti dagli ex euronorevoli hanno ormai raggiunto 400 milioni. Mentre la spesa per il pagamento delle pensioni si aggira intorno ai 150 milioni l’anno. Pagati, ovviamente, dai contribuenti europei. Per avere un’idea delle dimensioni della questione, si pensi che il costo dei generosissimi vitalizi del Parlamento italiano, che ha trent’anni di più e 945 membri anziché i 751 di Strasburgo, ci costano appena 70 milioni di più (ibidem).

Nibali 1 Dopo la vittoria al Tour de France tutti vogliono Nibali e un team leader gli avrebbe già offerto un contratto pluriennale da 4 milioni di euro netti a stagione. Ma Alexander Vinokourov, manager dell’Astana, dice: «Non se ne parla, Vincenzo è legato a noi fino al 2016». Ad ogni modo l’ingaggio attuale di Nibali - 2,3 milioni di euro premi esclusi - lieviterà. Solo con la vittoria al Tour, il campione siciliano - tra premi, incentivi e sponsor – guadagnerà circa un milione di euro. E altri soldi arriveranno nei cinque circuiti in tutta Europa che Nibali farà in questa settimana, a 50 mila euro di ingaggio ogni volta. Che lui ha già deciso di distribuire in parte ai compagni o devolvere in beneficenza. (Viberti, Sta).

Nibali 2 Salvatore Nibali, padre di Vincenzo: «Quando era piccolo gli davo spesso dei buffetti perché era un monello e finiva sempre contro gli alberi con la bici. Ma è un gran bravo ragazzo”: l’hanno imparato anche i francesi, che ormai ne hanno fatto un loro idolo» (ibidem).

Nibali 3 La mamma Giovanna: «Dopo la vittoria dell’anno scorso al Giro d’Italia gli avevo fatto gli arancini al salmone, colore rosa. Questa volta gli ho preparato quelli gialli, allo zafferano» (ibidem).

Donne Sempre più numerose le donne italiane che vanno in vacanza da sole. Secondo un recente studio di Booking.com, rispetto a cinque anni fa, le signore che hanno fatto questa scelta, già molto di moda nei paesi anglosassoni, sono aumentate della metà (più degli uomini). E l’anno scorso il Touring Club italiano ne ha conteggiate un milione e 400mila. Secondo una ricerca del collettivo #WeGoSolo, al top delle ragioni che spingono una donna a partire da sola è la voglia di libertà, seguita dal desiderio di avventura e dall’aspirazione a conoscere un po’ di più se stesse. Esistono ostelli, da Roma a New York, aperti soltanto a donne. E alcuni hotel di alto livello riservano alle signore interi piani. Tra i siti che offrono consigli (cosa fare, cosa evitare, cosa non dimenticare assolutamente a casa, ecc.), in Italia uno dei più gettonati é Permesola.com (Castagneri, Sta).

(a cura di Roberta Mercuri)