Fior da fiore, 26 luglio 2014
Una tregua a Gaza • I sindacati si dividono sui tagli Alitalia • I record dell’ostruzionismo politico • In India aumenteranno i milionari • Papa Francesco pranza alla mensa del Vaticano
Tregua Israele ha accettato 12 ore di tregua a partire da questa mattina, ma non il cessate il fuoco per una settimana. Gli israeliani vogliono poter mantenere le truppe all’interno della Striscia, a nord e a est: i genieri e gli artificieri continuerebbero a cercare e a distruggere i tunnel scavati dai miliziani. Hamas vuole ottenere la fine dell’embargo imposto da Israele nel 2007, quando il Fatah del presidente Abu Mazen ha perso il controllo di Gaza. Le due posizioni sembrano inconciliabili. Il soldato israeliano Oron Shaul, che Hamas aveva detto di aver catturato, è considerato morto. I militari israeliani caduti sono 35. I palestinesi uccisi nell’offensiva sono oltre 830, per la maggior parte civili
Alitalia Ieri mattina l’assemblea degli azionisti di Alitalia ha varato il nuovo aumento di capitale di 250 milioni di euro. La riunione ha inoltre approvato il bilancio 2013, sebbene non siano state rese note le cifre ufficiali. Le perdite attese sono di 569 milioni. La discussione non ha però toccato il tema più atteso, cioè la definizione dell’accordo con Etihad: manca la modalità dell’ingresso di Poste Italiane, già azionista con il 19,5%, e manca l’intesa tra i sindacati. Il referendum sull’accordo taglia-stipendi e sul contratto aziendale si è, infatti, chiuso con una partecipazione inferiore al 30% degli aventi diritto. Cgil, Cisl e Ugl, da una parte, rivendicano la validità delle firme poste all’accordo con l’azienda, contraria la Uil, fiancheggiata dalle sigle professionali di piloti e assistenti di volo. Renzi: «Tutti si devono rendere conto che l’alternativa è tra 1.000 o 15.000 esuberi».
Maratone L’ostruzionismo politico (fiumi di emendamenti e orazioni infinite pur di ritardare o affossare una legge) nei Paesi anglosassoni si chiama “filibustering”. Una delle più notevoli prestazioni fu quella del senatore americano Strom Thurmond nel 1957: stabilì il record mondiale parlando per 24 ore e 18 minuti nel tentativo di stroncare il Civil Rights Act (nel suo discorso citò pure la ricetta dei biscotti di sua nonna). Si preparò alla maratona sottoponendosi per giorni a bagni di vapore per disidratarsi ed evitare i richiami della natura. Recente l’impresa della senatrice texana Wendy Davis, che ha parlato per quasi 11 ore di fila, indossando un paio di strategiche scarpe da ginnastica. In Nuova Zelanda, nel 2000, l’opposizione arrivò a presentare emendamenti scritti in maori, con inevitabili richieste di traduzione, pur di rallentare i lavori. In Italia il record è dell’ex deputato radicale Marco Boato che nel 1981 si esibì per 18 ore e 5 minuti contro la proroga del fermo di polizia: «Senza leggere, senza sedermi, senza interrompere. Cominciai alle otto di sera e finii alle 14.20 del giorno successivo, e avevo ancora un paio d’ore d’autonomia» (Velonà, CdS).
Milionari Secondo un rapporto della Kotak Wealth Management gli indiani con un patrimonio di almeno 4,17 milioni di dollari a fine 2014 saranno 117mila, ma nel 2019 arriveranno a 343mila. Nello stesso periodo il loro patrimonio netto complessivo quadruplicherà, da mille a 4mila miliardi di dollari (Zecchinelli, CdS).
Casa La casa più cara del mondo: 1 miliardo di dollari, 27 piani, 600 persone di servitù. Appartiene al magnate del petrolio Mukesh Ambani a Mumbai (ibidem).
Matrimonio Il matrimonio della nipote del re dell’acciaio Lakshmi Mittal, costato 80 milioni di dollari con tanto di charter per gli ospiti a Barcellona (ibidem).
Mensa Papa Francesco alle 12 e 10 di ieri si è presentato alla sala mensa del Vaticano, nel quartiere industriale, la zona della centrale elettrica e termica, del laboratorio idraulico, della falegnameria, dei fabbri. Con il vassoio in mano si è messo in fila aspettando il suo turno per prendere il cibo: fusilli in bianco, una porzione di merluzzo, verdure gratinate e un po’ di patatine fritte. La cassiera: «Non ho avuto il coraggio di presentargli il conto». Ha pranzato al tavolo con sei magazzinieri: «Gli abbiamo descritto il nostro lavoro, quanti siamo a farlo e come si svolge. E lui ci ha parlato delle sue origini italiane». Dopo quaranta minuti si è alzato, ha salutato e benedetto tutti e se n’è andato.
(a cura di Daria Egidi)