Fior da fiore, 23 luglio 2014
Razzi su Tel Aviv, stop ai voli da Europa e Usa • Arrivate in treno a Kharkiv le salme del volo MH17 (ma ne mancherebbero 82) • Arrestato Galan • Oggi salpa dal Giglio il relitto della Concordia • Schettino abbronzato e sorridente a un party a Ischia • In cinquant’anni le vacanze degli italiani si sono ristrette di dieci giorni • Apple sta per lanciare l’iPhone6
Hamas Hamas ha bersagliato con i razzi l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv spingendo le compagnie aeree nordamericane ed europee a sospendere i voli commerciali per Israele. È stata la portavoce della polizia, Luba Samri, a far sapere che almeno un razzo lanciato da Gaza «ha toccato terra nel luogo più vicino all’aeroporto da quando i combattimenti sono iniziati l’8 luglio». La prima reazione è arrivata dalla Federal Aviation Administration, l’Ente dell’aviazione civile Usa, che ha proibito alle compagnie americane di volare verso Tel Aviv nelle prossime 24 ore. Delta e United hanno applicato la disposizione «a tempo indeterminato» seguite da Air Canada, Lufthansa, Air France, Swissair, Meridiana e Alitalia (El Al, invece, continua a volare). Il ministro dei Trasporti israeliani ha chiesto alle compagnie straniere di rivedere la decisione «perché l’aeroporto è sicuro per atterraggi e partenze» ma la conferma del tentativo di gruppi terroristi di danneggiare il traffico aereo civile è arrivata da piloti delle compagnie israeliane El Al e Arkia secondo i quali «negli ultimi giorni siamo stati oggetto di tentativi di accecamento provenienti da Jaljulia, Kfar Qasim e Qalqilya» ovvero anche dalla Cisgiordania. Intanto continuano gli scontri di terra nella Striscia di Gaza: fonti palestinesi fissano a 608 il numero delle vittime civili mentre i soldati israeliani caduti sono saliti a 28.
MH17 Dopo un viaggio di 17 ore in territorio ribelle, il treno delle vittime del volo MH17 è approdato a Kharkiv, area sicura controllata da Kiev, in una vecchia fabbrica sovietica di carri armati abbandonata, e oggi le salme dovrebbero volare in Olanda. Non c’è ancora certezza sul numero delle salme pervenute, ieri il sospetto era che ne mancassero 82 all’appello (su un totale di 298), ma mancano conferme. E sul sito dello schianto, fa sapere l’Osce, resterebbero ancora «piccole parti di corpi», che nessuno si preoccupa di raccogliere; e alcuni pezzi del relitto sarebbero stati «segati a metà». Intanto i ribelli continuano a negare ogni responsabilità nell’abbattimento dell’aereo.
Galan Con l’autorizzazione della Camera al suo arresto, da ieri sera l’ex ministro e governatore del Veneto Giancarlo Galan - accusato di corruzione per lo scandalo Mose - è rinchiuso nel carcere di Opera (Milano), dotato di infermeria adeguata a curare il suo diabete, i problemi cardiologici e la frattura a una gamba che lo costringerà all’immobilità fino al 20 agosto. Per l’arresto del deputato di Forza Italia hanno votato Pd, Sel, Lega Nord, Per l’Italia, Led, Scelta civica e M5S. Contrari, invece, Fi, Ncd, Psi e Maie. La prima reazione di Galan a quei 395 voti favorevoli, 138 contrari e 2 astenuti, è stato un rabbioso «Sono incazzato e sapete benissimo con chi». Nonostante nelle ore successive abbia dichiarato la sua ira contro i magistrati che ne hanno chiesto l’arresto e i deputati che lo hanno avallato, ieri a Montecitorio correvano le voci più disparate. A partire da quella che vede Silvio Berlusconi come causa principale dell’amarezza dell’ex ministro, per non averlo salvato con un accordo in extremis con una parte del Pd. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Concordia 1 Il relitto della Concordia partirà questa mattina dall’isola del Giglio, trainata da due rimorchiatori oceanici, Blizzard e Resolv, per raggiungere il porto di Genova. Sulla nave ieri è stata issata la «Blue Peter», la bandiera blu che in gergo marinaro significa: nave pronta a partire. Previsto per la giornata di domenica l’arrivo a Genova, dove il relitto resterà visibile, prima dello smantellamento, almeno quattro mesi.
Concordia 2 Sotto processo a Grosseto per il naufragio del 13 gennaio 2012 che provocò 32 vittime, l’ex comandante della Concordia Francesco Schettino sabato sera, mentre al Giglio erano in pieno svolgimento le operazioni per far ripartire la nave, è stato fotografato, abbronzato, sorridente, vestito di bianco, a una festa a Ischia. Al party, organizzata dall’editore Piero Graus, Schettino sarebbe stato invitato perché prossimo alla pubblicazione di un libro in cui racconta la propria verità sulla notte della tragedia.
Vacanze Secondo uno studio del ricercatore Stefano Cipolli in cinquant’anni le vacanze degli italiani si sono ristrette di dieci giorni: negli anni Sessanta stavamo fuori venti giorni a testa, oggi dieci. Come si sono progressivamente rimpicciolite le vacanze (duravano 19,8 giorni nel 1965, 18,9 nel ‘75, fino ad arrivare, secondo le stime, ai 10,8 giorni di quest’anno) così di recente si sono dimezzati i viaggiatori: nel 2008 partiva il 49 per cento degli italiani (29,4 milioni di persone), nel 2012 il 34 per cento (20,4 milioni), in questi giorni prepara le valigie il 31 per cento (18,6 milioni). E i pochi che vanno non sono più gli affezionati alla seconda casa o a quella in affitto, ogni anno la stessa: nel 1989 la sceglievano quattro milioni e mezzo di italiani, nel 2010 poco più di due. Molti, infatti, nei pochi giorni di vacanza preferiscono farsi coccolare dagli alberghi: nel 2010 sono stati oltre 44 milioni gli arrivi negli hotel contro i quasi 33 milioni dell’89. In aumento anche gli italiani che scelgono la crociera, tipo di viaggio che un tempo era emblema del lusso e oggi è diventato di massa: nel ’94 salpavano sui giganti del mare 5,6 milioni di turisti, oggi i naviganti sono quattro volte tanto, 21,7 milioni, e la maggioranza sceglie il Mediterraneo. Altro dato: dopo il boom dell’estero siamo tornati a prediligere il nostro Paese. Nel 2005 restava in Italia il 76 per cento dei vacanzieri contro il 24 che decollava verso mete esotiche, l’anno scorso hanno varcato i confini il 20 per cento contro l’80 che non si è allontanato (Salvagni, Rep).
IPhone6 Secondo il Wall Street Journal, la Apple avrebbe commissionato una produzione da 70 o 80 milioni di pezzi di iPhone6 da qui al 30 dicembre. Il sesto smartphone Apple, che dovrebbe essere presentato il 19 settembre, arriverà in due versioni diverse, probabilmente in tempi differenti fra la fine del 2014 e l’inizio del 2015, con display da 4,7 e 5,5 pollici (D’Alessandro, Rep).
(a cura di Roberta Mercuri)