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 2014  luglio 19 Sabato calendario

Obama accusa i filorussi ucraini per l’abbattimento del volo MH17 • Continua la guerra nella Striscia di Gaza • Berlusconi assolto nel processo Ruby • Nel 2014 il Pil crescerà meno del previsto • L’idea di Carlos Slim: lavorare 3 giorni a settimana • I guai giudiziari degli scrittori • La passione per i libri


Boeing I servizi segreti americani dicono che ad abbattere giovedì il volo MH17 e a fare 298 vittime innocenti (tra cui 80 bambini) è stato un missile lanciato dalla zona al confine ucraino-russo controllata dai ribelli filorussi armati dal Cremlino. Obama punta di nuovo il dito contro Vladimir Putin: «I separatisti non possono abbattere gli aerei senza armi sofisticate e addestramento che viene dalla Russia» e lui «può cambiare la situazione» solo «se fermerà il flusso degli armamenti». Dopo aver varato martedì scorso alcune ulteriori sanzioni economiche nei confronti delle banche russe Gazprombank e Rosneft, gli Stati Uniti sono di nuovo pronti a nuove iniziative dello stesso genere, ma non a svolgere «un ruolo militare in Ucraina» precisa Obama, ricordando che tra le vittime dell’abbattimento c’erano anche oltre cento delegati che si stavano recando alla conferenza mondiale sull’Aids. Anche Angela Merkel annuncia ulteriori sanzioni che riguarderanno imprese che «sono strettamente coinvolte nella destabilizzazione dell’Ucraina». Anche lei chiede a Putin di «dare un contributo a una soluzione politica» e al cessate il fuoco.

Striscia di Gaza Benjamin Netanyahu minaccia di ampliare l’incursione nella Striscia di Gaza. Per ora le truppe israeliane hanno occupato una fascia larga tre chilometri a est e verso nord. I soldati cercano i tunnel scavati dai miliziani di Hamas, è questo l’obiettivo dichiarato della missione e i portavoce dell’esercito proclamano di aver individuato una ventina di gallerie, fatte saltare con l’esplosivo. Al via dell’offensiva di terra, giovedì notte, il primo soldato israeliano è rimasto ucciso: il sergente Eitan Barak, 20 anni, sarebbe stato colpito da fuoco amico, dal cannoneggiamento di un carrarmato. I palestinesi morti dall’inizio dell’invasione sono già 44, le vittime di questi undici giorni di guerra hanno raggiunto le 285. Le Nazioni Unite calcolano che l’80% sono civili.

Ruby Nella sentenza d’appello al processo Ruby, Berlusconi è stato assolto dalle accuse di prostituzione minorile («perché il fatto non costituisce reato») e concussione («perché il fatto non sussiste»). Cancellata la condanna di primo grado a 7 anni. Così quando ad Arcore Berlusconi ebbe rapporti sessuali con una prostituta di 17 anni, non era consapevole che fosse minorenne. E la notte del 27 maggio 2010, quando da Parigi telefonò al capo di gabinetto della Questura milanese Pietro Ostuni per anticipargli che sarebbe arrivata la consigliere regionale Nicole Minetti a prendere in carico una ragazza che gli si segnalava come parente di Mubarak, non faceva minaccia costrittiva della volontà dei funzionari di polizia Pietro Ostuni e Giorgia Iafrate: costoro, invece, solo per un eccesso di zelo frutto di una propria condizione psicologica di timore reverenziale, operarono per propiziare l’affidamento di Ruby a Minetti. Dopo la sentenza Berlusconi ha commentato: «Oggi la giustizia di questo Paese s’è dimostrata uguale per tutti. Anche per me». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Pil Secondo la Banca d’Italia quest’anno il prodotto interno lordo (Pil) crescerà solo dello 0,2%: una previsione che taglia di mezzo punto le precedenti stime e su cui pesano anche «rischi al ribasso» e «significative incertezze». Possibile l’ipotesi di un 2014 a «crescita zero», dopo due anni di recessione. Dal 2007, da prima dello scoppio della crisi, il Paese ha accumulato un calo di nove punti del Pil ancora tutti da recuperare. Le esportazioni, che sono l’unico motore acceso della ripresa, saliranno del 3,4% quest’anno e del 4,7% il prossimo.

Lavoro Carlos Slim, l’uomo più ricco del mondo (patrimonio da 59 milioni di euro), in un seminario che si è tenuto ad Asunciòn, in Paraguay, parlando della disoccupazione: «È prossimo e inevitabile un cambiamento radicale nelle forme del lavoro. Con tre giorni di lavoro alla settimana avremo molto più tempo per distrarci e per migliorare la nostra qualità della vita». Secondo lui lavorando meno si avrebbe un aumento dell’occupazione anche perché «i servizi pubblici e privati dovrebbero funzionare 24 ore su 24». Ma non solo: una riduzione delle ore impiegate a lavorare avrebbe effetti positivi sulle industrie del turismo, dell’intrattenimento e dell’ozio. Le persone avrebbero modo di migliorare la loro vita «dedicando più tempo alla famiglia e ai figli ma anche utilizzando la loro libertà dal lavoro per studiare, per innovare, e per creare». Elevando poi l’età dell’uscita dal mondo del lavoro a 70 o 75 anni diminuirebbe per le casse dello Stato il carico delle pensioni (Ciai, Rep).

Scrittori Lo scrittore Grégoire Delacourt nei guai da quando ha deciso di inventarsi il romanzo La prima cosa che guardo in cui il protagonista ha una storia d’amore con Scarlett Johansson. Perciò qualche giorno fa l’editore Lattès è stato condannato a risarcire 2.500 euro per violazione della privacy, più le spese giudiziarie. Christine Angot è stata condannata a pagare 40mila euro di danni e interessi alla moglie di un suo ex amante rappresentata in Les Petits, così come Marcela Iacub ha versato 50mila euro a Dominique Strauss-Khan per il suo Belle et Bête in cui raccontava la sua liaison sessuale con l’ex direttore del Fmi (Ginori, Rep).

Libri Borges, ormai diventato cieco, accarezzava i libri immaginando e rivivendo con la memoria il contenuto. Kant li preferiva ai viaggi. Padre Martini, il maestro di Mozart, provò fastidio quando il Papa lo chiamò a Roma: non voleva abbandonare i suoi libri nemmeno per pochi giorni. Anatole France ammoniva: «Mai prestare un libro, gli unici libri che ho in biblioteca sono quelli che gli altri mi hanno prestato». E Caterina II di Russia, pur di avere dei libri di valore, passava uno stipendio a Diderot, con l’accordo scritto che sarebbero stati suoi dopo la morte del filosofo. In un paio di lettere giovanili Nietzsche chiedeva alla madre, per le letture estive, i suoi libri: in essi ritrovava una sottolineatura, un appunto, una memoria; sarebbe stato più facile prenderli in una biblioteca ma non c’erano quei segni indispensabili del possesso. Giuseppe Pontiggia arrivò a far controllare la stabilità della propria casa più volte da un ingegnere, perché continuava a riempirla di tomi. Quando la situazione giunse a un punto critico comprò altri locali, ma non poteva permettersi di non possedere i libri che avrebbe desiderato leggere. E se un visitatore gliene toccava uno, lo ricomprava nuovo: polpastrelli profani, con le eventuali malie, lo tormentavano. Petrarca era ricco e si faceva miniare i libri dagli artisti esosi, Checov aveva solo edizioni economiche: entrambi però desideravano studiare su qualcosa che era loro (Torno, CdS).

(a cura di Daria Egidi)