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 2014  luglio 01 Martedì calendario

Il governo ha deciso: Genova

ROMA — Non è stata una scelta facile, ci sono state «discussioni politiche nelle ultime ore», ammette Matteo Renzi e «comprendiamo le ragioni di quelli che speravano in altri porti», ma alla fine «il Consiglio dei Ministri — annuncia il premier — ha approvato il documento della Conferenza dei servizi sullo smaltimento della Concordia, che avverrà a Genova».
L’obiettivo principale che si era dato il governo, perciò, è stato raggiunto: «Smantellare la nave in Italia e nei tempi previsti», sillaba Renzi. Genova, dunque, preferita a Piombino (e alla Turchia) per la demolizione e lo smaltimento della grande nave naufragata davanti all’Isola del Giglio il 13 gennaio del 2012, un disastro costato la vita a 32 persone e per cui è ancora sotto processo a Grosseto il comandante, Francesco Schettino. Adesso, secondo il commissario per l’emergenza Franco Gabrielli, «tutto è pronto per rimuovere la nave entro il 20 luglio» e completare così l’ultima fase di recupero del relitto, raddrizzato e riportato in asse già il 17 settembre scorso e ora finalmente in procinto di partire e dare così il suo addio definitivo all’isola del Giglio, segnando la fine dell’incubo per i suoi abitanti.
Esulta il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti: «È stata premiata la linea del governo. Serviva uno scatto di orgoglio da parte del nostro Paese di fronte a un dramma che ha prodotto enormi danni all’Italia. E oggi abbiamo creato, rispettando i tempi previsti, le condizioni per trasformare una tragedia in opportunità di rilancio. Ora vigileremo perché si possa concludere senza alcun rischio ambientale». E già, perché il timore degli ambientalisti ma anche il pericolo paventato dal governatore della Toscana Enrico Rossi e da Massimo Giuliani, sindaco di Piombino, è che traghettare il relitto dal Giglio verso Genova (200 miglia nautiche, 370 chilometri, cioè 5 giorni di navigazione ad una velocità di 2,5 miglia l’ora, condizioni meteo-marine permettendo) significherà anche passare sopra il Santuario dei Cetacei, l’area marina protetta dove vivono ancora indisturbati capodogli e delfini («La nostra proposta era sicuramente meno pericolosa», sospira il sindaco Giuliani).
«Missione compiuta», si rallegra invece il presidente dell’Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo. E se la Cgil cittadina applaude la decisione del governo pensando già alle «ricadute rilevanti su occupazione e indotto», da Piombino e dai rappresentanti Fiom della Lucchini (la grande acciaieria in crisi) partono strali indirizzati al loro illustre corregionale («Una scelta, quella di Renzi, che non condividiamo»).
Sentimenti opposti e contrastanti, com’è ovvio. Soddisfatti pure il sindaco di Genova Marco Doria e il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando: «Sarà una sfida importante e di grande responsabilità». Il progetto vincente (di Saipem e dei cantieri San Giorgio del Porto), interamente finanziato da Costa Crociere, ora passerà alla fase operativa: «Il traguardo è vicino — conclude Michael Thamm, ad di Costa Crociere —. Ci troviamo a due settimane dal possibile rigalleggiamento ed è sempre più vicino così il compimento di quell’impegno che la Compagnia ha assunto due anni e mezzo fa: rimuovere il relitto della Concordia dall’Isola del Giglio il prima possibile e in sicurezza».