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 2014  luglio 12 Sabato calendario

Vargas Llosa dà un pugno a Gabo


Prima di congedarci non possiamo fare a meno di domandare a Vargas Llosa che cosa è successo tra lui e lo scrittore colombiano Gabriel García Márquez. Un tempo erano amici, ma non si parlano più da ormai trent’anni. «No, no, non ho intenzione di parlare di questo», esclama Vargas Llosa. Sembra che debba restare il mistero sul motivo della violenta spaccatura apertasi tra i due scrittori al Palacio de Bellas Artes di Mexico City nel 1976, quando Vargas Llosa tirò un pugno in faccia a García Márquez. Rimaniamo così a domandarci se la ragione della loro litigata era politica, letteraria o semplicemente personale.
Amy Rosenthal, Il Foglio 8/10/2010

L’amicizia fra Gabo e lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa «fu infranta nel 1976 da un pugno in faccia che Vargas Llosa diede a García Márquez proprio qui in Messico per una questione privata la cui chiave è stata consegnata dalle parti “ai biografi del futuro” Non sarebbe possibile arrivare un giorno alla conciliazione? Mercedes, entrata qualche minuto fa, si precipita a rispondere: “Secondo me non è più possibile. Sono passati 30 anni”. “Così tanti?” si stupisce Gabo “E in questi trent’anni siamo stati così felici senza di lui che non ne sentiamo la mancanza” ribadisce Mercedes».
Xavi Ayén, La Stampa 29/1/2006 (comprato da La Vanguardia Magazine)

E fuori dal Regno Unito, vogliamo ricordare l´occhio nero di Gabriel García Márquez prodotto da un diretto del suo carissimo amico Mario Vargas Llosa? Correva l´anno 1976, e c´era di mezzo (si diceva) una donna. Vero, ma non in senso tradizionale. La donna era la moglie di Vargas Llosa, Patricia, che lo scrittore peruviano aveva lasciato (salvo poi recuperarla) per una bella svedese: e Patricia aveva cercato conforto e amicizia in Gabriel García Márquez e sua moglie Mercedes. Di qui, pretestuosamente, lo scazzo. Anche se poi ci saranno, nelle biografie dei due grandi sudamericani, divergenze politiche ed ideologiche più forti dei pretesti dell´occhio nero.
Irene Bignardi, la Repubblica 31/5/2011

Una foto scattata da Rodrigo Moya il 14 febbraio 1976 ritrae Gabriel García Márquez con un occhio pesto: fu lo scrittore a chiedere di essere immortalato così, dopo essere stato picchiato da Mario Vargas Llosa due giorni prima. La foto, accompagnata dal racconto del fatto, fu pubblicata sul quotidiano messicano La Jornada. Quando il fotografo chiese allo scrittore il motivo dell’aggressione, quello rispose che era per via di divergenze politiche. La moglie di Marquez, Mercedes Barcha, racconta invece un’altra verità: in occasione di un incontro per la visione privata di un film, Gabo si diresse a braccia aperte verso il suo amico peruviano per salutarlo. Ebbe appena il tempo il dire «Mario!» quando ricevette in cambio un destro che lo mandò al tappeto con il volto macchiato di sangue. All’origine del gesto c’è probabilmente l’improvvisa fuga d’amore di Vargas Llosa, che piantò moglie e figli per un’avventura con una ragazza svedese. La moglie Patricia si sfogò più volte con la coppia di amici colombiani. Quando il marito tornò a casa, la donna gli confidò il contenuto di quei colloqui. Qualche frase, non si sa bene quale, offese profondamente Vargas Llosa. Ma secondo un’altra versione, raccolta dal biografo di García Márquez Dasso Saldívar, Patricia avrebbe fatto credere al marito che, in sua assenza, non avrebbe perso tempo, e sarebbe stata, tra l’altro, «con il tuo grande amico Gabo». Adesso tuttavia pare essere giunto il momento per una riconciliazione: la nuova edizione di Cent’anni di solitudine, che sta per essere pubblicata a 40 anni dalla prima uscita del libro, avrà come prologo un testo di Vargas Llosa del 1971.
Alessandro Oppes, la Repubblica 8/3/2007