Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  luglio 02 Mercoledì calendario

C’è questa notizia sensazionale, e cioè che l’ex presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, è in stato di fermo nel palazzo di giustizia di Nanterre, sospettato di avere una qualche parte nella corruzione di un giudice che ha pure tentato di togliersi la vita

C’è questa notizia sensazionale, e cioè che l’ex presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, è in stato di fermo nel palazzo di giustizia di Nanterre, sospettato di avere una qualche parte nella corruzione di un giudice che ha pure tentato di togliersi la vita.

• Che cosa si intende esattamente per “stato di fermo”?Nella procedura francese, se ti devono interrogare per più di quattro ore possono metterti in stato di fermo. Non hai diritto all’avvocato, sei ancora trattato come un testimone, ma lo stato di fermo equivale a un pre-arresto o a una custodia cautelare. Sei bloccato per 24 ore, che possono essere prorogate di altre 24, dopo di che si deve decidere: o ti lasciano libero o ti mettono dentro. In passato ci sono stati ex presidenti della Repubblica indagati, ma messi in stato di prearresto nessuno.


• Che cosa ha fatto Sarkozy?
Lo sospettano di “violazione di segreto istruttorio” e soprattutto di “traffico di influenza”, un reato che corrisponde alla nostra “concussione”: qualcuno ha un potere e lo adopera per ottenere qualcosa a cui non avrebbe diritto. Sarkozy è indagato per parecchie faccende, le evasioni fiscali della Bettencourt, favorite secondo l’accusa da un ministro di Sarkozy, i finanziamenti ricevuti da Gheddafi, forse illegalmente, per la campagna elettorale del 2007, il ruolo di Christine Lagarde, oggi direttore del Fondo Monetario Internazionale, ma all’epoca ministro di Sarkozy, nel risarcimento spuntato da Bernard Tapie nel suo contenzioso con il Credit Lyonnais...


• Troppa carne al fuoco, mi accontento di sapere che i magistrati stavano dietro all’ex presidente per parecchie ragioni.
Sarkozy aveva parecchi motivi di preoccupazione, tanto più che s’era messo in testa di rientrare in politica e riprendersi l’Eliseo contro la Le Pen e Hollande («non penserete che lasci la Francia in mano a quei due?»). S’era scoperto, per esempio, che Patrick Buisson, un suo consulente di prima grandezza, ingaggiato quando Sarkozy era presidente della Repubblica, andava alle riunioni col registratore nascosto nel taschino, metteva in funzione i microfoni pure quando se ne stava con Sarkozy e Carlà senza impegni, sicché quando poi queste registrazioni sono venute fuori si son potuti sentire i due che chiacchieravano delle ricchezze di lei e del fatto che adesso, da première dame, non avrebbe più potuto fare pubblicità alle creme di bellezze... Ma, da queste registrazioni, è uscito fuori qualcosa di più compromettente: un avvocato di Sarkozy, di nome Thierry Herzog, che chiede al giudice Gilbert Azibert notizie su queste inchieste e il giudice Azibert che si mostra propenso alla confidenza, ma chiede in cambio un aiuto per ottenere un seggio nella corte di revisione di Monaco (Azibert, quando la storia è uscita fuori, ha tentato di uccidersi a Bordeaux). Ci sarebbe su questo anche una registrazione della magistratura, che a un certo punto ha fatto mettere sotto controllo i telefoni di Sarkozy e dei suoi legali, fatto che ha provocato una vibrata protesta dell’ordine degli avvocati transalpini. Sarebbe stata violata, secondo loro, la sacrosanta divisione dei poteri, l’inviolabilità del rapporto tra un legale e il suo cliente...


• È una storia che ha un qualche sapore italiano. È una storia che mi fa venire in mente i risolini scemi tra Sarkozy e la Merkel a proposito di Berlusconi.
La differenza è questa: mentre da noi la carriera del magistrato è unica (pubblico ministero, cioè l’accusa, e giudici giudicanti sono seduti sulla stessa barca), in Francia le carriere sono divise, o fai il pubblico ministero accusatore o fai il giudice giudicante e terzo. Con questa conseguenza fondamentale: il pubblico ministero dipende dall’esecutivo. Persino sull’opportunità dell’azione penale, che deve essere decisa in base alla generale politica anticrimine impostata dai politici.


• Strano. E questo non ne fa un paese antidemocratico?
Per niente. Anzi: persino quando il pubblico ministero dipende dai politici è permesso indagare sui potenti, come si vede in questo caso. Lei mi dirà: bella forza, adesso all’Eliseo c’è Hollande e Sarkozy è un suo avversario politico. Giusto, è esattamente quello che dicono all’Union pour un Mouvement Populaire, cioè l’Ump, cioè il partito di Sarkozy. È Hollande, dicono, che manovra tutto per impedire il ritorno in campo di un avversario pericolosissimo, che nel 2017 potrebbe succhiare voti all’estremista di destra Marine Le Pen e impedire al presidente in carica la rielezione. Anche se, a guardare i risultati del 25 maggio e l’esito dei sondaggi, Hollande, per la rielezione, deve temere soprattutto se stesso.