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 2014  giugno 17 Martedì calendario

La moglie di Bossetti non fornisce al muratore nessun alibi

•  Lunedì, quando è stato portato in caserma, il carpentiere non ha parlato. Ma questa mattina il pubblico ministero Letizia Ruggeri lo interrogherà di nuovo. Vuole verificare se di fronte alle prove già contestate abbia cambiato linea difensiva decidendo di rispondere. E porterà un nuovo elemento: il verbale della moglie che non gli fornisce alcun alibi per la sera del delitto. Marita Comi infatti, che a Bossetti ha dato tre figli, sulla sera della scomparsa di Yara non ha saputo dire nulla. Né a che ora è rincasato il marito, né se hanno cenato insieme. [Sarzanini, Cds]
•  Le tre pagine con cui il pubblico ministero Letizia Ruggeri dispone il fermo di Massimo Giuseppe Bossetti dicono che il 26 novembre 2010 Yara Gambirasio fu uccisa «con l’aggravante di avere adoperato sevizie e avere agito con crudeltà».
•  Ester Arzufi, 67 anni, la madre del presunto omicida, nega di essere stata l’amante di Giuseppe Guerinoni, di aver avuto con lui due figli. «Eravamo ragazzi, stavamo in paese tutti insieme, certo che lo conoscevo, ma con lui non ho mai avuto alcun rapporto, tantomeno una relazione. Non è lui il padre dei miei gemelli».
•  Ester Arzufi, che di mestiere accudisce la vedova di un impresario edile, è una donna di 67 anni che tutti descrivono ancora come energica, attenta a se stessa. «E’ la madre di un presunto assassino, che si porta dietro l’accusa implicita, sussurrata, sulla bocca di tutti, di essere anche la custode di un segreto che per due anni avrebbe rifiutato di rivelare nel nome della rispettabilità, o forse di peggio. Nel 1967 era appena maggiorenne. Lavorava da operaia in una cooperativa, faceva le pulizie nelle ville delle famiglie benestanti. Conobbe e sposò subito Giovanni Bossetti, muratore, poi operaio. Tre anni dopo, secondo quel che stabilisce la legge del Dna, avrebbe avuto una relazione extraconiugale con un autista di bus, Giuseppe Guerinoni, dalla quale il 28 ottobre del 1970 è nato Giuseppe Massimo, l’uomo che oggi è accusato di avere ucciso Yara. Arrivò anche una sorella gemella, Laura Letizia, il cui primo nome è lo stesso della moglie di Guerinoni» [Imarisio, Cds].