L’illustrazione italiana, 7 novembre 1875, 19 giugno 2014
Tags : Giulio Belinzaghi
Belinzaghi,il conte sindaco di Milano
L’illustrazione italiana, 7 novembre 1875
Il sindaco di Milano, è un personaggio popolare in tutta Italia, per il solo fatto d'essere sindaco d'una città che tutte le altre prendono a modello dopo la sua liberazione Milano ebbe due soli sindaci ed entrambi, per qualità diverse, hanno voluto e godo in tutta la penisola un'alta riputazione. L'avvocato Beretta anch'egli creato conte dal Re, e del periodo brillante: a lui e ai suoi valorosi compagni della prima ora si vedono i grandi abbellimenti della città, la galleria, il cimitero, il macello, la piazza del Duomo, ed oltre a ciò lo sviluppo dell'istruzione popolare. Nel 1867 sopraggiunse il timore che tante spese mettessero in pericolo le finanze comune, e l'amministrazione splendida e benefica fu rovesciata da un'amministrazione massaie ed economica. Per il bene Inzaghi ebbe il merito di continuare l'opera dei suoi predecessori, rendendo loro giustizia in ogni occasione, e approfittando dello volumi. Così acquistò una benevolenza generale in tutte le classi, mentre nessuno gli nega il merito di aver ristorato le finanze cittadine, e conservato la massima regolarità dell'amministrazione.
Il signor Belinzaghi nacque a Milano nel 1818, da una famiglia di onesti negozianti. Rimasto orfano in tenera età e con pochissimi mezzi fortuna, fece gli studi fino a tutto il liceo, ed a vent'anni entrava impiegato della banca di A. Pettinati C. Nel 1848, questi banchieri genovesi si impaurivano di tante rivoluzioni, e lasciava loro commesso l'incarico di liquidare. Nel febbraio 1804, si arriva alla banca Giulio Bellini già di; e poco tempo grazie all’ abilità, alla prudenza, e alla probità del signor Giulio, virtù secondate dalla fortuna, diveniva in poco tempo la prima banca di Milano, una delle prime d'Italia. È inutile dire tutte le cariche che gli furono conferiti, in conseguenza dell'alta posizione bancarie in cui si era convocato. Nel 1859 la Camera di Commercio lo elesse suo presidente; Banca Nazionale, dacché mi seguì una sede, lo volle sempre del consiglio di reggenza. Nel 1867 fu eletto deputato a pizzighettone, ma nello stesso anno si dimise, essendo stato nominato sindaco.
Nel 1872, il Re lo chiamò al Senato; e pochi giorni fa lo presentava all'imperatore di Germania con il titolo di conte. Tutte queste onorificenze non fecero perdere al nostro sindaco non so fare alla buona, né il suo tipo Ambrosiano, nei modi simpatici cortesi con tutti nell'operosità esemplare, e neppure per conseguenza la popolarità di cui gode a buon diritto.
Il sindaco di Milano, è un personaggio popolare in tutta Italia, per il solo fatto d'essere sindaco d'una città che tutte le altre prendono a modello dopo la sua liberazione Milano ebbe due soli sindaci ed entrambi, per qualità diverse, hanno voluto e godo in tutta la penisola un'alta riputazione. L'avvocato Beretta anch'egli creato conte dal Re, e del periodo brillante: a lui e ai suoi valorosi compagni della prima ora si vedono i grandi abbellimenti della città, la galleria, il cimitero, il macello, la piazza del Duomo, ed oltre a ciò lo sviluppo dell'istruzione popolare. Nel 1867 sopraggiunse il timore che tante spese mettessero in pericolo le finanze comune, e l'amministrazione splendida e benefica fu rovesciata da un'amministrazione massaie ed economica. Per il bene Inzaghi ebbe il merito di continuare l'opera dei suoi predecessori, rendendo loro giustizia in ogni occasione, e approfittando dello volumi. Così acquistò una benevolenza generale in tutte le classi, mentre nessuno gli nega il merito di aver ristorato le finanze cittadine, e conservato la massima regolarità dell'amministrazione.
Il signor Belinzaghi nacque a Milano nel 1818, da una famiglia di onesti negozianti. Rimasto orfano in tenera età e con pochissimi mezzi fortuna, fece gli studi fino a tutto il liceo, ed a vent'anni entrava impiegato della banca di A. Pettinati C. Nel 1848, questi banchieri genovesi si impaurivano di tante rivoluzioni, e lasciava loro commesso l'incarico di liquidare. Nel febbraio 1804, si arriva alla banca Giulio Bellini già di; e poco tempo grazie all’ abilità, alla prudenza, e alla probità del signor Giulio, virtù secondate dalla fortuna, diveniva in poco tempo la prima banca di Milano, una delle prime d'Italia. È inutile dire tutte le cariche che gli furono conferiti, in conseguenza dell'alta posizione bancarie in cui si era convocato. Nel 1859 la Camera di Commercio lo elesse suo presidente; Banca Nazionale, dacché mi seguì una sede, lo volle sempre del consiglio di reggenza. Nel 1867 fu eletto deputato a pizzighettone, ma nello stesso anno si dimise, essendo stato nominato sindaco.
Nel 1872, il Re lo chiamò al Senato; e pochi giorni fa lo presentava all'imperatore di Germania con il titolo di conte. Tutte queste onorificenze non fecero perdere al nostro sindaco non so fare alla buona, né il suo tipo Ambrosiano, nei modi simpatici cortesi con tutti nell'operosità esemplare, e neppure per conseguenza la popolarità di cui gode a buon diritto.