Fior da fiore, 28 maggio 2014
La corsa in salita di Juncker alla presidenza della Commissione Ue • Renzi a Bruxelles • La giovane pakistana lapidata dai familiari perché aveva sposato l’uomo che amava • Il boom delle famiglie “atomizzate” • Il biglietto dei mezzi pubblici è rincarato del 67% in 12 anni
Euronomine Chiuse le urne, diventa complicata la trattativa per assegnare le più importanti europoltrone nel nuovo mandato quinquennale della Ue. Nella cena post-elezioni europee dei 28 capi di Stato e di governo a Bruxelles, che avrebbe dovuto decidere almeno il successore del portoghese José Manuel Barroso alla presidenza della Commissione, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha fatto capire che ci vorrà più tempo. Merkel, come candidato alla presidenza della Commissione, difende Jean-Claude Juncker, primo con il suo Ppe tra i candidati al vertice della Commissione presentati dai principali europartiti alle europee. Il premier britannico David Cameron però si oppone perché lo considera troppo federalista: «No a uomini del passato».
Renzi Al primo vertice dei leader europei dopo le elezioni Renzi è accolto come un vincitore. «Ecco Matteo il Matador!», il saluto di Angela Merkel. «Abbiamo fermato i populisti, ora dobbiamo cambiare l’Europa» ha detto il premier. Tra le proposte italiane, quella di lasciare fuori dal patto di stabilità le spese per scuola, tecnologia e ricerca.
Perdere 1 Beppe Grillo, dopo la batosta alle elezioni (Ms5 in un anno ha perso quasi tre milioni di voti), s’è sfogato contro l’Italia di «generazioni di pensionati che forse non hanno voglia di cambiare, di pensare un po’ ai loro nipoti, ai loro figli, ma preferiscono stare così». Commento di Stella sul Cds: «Somiglia a una battuta di Corrado Guzzanti: “Se i partiti non rappresentano più gli elettori, cambiamoli ‘sti benedetti elettori“». (Stella, Cds).
Perdere 2 Altri casi di politici che dopo la sconfitta insultarono gli elettori. Il comunista Fausto Gullo dopo la bastonata subita dal Fronte Popolare nel ’48: «Tutta colpa di sedici milioni di elettori per gran parte suore di clausura, preti, beghine e paralitici». Umberto Bossi dopo il disastro alle comunali del ’97: «Meglio così. Sono contento d’aver perso Milano. Adesso ho le mani libere. Non potevamo vincere perché a Milano e a Torino ci sono troppi terroni venuti a colonizzare il Nord. Del resto nel ‘93 non fui molto contento di aver conquistato Milano perché questo ci legava le mani. Questi terroni ingrati, pur di non liberare il nord dalla schiavitù di Roma, avrebbero votato anche un pezzo di merda. Quei terroni d’ora in avanti bisognerà guardarli malissimo. Quei magistrati, quegli insegnanti, via, pussa!». Silvio Berlusconi dopo aver perso una tornata di elezioni amministrative: «La gente si è sbagliata, erano giusti gli exit poll». Vittorio Sgarbi dopo esser stato silurato in Veneto: «Sono dei deficienti. Egoisti. Destrorsi. Unti. Razzisti. Evasori. Questa gente non è stupida. E’ peggio: ignorante e plebea. Il concetto di fondo è: questi elettori sono tutti delle teste di cazzo» (ibidem)
Vincere «È più difficile far buon uso della vittoria, che vincere». (Polibio ne «Le storie» raccontando di Scipione in Spagna) (ibidem)
Lapidata Farzana Parveen, 25 anni, uccisa a sassate in pieno giorno davanti al tribunale di Lahore, in Pakistan, da un gruppo di persone tra cui suo padre e suo fratello. Motivo: aveva sposato un uomo scelto da lei e non dai suoi parenti, che l’avevano promessa in moglie a un cugino. La ragazza, incinta di tre mesi, era stata in tribunale per difendere il neosposo, accusato dalla famiglia di lei di averla rapita e costretta a sposarla. Unico arrestato il padre, che ha detto: «Era una questione d’onore, non provo rimorso»
Famiglie “atomizzate” Sempre più numerose le famiglie “atomizzate”, formate da un solo genitore più un figlio o una figlia, quasi sempre unici. Le famiglie “atomizzate” erano il 10% negli anni Novanta, oggi superano il 16% (un quinto del totale). Sono formate quasi nel 90% dei casi da nuclei dove il monogenitore è una madre rimasta sola dopo un divorzio, un abbandono, o da donne che hanno scelto liberamente di essere mamme-single. Gisella Bassanini, architetto e madre di Matilde, che ha fondato “Smallfamilies”, una rete di monogenitori che alle famiglie atomizzate offre consulenze legali, economiche e psicologiche: «Quando il capofamiglia è una madre single, la famiglia è ad alto rischio di povertà. Da noi non esiste alcun sostegno, né sul fronte degli alloggi, né sul fronte del lavoro come avviene invece in Germania o in Spagna. In Italia c’è poi una doppia discriminazione. In Lombardia ad esempio sono previsti aiuti per le madri sole, ma soltanto se sono state sposate e non se provengono da coppie di fatto... ». (De Luca, Rep)
Spostamenti Su 100 spostamenti, nel 2013 68,7 sono avvenuti in auto, 13,8 a piedi, 11,3 coi mezzi pubblici, 3,1 con la moto, 3,1 con la bicicletta: tutti i mezzi hanno perso, tranne l’auto che ha guadagnato. (dall’undicesimo rapporto sulla mobilità urbana che presenta oggi l’Asstra, l’associazione che raccoglie le 166 aziende di trasporto pubblico urbano sparse sul territorio, con Anav e Isfor) (Santarpia, Cds)
Auto Nelle città italiane ci sono 61 auto ogni cento abitanti. In tutto le auto in circolazione sono più di 37 milioni (ibidem)
Mezzi pubblici In Italia quasi i due terzi delle aziende del trasporto pubblico locale hanno tagliato le corse (61,3%), la maggioranza ha tagliato il personale, «e anche se la quota delle società coi conti in rosso è leggermente diminuita (dal 41 al 37%), il dato è da prendere con le molle perché non fa riferimento alle nuove dichiarazioni dei redditi e non tiene conto dei macro debiti di aziende come l’Atac di Roma. Del resto, se le risorse pubbliche per il comparto dal 2009 al 2012 si sono ridotte del 12% (800 milioni di euro in meno), per raccattare soldi le tariffe sono state aumentate senza sosta: dal 2002 ad oggi i biglietti sono cresciuti del 67%, dell’1,9% in media nell’ultimo anno, e il prezzo medio del biglietto urbano è di 1,36 centesimi (82 nel 2002): va dai 90 centesimi (il caso raro di Benevento e Foggia) a 1,50 (da Torino a Perugia, da Milano a Roma)». (ibidem)
(a cura di Roberta Mercuri)