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 2014  maggio 27 Martedì calendario

Il Partito democratico ha vinto anche le Regionali: 46,94 a 22,38 in Piemonte (dove sarà governatore Chiamparino) e 46,87 a 29,45 in Abruzzo, dove governerà Luciano D’Alfonso

Il Partito democratico ha vinto anche le Regionali: 46,94 a 22,38 in Piemonte (dove sarà governatore Chiamparino) e 46,87 a 29,45 in Abruzzo, dove governerà Luciano D’Alfonso. Il Partito democratico ha vinto anche le comunali: Firenze, Bari, Padova, Prato, Modena, Reggio Emilia, Perugia, e nella maggior parte delle altre città (lo spoglio è in corso mentre scriviamo). Il Partito democratico ha vinto anche in Borsa: Piazza Affari è stata la migliore d’Europa con un +3,61% e lo spread crollato a 156 punti, numeri che hanno rilanciato le quotazioni delle banche. Il Partito democratico, infine, ha vinto in Europa ben al di là del risultato: Hollande, nella sua conferenza stampa, ha detto quasi con disperazione che non c’è Europa senza Francia. I governanti transalpini temono la nascita, che si direbbe inevitabile, dell’asse italo-tedesco e di un’Unione europea modellata anche sulle esigenze del Belpaese.

• Bisogna dare i risultati definitivi.Facile: Pd 40,81% e 31 seggi. M5S 21,16 [17]; Forza Italia 16,82 [13]; Lega 6,16 [5]; Ncd 4,38 [3]; Lista Tsipras 4,03 [3]; Fratelli d’Italia 3,66 [0]; Scelta Europea 0,72 [0].


• Come ha commentato il risultato il premier Matteo Renzi?
Con molta sobrietà. Ma lasciamo la parola al premier. «L’Italia c’è e non si rassegna, non si spaventa di fronte alle minacce. È un Paese migliore di quel che pensiamo, è più forte delle paure che l’attraversano e adesso è in grado di incidere in Europa. Si è trattato di un voto di speranza straordinario, non di un referendum sul governo. Qualcuno mi ha rinfacciato che ho festeggiato poco, ma preferisco mantenere il senso della realtà. Ora non c’è più tempo per rinviare le riforme, non ci sono più alibi. Vogliamo arrivare al 1° luglio (giorno di inizio del semestre europeo a guida italiana, ndr ) con umiltà, responsabilità e precisione. Il risultato di stanotte ci suggerisce che il cambiamento che abbiamo promesso deve arrivare in tempi ancora più veloci di quelli prospettati. Il fatto che il 40% di italiani abbia espresso per la prima volta la propria fiducia in un partito di centrosinistra significa che è stato dato alla speranza il doppio dei voti rispetto alla rabbia. Sono sicuro che Forza Italia non abbandonerà il percorso fatto fin qui. Mi auguro che il risultato apra una riflessione seria all’interno del M5S. Noi siamo convinti che la nuova legge elettorale deve essere una grande riforma da scrivere insieme. La rottamazione non è finita, direi che può iniziare. Il Pd può essere la terza via tra populisti e restauratori. Nessun voto anticipato, vogliamo rispettare la naturale scadenza della legislatura nel 2018. Gli italiani adesso vogliono vedere dei risultati, non tornare a votare. E noi non molliamo su nessuna riforma. La riforma del lavoro va accelerata, su questo punto giochiamo larga parte della nostra credibilità internazionale. Il bello deve ancora cominciare, la sfida parte adesso». Nell’elencare le riforme da fare, Renzi ha ribadito che nel carnet ci sono sia quella della Pubblica amministrazione che quella della giustizia.


• E sull’Europa?
«Oggi sentirò Hollande ma non immagino un asse Germania-Italia contro la Francia. Vogliamo cambiare l’impostazione, non le regole. La questione è che nessuno Stato dell’Ue si salva da solo dalla crisi. Tutte le volte che ho parlato con Merkel ho trovato affetto profondo verso il nostro Paese e la volontà di uscire insieme da una situazione. Io sono decisamente ottimista», conclude il premier.


• Grillo?
Se l’è presa con gli elettori, «quest’Italia è formata da generazioni di pensionati che non hanno voglia di cambiare». La più patetica delle reazioni: se la realtà non è come la immaginavamo, la colpa è della realtà. Poi: «Siamo la prima forza di opposizione, faremo opposizione sempre di più, sempre meglio e cercheremo di rallentare il dissanguamento, lo spolpamento, che ci sarà». «Vincono loro, ma è meraviglioso lo stesso. Intanto io mi prendo un Maalox, non si sa mai». La rete, percorsa da dichiarazioni piene di rabbia, di sospetti e qualche volta di maldicenze sugli avversari (subito cancellate) ha coniato un nuovo hashtag, deformando il #VinciamoNoi in #VinciamoPoi. Un punto da valutare è il significato vero della sconfitta di Grillo (ribadita peraltro nelle Regionali e nelle Comunali): se è l’inizio di uno smottamento inarrestabile, dove andranno in futuro i voti del comico?


• Che si dice dalle parti di Forza Italia?
Si segnalava un Berlusconi disperato, sulle prime. Ma un’analisi più attenta del voto, dice che Forza Italia è decisiva sullo scacchiere. Fitto, in Puglia, è uno dei parlamentari più votati. Mettendo insieme i voti del Ncd e di Forza Italia si raggiunge più o meno la cifra di consensi che aveva a suo tempo il Popolo della Libertà. Cioè, il voto dice che il centrodestra esiste ancora e che sarà difficile ignorarlo. Del resto Renzi ieri ha ribadito che al tavolo delle riforme Berlusconi c’è e, per quanto lo riguarda, ci sarà. oni c’è e, per quanto lo riguarda, ci sarà.