12 maggio 2014
Tags : Vittorio Zupelli
Biografia di Vittorio Zupelli
Capodistria 6 marzo 1859 - Roma 22 gennaio 1945. Generale italiano. ministro della Guerra (1914-16 e 1918-19). Senatore (dal 1914).
• Aveva lasciato a 18 anni la città natale, allora asburgica, per frequentare l’accademia militare a Torino. Con i gradi di colonnello aveva preso parte alla guerra di Libia (1911-12) dove si era distinto per intraprendenza e per le qualità organizzative. Vicecapo di stato maggiore, l’11 ottobre 1914 fu chiamato dal presidente del Consiglio Antonio Salandra a sostituire il ministro della Guerra Domenico Grandi, dimissionario. Con la collaborazione del generale Alfredo Dallolio, che aveva voluto come sottosegretario, diede impulso alla produzione bellica per colmare le carenze strutturali di cui ancora soffriva l’esercito italiano. Ebbe un cattivo rapporto con Cadorna. Nel dicembre 1915 gli fu affidato il comando di una spedizione in Albania con la quale l’Italia riuscì a portare in salvo i resti dell’esercito serbo incalzato da quello austriaco, come avevano chiesto gli alleati, ma che si risolse in un fallimento quanto alle aspirazioni italiane sul porto di Durazzo. Cadorna, contrario sin dal principio alla spedizione, non la perdonò a Zupelli. Il quale nel frattempo aveva manifestato con Salandra la sua perplessità riguardo alla conduzione della guerra del generalissimo: forze disperse su vasti archi di fronte, anziché concentrate in un settore preciso, più facile da sfondare. Trovò eco in una parte del governo, con Sonnino che propose l’istituzione di un Consiglio di difesa composto da ministri e generali, per arginare il potere di Cadorna. Il comandante supremo reagì ponendo l’aut aut: via lui o via Zupelli. Salandra resistette un poco, si consultò col re, poi, complice una campagna di stampa orchestrata dallo stesso Cadorna, fu Zupelli a cedere e in marzo diede le dimissioni (sostituito il 4 aprile dal più docile Paolo Morrone). Andò a comandare una divisione della III armata, che tenne fino al luglio 1917, quando fu esonerato per la sconfitta sull’Ermada. Richiamato a guidare il ministero della Guerra il 21 marzo 1918 (governo Orlando, Diaz comandante supremo).
• Diffidente nei confronti del fascismo, vice presidente del Senato dal 1924 al 1934.