12 maggio 2014
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Biografia di Manuela Marrone
Milano. Di madre lombarda e padre siciliano, «nipote di Calogero Marrone, immigrato a Varese dall’Isola, finito nei lager nazisti per avere aiutato gli ebrei a sfuggire alle persecuzioni», ma soprattutto moglie del Senatùr: «Ha conosciuto Umberto Bossi nel 1982, la sera del Carnevale al gruppo filologico lombardo» (Marianna Venturi) [Lettera 43, 7/1/2011].
• È il personaggio-chiave del cosiddetto cerchio magico, colei che ha fatto nascere il movimento quasi trenta anni fa, fondandolo a casa sua: «Fu lei a offrire un tetto a quel lungagnone spiantato e stravagante che la stordiva di parole. Lo accolse nel suo monolocale a Varese, dove insegnava dalle suore del Collegio Sant’Ambrogio (anche le sue tre sorelle sono diventate insegnanti). In quel buco di 40 metri quadrati, prima sede ufficiosa della Lega lombarda (in via Crispi, ndr), scrisse con lui i manifesti e i volantini da distribuire tra Pontida e le valli, ai tempi in cui il moroso era tenuto d’occhio dalla Digos» (Enrico Arosio).
• Il 12 aprile 1984 era presente e firmataria insieme al marito, a Giuseppe Leoni, a Marino Moroni e a Enrico Sogliano all’atto di fondazione della Lega Nord.
• «Nel 1987 fu consigliere provinciale: delusa, non ripeté l’esperienza. Con la Lega vincente, poi al governo con Berlusconi, era già tornata alla famiglia. “Sono una mamma militante”, disse in una rara intervista. Vita politica ridotta al minimo (ma anche prima, ai raduni, niente riflettori, né camicie verdi né parolacce). All’apice dell’ascesa leghista, nel 1993 divenne sindaco di Milano un ex funzionario regionale, Marco Formentini, in età da pensione. Un giorno la moglie Augusta, detta la First Sciura, che poi si sarebbe vantata di aver convinto l’Umberto mangiapreti a sposare la cattolica Manuela, le propose un concerto alla Scala, dove Manuela non era mai stata: “Mi piacerebbe tanto”, disse, “ma non ho nessuno che mi tenga i bambini”. A tutt’oggi, il modello familiare del Senatùr esclude l’aiuto domestico: “è sbagliatissimo”, ha dichiarato, “il sistema famiglia basato sulle colf. I figli hanno le braccia e si danno da fare”. Ancora adesso a Gemonio la signora Bossi fa la spesa tra il mercoledì e il giovedì, macellaio e fruttivendolo. Ogni mezzogiorno Sara, la fornaia, consegna a casa del ministro cinque panini. Una delle poche volte che la signora fu avvistata a Milano fu in occasione dell’apertura del nuovo Piccolo Teatro. Davano Pierino e il lupo di Prokofiev. I due figli colpirono i presenti per la loro buona educazione. Segno che una brava madre sa imporsi anche al più longobardo dei longobardi» (Enrico Arosio).
• I due si sposarono il 21 gennaio 1994, alle 15.55, a Palazzo Marino a Milano. Fu il sindaco Marco Formentini ad unirli in matrimonio dopo undici anni di convivenza e due figli, Renzo (1988) e Roberto Libertà (1990): «Quando rimase incinta di Renzo, dovette nasconderlo sul posto di lavoro, visto che insegnava dalle suore» (un amministratore varesino a Marco Cremonesi). Il terzo, Eridanio Sirio nascerà nell’agosto del 1995.
• Piccolina e ricciuta, centellina le uscite ufficiali in compagnia del senatùr: «È sempre stata allergica alla notorietà. Di lei si ricorda una sola intervista, quella rilasciata ad Oggi nel 1993. A fianco del marito compare soltanto a Pontida e a Venezia, oltre che durante le vacanze a Ponte di Legno. Eppure, la sua influenza è enorme. Già negli anni Novanta chiunque aspiri a un ruolo diverso nel partito sa di doverla incontrare. Dal 1998 diventa più facile, il quartier generale della signora Bossi – “l’ufficio di Manuela” secondo il modo di dire corrente – diventa la scuola Bosina, sua creatura prediletta».
• Molto amica di Rosy Mauro (ex vicepresidente del Senato, vedi), con lei « condivide una religiosità (“terrona” dicono i nemici) che non disdegna affatto astrologia, esoterismo e fede convinta nei santuari. Nel movimento non si sa a chi delle due si possa attribuire il presunto arrivo di un mago al capezzale di un Umberto Bossi in riabilitazione».
• L’11 marzo 2004 fu vittima di una crisi cardiaca: la moglie Manuela Marrone raccontò che alle 6.30 si era alzato di botto, «non riusciva a smettere di tossire, ha creduto di avere un accesso di bronchite e mi ha chiesto di chiamare un’ambulanza...». Si salvò solo grazie al pronto intervento dei medici del piccolo ospedale di Cittiglio, pochi chilometri da Gemonio (dove il leader della Lega vive).
• Dopo l’ictus, Manuela ha preso in pugno la situazione: la gestione della malattia di Umberto è diventata nel tempo la gestione della Lega, secondo i detrattori del senatur. E c’è chi afferma, disinvoltamente, che ad avercelo duro è stata sempre lei, e non il marito: «Se non ci fosse stata Manuela, la Lega non ci sarebbe stata. Lei ci ha messo i soldi, lei il lavoro, lei ci ha messo persino casa sua. Meno male che c’è» (Umberto Bossi).
• Tre giorni prima del settantesimo compleanno, alle sorgenti del Po, Bossi parve incoronare come suo successore Renzo detto Trota (così lo ribattezzò la volta che gli chiesero se era il suo delfino). Negli stessi giorni la moglie Manuela fu oggetto di un articolo di Panorama dal titolo «Lady B, imperatrice della Padania». Paola Setti: «“La verità è che più l’Umberto invecchia, più la moglie lo influenza” rimbalzavano le voci, rigorosamente anonime. Raccontano di quella sfuriata che lei avrebbe fatto al marito una sera di agosto: “Devi sbatterli fuori tutti! Tutti! A cominciare da Maroni! E poi Fontana e Tosi e anche Giorgetti! Ti stanno tradendo!”» [Gior. 16/9/2011]
• Soprannominata prima First sciura, poi Lady B, Lady di ferro e infine oi Sciura sicula «ma solo dopo la storia dei soldi del partito, malamente amministrati ed usati, secondo gli inquirenti, per soddisfare i bisogni della famiglia Bossi».
• Durante lo scandalo Belsito (vedi Francesco Belsito, ex tesoriere del Carroccio), lo stesso Bossi e due suoi figli finiscono indagati per appropriazione indebita. Nella cartellina The family risultano due bonifici girati dalle casse del Carroccio a Manuela Marrone. Il primo bonifico risale al 21 aprile 2010 ed è pari a 5.000 euro. Il secondo è del 13 ottobre 2010 e sposta 4.000 euro. Il 13 novembre 2013 i magistrati hanno però chiesto l’archiviazione per la sua posizione.
• Insieme al marito ha 4 terreni e un fabbricato a Gemonio.
• Babypensionata. Luca Telese: «La moglie di Umberto Bossi, Manuela Marrone, riceve un trattamento previdenziale (766,37 euro al mese) dal lontano 1992, da quando, cioè, alla tenera età di 39 anni, decideva di ritirarsi dall’insegnamento. Liberissima di farlo, ovviamente, dal punto di vista legale: un po’ meno da quello dell’opportunità politica, se è vero che suo marito tuona un giorno sì e l’altro pure contro i parassiti di Roma».