Fior da fiore, 11 maggio 2014
Scajola indagato per mafia • Le giornate di Scajola a Regina Coeli • Berlusconi dalla parte degli animali • Nei salvataggi in montagna i cani battono la tecnologia • Aumentano i giovani italiani che vanno a cercare lavoro all’estero • Gli americani guardano le email anche a letto e a tavola • Nel 2015 i cellulari saranno di più degli abitanti della Terra
Scajola 1 Nell’interrogatorio con i pubblici ministeri fissato per mercoledì prossimo, Claudio Scajola dovrà difendersi anche dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. La stessa ipotesi di reato sarà contestata a tutte le persone sospettate di aver favorito la latitanza dell’ex parlamentare del Pdl Amedeo Matacena, aiutandolo anche a rimanere titolare del suo impero economico.
Scajola 2 Quando giovedì scorso è entrato a Regina Coeli, Claudio Scajola, dopo aver lasciato giacca e cravatta all’ufficio matricola, ha indossato la tuta da detenuto e alla vista della sua cella singola, di dodici metri quadrati, si è fermato un attimo prima di entrare, ha guardato negli occhi gli agenti intorno a lui e poi, sorridendo, ha esclamato: «Chapeau! Davvero complimenti. Qui a Regina Coeli è tutto pulito e voi siete estremamente gentili. Grazie». Quindi è entrato, ha fatto un rapido sopralluogo, passando in rassegna il tavolino, il letto, i due armadi e il bagno separato, munito di doccia, poi si è informato sul tipo di alimentazione («Chiedo scusa, ma soffro un po’ di diabete») e infine ha cominciato a mettere in fila sulla piccola scrivania i libri che stava leggendo prima di essere arrestato, a partire dal Gesù di Nazareth di Joseph Ratzinger. Già da ieri il Gip gli ha revocato l’isolamento e pur se ancora in cella da solo, potrà da oggi leggere anche i quotidiani e guardare la tv. Resta in vigore invece il divieto di colloquio con i suoi avvocati, Elisabetta Busuito e Giorgio Perroni, che lo incontreranno solo martedì. Sempre martedì potrebbe ricevere la prima visita dei suoi familiari, la moglie Maria Teresa e i figli Lucia e Piercarlo (Caccia, Cds)
Berlusconi Silvio Berlusconi ha partecipato sabato a Milano all’incontro con duecento elettori e almeno altrettanti cani organizzato da Michela Vittoria Brambilla, l’artefice della svolta animalista di Forza Italia. L’ex premier, durante un comizio in cui gli affondi più duri sono contro Grillo («Quel movimento è una setta e i discorsi del suo leader assomigliano a quelli del capo del nazismo. Io ho il terrore che questi signori possano prendere la maggioranza dei voti degli italiani. Sono pe-ri-co-lo-si» ) e, indirettamente, contro i magistrati («Se ci fosse un partito delle vittime degli errori della giustizia prenderebbe il 18, il 20 e forse 21 per cento, secondo tre sondaggi che abbiamo commissionato. In Italia ci sono milioni di vittime della giustizia, e io ne so qualcosa. Il nostro compito è rintracciare chi è stato maltrattato da questo sistema che si basa su regole non democratiche»), si è rivolto ai proprietari di animali domestici (venti milioni di potenziali elettori) facendo diverse promesse: l’istituzione di un garante nazionale, la cancellazione «assoluta dell’Iva su cibi e prodotti per gli animali», un piano per dare un padrone ai 150 mila cuccioli abbandonati nei canili grazie agli sconti sulle imposte comunali, «prestazioni medico-veterinarie a carico del sistema sanitario nazionale», e « libero accesso in ogni luogo pubblico per i cani» (Senesi, Cds).
Cani In montagna, quando si tratta di trovare una persona sepolta dalla valanga non c’è ancora nulla di elettronico che possa lontanamente avvicinarsi alle capacità di un cane. Su questo, gli esperti non hanno dubbi. In vent’anni sono cambiate le tecniche di addestramento, diventate soft, e le razze impiegate: si appanna il mito di infallibilità del pastore tedesco, che ha limiti di agibilità e resistenza, ed emergono Border Collie, Malinois, Golden Retriever, Labrador Retriever. Velocissimi rispetto a un uomo, fiutano un corpo fino a una profondità di due metri e oltre. E infatti Francia e Svizzera hanno unità cinofile di stanza nelle principali stazioni sciistiche, al contrario dell’Italia. Ai 2050 metri di Cervinia si sono ritrovati conduttori da mezza Europa per un memorial dedicato a tre colleghi morti in servizio. Si sono sfidati a squadre, con tempi impressionanti: in un’area di 10 mila metri quadrati, il cane impiega 20 minuti a ritrovare una persona sepolta, contro le quattro ore necessarie a una squadra di 20 soccorritori con le sonde. (Sergi, Sta)
Emigrati 1 Sempre più numerosi i giovani italiani che vanno a cercare lavoro in Gran Bretagna. Nel 2013 il numero degli under 40 che ha varcato la Manica, rispetto all’anno precedente, è salito dell’81 per cento (fino al 2012 c’era la Germania in testa alla preferenze di chi valicava le Alpi per iniziare una nuova vita all’estero). Dalla fine del 2011, il numero di italiani che ogni anno si è messa la penisola alle spalle è passato da 60.635 ai quasi 100mila del 31 dicembre scorso (per l’esattezza 94.126), con un aumento del 55 per cento. In due anni è come se fosse stata cancellata dalla mappa geografica italiana una città delle dimensioni di Alessandria o Piacenza (dati forniti dall’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero istituita presso il ministero degli Esteri). (Pagni, Rep)
Emigrati 2 Secondo una ricerca di Almalaurea, il consorzio di 64 atenei del nostro paese, sono almeno 5mila i giovani che ogni anno vengono assunti da società all’estero. Secondo la Bocconi, nel corso del 2013, il 25 per cento dei loro laureati ha trovato lavoro all’estero, mentre soltanto cinque anni fa era il 15 per cento. Almalaurea sostiene che, nell’ultimo decennio, gli under 35 emigrati all’estero sono più che raddoppiati, da 50mila a 106mila. Tendenza confermata da altre indagini. Per Coldiretti-Swg, la maggioranza dei cittadini sotto i 40 anni (51 per cento del campione) è pronta ad espatriare per motivi di lavoro; e Demos ha sottolineato come i giovani tra i 25 e i 34 anni convinti che l’unica speranza di far carriera sia andare all’estero siano passati dal 48,8% del 2008 al 63,6% del 2013. (ibidem)
Email Il 68 per cento degli americani legge le email di lavoro prima delle 8 del mattino, il 50 per cento le legge a letto, il 38 per cento non stacca neppure a tavola mentre mangia. Altri dati: il 44 per cento degli americani consulta email di lavoro mentre è in vacanza almeno una volta al giorno (l’11 per cento ogni ora); nel 2015 i dipendenti di azienda riceveranno il 22 per cento di email di lavoro in più (e ne manderanno il 24 per cento in più) rispetto al 2012 (dati riportati dalla rivista Mother Jones) (Agnese, Cds)
Cellulari Nel 2015 i cellulari saranno per la prima volta di più degli abitanti della Terra (dati riportati dalla rivista Mother Jones) (ibidem)
(a cura di Roberta Mercuri)