3 maggio 2014
Tags : Lino Faccincani
Biografia di Lino Faccincani
• Roverbella (Mantova) 9 settembre 1930. Imprenditore. Presidente di Estate, società unipersonale di gestione del patrimonio immobiliare. Nel 2013, investendo oltre 500 mila euro, decise di donare alla città di Milano trenta nuove telecamere, a tecnologia altamente sofisticata, per garantire la sicurezza di corso Buenos Aires e delle zone limitrofe.
• «Corso Buenos Aires “deve diventare la strada commerciale più importante e bella d’Europa”, spiega, la Fifth Avenue di Milano. Lino Faccincani è oggi presidente di società di gestione del patrimonio immobiliare, totalmente orientata a proprietà per sole attività commerciali. (…) È un uomo che ha costruito un impero da sé. Ha fatto cento e uno mestieri, fino ad inventarsi imprenditore nel settore del nylon, negli anni del dopoguerra che vedevano il boom dei calzifici femminili. Tale fu il successo da arrivare a commercializzare il marchio Dupont, allora leader mondiale nel settore delle fibre. Oggi ha 84 anni ma fa il nonno solo nel fine settimana. La sua giornata è scandita da riunioni. Tra una pausa e l’altra spiega che il sogno è “creare un brand ‘Buenos Aires’ che diventi riconoscibile in Italia e all’estero e campagne di comunicazione per valorizzare lo shopping sul corso, con centro studi e formazione del personale di vendita per garantire la fidelizzazione della clientela”. Non solo business e commercio, ma anche investimenti sulla cultura e sul turismo. “Abito in centro e un tempo avevo vicino il lattaio, la salumeria, tante attività. La chiusura dei negozi è un problema sociale enorme. Dobbiamo evitare che accade lo stesso qui. Ma per farlo, occorre crescere. Occorre che chi vende parli inglese e sia gentile. Non vogliamo essere diversi dal Quadrilatero”» (Paola D’Amico) [Cds 25/3/2014].
• «Una quindicina d’anni fa, nonostante fosse già pensionato da un pezzo, Lino Faccincani figurava al nono posto nella lista dei primi dieci contribuenti d’Italia, con un reddito (in lire) di 23.427.778.000, preceduto solo da Giorgio Armani, Cesare Romiti, Pasquale Natuzzi e Marco Tronchetti Provera. Dietro di lui, Santo Versace (12°), Ennio Doris (13°), Silvio Berlusconi (17°), Roberto Baggio (39°). Per rintracciare Giovanni Agnelli, con i suoi 6.554.483.000 di entrate, bisognava retrocedere fino al 69° posto. “Scoprire che ero più ricco del re d’Italia, il quale risultava guadagnare il 72 per cento meno di me, confesso che mi diede la vertigine. Ne conclusi che qualcosa in questo Paese non andava. Qualche peccato veniale sulla coscienza ce l’ho anch’io, intendiamoci, ma solo fino al 1978 e solo per colpa del mio commercialista, che mi rimproverava d’essere troppo generoso con lo Stato. Da allora ho messo tutto nelle mani di Coopers & Lybrand, poi fusasi con Price Waterhouse. Mica per altro: di notte voglio dormire tranquillo le mie otto ore”. (…) Si capisce perché sua madre da bambino lo chiamasse Chicco d’oro e gli pronosticasse un radioso avvenire. Ma quello che rende l’arzillo nababbo assolutamente unico nel panorama nazionale è l’hobby che s’è scelto: restituire alle istituzioni ciò che ricevette durante l’infanzia. Già, perché quella mamma che tanto lo amava morì ad appena 37 anni, quando lui ne aveva nove, a causa delle complicazioni sopraggiunte dopo la nona gravidanza, e da allora per il quartogenito la vita fu solo un susseguirsi di dolori e privazioni, all’inizio all’Opai di Olgiate Olona, il primo preventorio antitubercolare infantile d’Italia, e poi per le strade di Milano come carrettiere. Era fatale, dato il suo passato, che le attenzioni di Faccincani andassero alle vie della città dove approdò nel 1936 dalla natia Roverbella (Mantova). E oggi ha deciso di adottarle. Ha cominciato da corso Buenos Aires, che vide a sei anni dal tram su cui la madre lo aveva caricato per fargli raggiungere, tutto solo, la scuola elementare nel convitto del Parco Trotter, in via Padova. “Ne rimasi affascinato. Le vetrine dell’emporio di alimentari Guardini & Faccincani mi sembrarono un acconto di paradiso”. Con il Consorzio Buenos Aires, di cui è fondatore e presidente, Faccincani si ripromette di trasformare questi 1.485 metri d’asfalto, con le sue 658 vetrine, i suoi 311 locatori e i suoi 143 brand, nella via dello shopping più sicura al mondo» (Stefano Lorenzetto) [Grn 27/4/2014].