30 aprile 2014
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Biografia di Cristina Scuccia
• Comiso (Ragusa) 1989. Suora. Cantante. Vincitrice della seconda edizione di The Voice (Raidue, 2014).
• Il video in cui canta No one di Alicia Keys ha raggiunto 13 milioni di visualizzazioni su YouTube in tre giorni.
• «Verso i 14 anni ho capito che non potevo fare a meno di cantare. Ho capito che il canto non era solo tecnica ma anche sensibilità, interpretazione, emozione».
• Prima di prendere i voti era diplomata in ragioneria, lavorava in un call center, frequentava l’università ed era fidanzata: «Vengo da una famiglia umile e sono stata educata ai valori cristiani, ma durante l’adolescenza mi sono allontanata dalla Chiesa». La scelta del noviziato nel 2009, poi una missione in Brasile nel 2010, i voti nel 2012.
• «Altro che Sister Act. Con un colpo geniale degli autori il talent, già ribattezzato The voice (of God), ha trovato la sua protagonista in una suora di 25 anni con gli occhi che ridono, siciliana di Comiso, innamorata della musica da ragazzina. L’Accademia di spettacolo a Catania, concerti di piazza e ai matrimoni con la band. Poi le selezioni di Amici, ma viene scartata. La madre legge che Claudia Koll cerca la protagonista del musical su Suor Rosa, la fondatrice delle Orsoline della Sacra Famiglia. Così Cristina fa la valigia e parte per Roma dove frequenta la Star Rose Academy, la scuola fondata dalle Orsoline diretta dall’ex attrice. Il suo insegnante era Franco Simone, entusiasta: “Non mi sono stupito del successo a The voice” racconta il cantante “si capiva che aveva un grande talento: è una suora vera e una persona straordinaria. Capisco la commozione di J-Ax, perché arrivano la forza e la timidezza di Cristina. Mi fa piacere che abbia acquistato sicurezza perché agli inizi cantava divinamente ma aveva dei freni. Le ho detto scherzando: ‘Ricordati che sei siciliana, devi tirare fuori l’Etna’. L’ho ospitata nel mio programma Dizionario dei sentimenti e abbiamo cantato insieme. L’avevo mandata a I raccomandati, al provino erano strabiliati: che voce, che grinta. Ma poi non l’hanno presa”. Per suor Cristina vocazione musicale e spirituale coincidono. Noviziato in Brasile, impegnata con i meninos de rua, i bambini di strada, nel 2012 i primi voti. Impegno religioso come scelta di vita, ma sempre cantando: vince il concorso di musica cristiana, il Good News festival trasmesso da Tv 2000. “Papa Francesco parla di una chiesa madre” dice suor Cristina “Mi piacerebbe che la gente pensasse che la chiesa è ovunque, può stare con tutti. Solo perché siamo suore non possiamo esibirci? Chi l’ha detto? È un messaggio forte quello di una giovane che consacra la propria vita a Dio e continua a fare cose come qualsiasi persona della mia età. Il mio è un messaggio di fedeltà e amore che trasmetto tramite la mia voce”» (Arianna Finos) [Rep 21/3/2014].
• «I social network dibattono su Suor Cristina. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano, sembra aver dato il suo appoggio alla suora via Twitter citando Cassiodoro: “Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica» con tanto di hashtag (il cancelletto per contrassegnare le parole chiave) #tvoi (The Voice of Italy). Ma tra i tanti che elogiano, altrettanti biasimano. Una lettura dei commenti, per forza di cose parziale, mostra due tipi di malpancisti. Chi giudica il caso televisivo parla di Suor Cristina come prodotto mediatico di veloce assuefazione, di montatura per far colpo, sostiene che ha vinto per l’abito e non per la voce, che gli autori l’hanno scelta per calcolo. Chi si fa scrupoli religiosi invece non ha gradito il Padre Nostro a fine gara in un contesto inadatto, scrive che la suora ha un contratto, ma non con la sua nuova casa discografica (Universal) ma con il Signore, che la religione non è uno spettacolo, che la fede non è un talent» (Massimo Franco) [Cds 7/6/2014].
• «Dopo la Cresima mi ero allontanata dalla Chiesa ed ero arrabbiata con il Signore. Per me contava solo andare alle lezioni di canto, frequentare l’Accademia di spettacolo a Catania, farmi vedere nelle piazze e ai matrimoni con la mia band».
• «Un episodio fondamentale fu quando un incidente le impedì di partecipare allo spettacolo che avevamo preparato per i venticinque anni della Giornata mondiale della gioventù, che si celebravano in San Pietro. Cristina cadde, si ruppe la caviglia e fu costretta per un periodo a fermarsi. Credo che questo le abbia dato tempo e modo di riflettere: non a caso proprio in quel momento maturò in lei la decisione di entrare nella congregazione» (Claudia Koll a Valentina Di Nino) [Chi 26/3/2014].
• «Chiaro che se ci si getta nello show business se ne affrontano onori e oneri. Tra gli onori, il contratto con la Universal per un disco. Cifra ignota, ma suor Cristina non dovrebbe tenerne nulla, avendo fatto voto di povertà, oltre che di castità e obbedienza. Voti da rinnovare: al momento è in fase di juniorato, ovvero non è ancora monaca irrevocabilmente. Dovrà ripetere i voti il 29 luglio, poi nel 2015. Solo dopo saranno perpetui. “Ma io mi sento già suora per sempre”» (Luigi Bolognini) [Rep 7/6/2014].
• Vive a Milano.