Fior da fiore, 30 aprile 2014
Alitalia riceve una lettera da Etihad • Applausi ai poliziotti che uccisero di botte un ragazzo • Amanda Knox e Raffaele Sollecito accoltellarono Meredith • Il gesto della banana è una trovata pubblicitaria?
Alitalia Etihad torna in pista per acquisire una quota fino al 49% di Alitalia. Ieri a Fiumicino è arrivata la lettera con le proposte della compagnia aerea. C’è la richiesta di circa 2.600 esuberi tra cassintegrati (che non rientreranno), contratti di solidarietà (che diventeranno uscite, soprattutto nel settore terra) e nuova solidarietà e assunzioni ad Abu Dhabi per quanto riguarda il personale di volo. C’è la richiesta di ulteriori risparmi che ieri l’amministratore delegato Gabriele Del Torchio ha detto di aver già messo in programma per 100 milioni. E poi la ristrutturazione dell’indebitamento a breve con le banche: Etihad chiede che i 400 milioni di debiti a breve siano in parte cancellati (write off) e in parte convertiti in azioni, ma le modalità sono ancora da stabilire. Altro nodo imprescindibile posto dagli arabi è la soluzione dei contenziosi pregressi con Air One e Windjet. In assenza di chiarezza, la compagnia di Abu Dhabi ha chiesto di essere sgravata di ogni responsabilità derivante da impegni e cause legali legate al passato. Per Etihad è, inoltre, necessario che si rafforzino gli aeroporti di Linate e Fiumicino, e i collegamenti ferroviari tra aeroporti e città. Solo se tutte le condizioni verranno soddisfatte in maniera chiara e inequivocabile, farà la sua proposta di acquisto.
Polizia Al congresso nazionale del Sap (sindacato autonomo di polizia, il secondo in Italia quanto a numero di iscritti), al Grand Hotel di Rimini, si sono sentiti cinque minuti di applausi per tre dei quattro agenti (uno non era in sala) condannati nel giugno del 2012 in via definitiva dalla Cassazione a 3 anni e 6 mesi (3 dei quali coperti da indulto) per la morte del diciottenne Federico Aldrovandi. Il ragazzo, fermato a Ferrara il 25 settembre 2005, morì sotto le botte dei poliziotti, «schegge impazzite che hanno agito in una sorta di delirio» come li ha definiti il procuratore generale della Cassazione, Gabriele Mazzotta. I tre agenti presenti in assemblea erano Paolo Forlani, Enzo Pontani e Luca Pollastri, assente Monica Segatto. Renzi ha definito l’applauso un gesto «indegno», «inaccettabile» per il ministro degli Interni Alfano. Il sindacato, in una nota, ha scritto: «Intendiamo ristabilire la verità su questa storia. Rispettiamo le sentenze, ma abbiamo voluto esprimere solidarietà a questi ragazzi e a tutti coloro che fanno questo lavoro». Solidarietà di Salvini, Lega: «Sto con i poliziotti e con chi rischia la vita per difendere i cittadini».
Meredith La seconda corte di Assise di appello di Firenze ha sentenziato che Amanda Knox e Raffaele Sollecito impugnarono i coltelli che uccisero Meredith Kercher. La sera del primo novembre 2007 Amanda e Raffaele «si erano raccolti in intimità, facendo anche uso di stupefacente» e con Guede intento a utilizzare «l’abitazione a suo piacimento». A quel punto «si ebbe una progressione di aggressività» e gli «eventi precipitarono». Mez «venne aggredita contestualmente da tutti e tre, per immobilizzarla e usarle violenza». Rudy aveva «le mani libere, che utilizzò per bloccare la vittima e compiere l’aggressione sessuale». Gli altri due avevano i coltelli. «L’arma che produsse la ferita a destra era impugnata da Sollecito», e «cagionò l’urlo straziante» raccontato dai testimoni, mentre il coltello da cucina era nelle mani di Amanda Knox, «per la violenza utilizzata risultò mortale». Per i giudici fiorentini tutto avvenne «tra le 21 e la mezzanotte». Se quanto stabilito dalla Seconda corte di Assise di appello di Firenze sarà confermato dalla Cassazione, Amanda Knox e Raffaele Sollecito saranno definitivamente gli assassini di Meredith Kercher (e avranno, rispettivamente, 28 anni e 25 anni di carcere). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Banane Dicono alcuni che il gesto di mangiare la banana lanciata al calciatore Alves del Barcellona come sfottò razzista (vedi Fior da Fiore di ieri) è stata una trovata pubblicitaria pensata in anticipo. A compiere il gesto doveva essere Neymar. Il “patto della banana” sarebbe scattato, ricostruisce il quotidiano spagnolo “As”, dopo la partita con l’Espanyol (29 marzo), durante la quale i due brasiliani del Barça furono bersagliati da raffiche di fischi e versi da scimmia. Neymar, che poi è stato il primo a lanciare su twitter la campagna #somostodosmacacos (siamo tutti scimmie), quel giorno convocò il suo staff per mettere a punto una risposta appropriata alle provocazioni e decise: mangiare la prima banana che fosse piovuta dagli spalti. La premeditazione della reazione sembrerebbe confermata dalla prontezza del marchio d’abbigliamento di Luciano Huck, presentatore televisivo brasiliano amico personale di Neymar: da lunedì sono in vendita online a 69 real (circa 30 euro) magliette con l’hashtag «siamo tutti scimmie» e l’immagine di una banana. Dani Alves si è affrettato a smentire: «Nulla di programmato. Sono stato spontaneo».
(a cura di Daria Egidi)