Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  aprile 29 Martedì calendario

Biografia di Mattia De Sciglio

• Milano 20 ottobre 1992. Calciatore. Difensore. Del Milan. Terzino, gioca indifferentemente a destra o a sinistra. Cresciuto nelle giovanili rossonere, esordio in Serie A il 10 aprile 2012. Prima volta in Nazionale il 21 marzo 2013 nell’amichevole contro il Brasile.
• «Il suo debutto in prima squadra avvenne in Champions, stagione 2011/2012, 3’ con il Viktoria Plzen. Quando gli dicono che per la società è “il Maldini del terzo millennio” sorride orgoglioso, però poi al Maldini vero dà solo del lei. “È sempre stato il mio idolo: facevo il raccattapalle a San Siro e mi è capitato spesso di vederlo passare sotto al tunnel, ma ci vietavano di disturbare i giocatori. Poi ci siamo incrociati a San Siro, quando ero infortunato. Mi ha chiesto come stavo, gli ho dato rigorosamente del lei”» (Arianna Ravelli) [Cds 18/2/2014].
• «Sono molto timido e pure poco mondano. Boateng dice che sembro un nonno, ma io mai nella vita mi farei i capelli biondo platino come se li è fatti lui. È stata la mia famiglia a educarmi in questa maniera. Ci piacciono le cose semplici».
• Nel 2015 ha sofferto di una lieve forma di depressione. «Dicembre 2015, De Sciglio è avvilito, sconfortato, svuotato. Il suo procuratore, col benestare del Milan, lo indirizza allo studio del professor Stefano Tirelli, che qui per comodità definiamo “mental coach”, allenatore della mente: in realtà è professore di Tecniche complementari sportive all’Università Cattolica di Milano. “Al nostro primo incontro Mattia aveva gli occhi spenti. Non era depresso, ma a un passo dalla depressione sì. Soffriva per le critiche dei tifosi e della stampa, era tormentato dagli infortuni. Si sentiva in colpa se usciva la sera per una pizza con la fidanzata. Suo padre Luca mi disse: ‘A noi genitori il Mattia calciatore interessa relativamente. A noi preme il Mattia figlio: gli restituisca il sorriso e saremo contenti’. Abbiamo cominciato a lavorare, un paio di sedute a settimana”. Che genere di percorso è stato fatto? “Siamo andati alla scoperta delle potenzialità motivazionali e abbiamo sbloccato i livelli energetici del sistema dei meridiani della medicina cinese”. Tranquilli, il professore spiega: “Il nostro corpo è come il mare ed è attraversato da varie correnti: quelle di De Sciglio erano bloccate. Le abbiamo riattivate con digito-pressioni sugli arti, piedi, gambe e braccia: la stessa tecnica dell’agopuntura, ma con le dita, senza aghi. Abbiamo liberato i canali energetici di Mattia, gli abbiamo restituito le correnti. Noi non abbiamo soltanto muscoli, ossa e vene, esistono anche i canali energetici”» (Sebastiano Vernazza) [Gds 1/7/2016].
• Ha una vedova nera tatuata sulla schiena e una cicatrice sulla guancia sinistra, ricordo di uno scontro con Wszolek in Verona-Milan del 25 aprile 2016.