27 aprile 2014
Tags : Anno 1901. Raggruppati per paesi. Italia
Biografia di Antonio Salandra
Troia (Foggia) 13 agosto 1853 – Roma 9 dicembre 1931. Politico. Conservatore, ministro dell’Agricoltura e delle Finanze. Presidente del Consiglio dal 21 marzo 1914 al 18 giugno 1916, portò l’Italia in guerra nel Primo conflitto mondiale. • Nato in una famiglia benestante pugliese, Antonio Salandra dopo gli studi in Legge e una brillante carriera accademica (professore di Legislazione economico-finanziaria, poi di Scienza dell’amministrazione, infine di Diritto amministrativo all’Università di Roma) entrò in politica nelle file della Destra storica, eletto deputato nel 1886. Ministro dell’Agricoltura nel 1899 (secondo governo Pelloux), delle Finanze nel 1906 e del Tesoro nel 1909-10 nei due governi presieduti dall’amico Sidney Sonnino. Con Sonnino fondò nel 1901 il Giornale d’Italia.
• Primo ministro dopo la caduta del governo Giolitti, il suo governo era destinato probabilmente a una breve durata se non fosse intervenuta la crisi di luglio che portò l’Europa alla guerra. Interventista come il suo ministro degli Esteri Sonnino, fu comunque lui ad annunciare il 2 agosto 1914 la neutralità dell’Italia nel conflitto, una posizione che rifletteva al momento quella del Parlamento e della pubblica opinione. L’idea che la guerra si sarebbe conclusa rapidamente e che l’Italia ne avrebbe tratto vantaggi territoriali indusse il suo governo ad abbandonare l’alleanza con gli Imperi centrali e a siglare in segreto, il 26 aprile 1915, il cosiddetto Patto di Londra, che vincolava l’Italia a entrare in guerra entro un mese a fianco della Triplice intesa (Gran Bretagna, Francia e Russia). Il 13 maggio 1915, dieci giorni prima della dichiarazione di guerra, fu costretto alle dimissioni dalle correnti neutraliste presenti in Parlamento ma con la fiducia del re, il montante interventismo dell’opinione pubblica e le minacce di guerra civile che arrivavano dai giornali più facinorosi, fu riconfermato pochi giorni dopo alla guida del governo.
• Le difficoltà del conflitto, le perdite umane, gli insuccessi militari italiani e infine una riuscita offensiva austriaca in Trentino nel maggio del 1916 costrinsero Salandra alle dimissioni. Fu il primo governo alleato a cadere durante la guerra. Salandra non ebbe altri ruoli di governo nei due anni successivi. Fece però parte della delegazione italiana alla conferenza di pace di Parigi e poi rappresentò l’Italia nella Lega delle nazioni.
• Appoggiò l’ascesa al potere di Benito Mussolini, anche se più tardi modificò in parte la sua posizione. Dopo che si era ritirato dalla vita pubblica, dallo stesso Mussolini fu fatto senatore nel 1928, tre anni prima della morte.