Fior da fiore, 27 aprile 2014
La messa dei due Papi • I numeri della santificazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II • Berlusconi fa arrabbiare i tedeschi • La Franzoni è «socialmente pericolosa» • L’Eurotunnel dopo vent’anni inizia a fare profitti
Due Papi 1 Oggi a San Pietro, per la prima volta nella storia, due papi celebrano messa insieme. Alla cerimonia di canonizzazione, in piazza San Pietro, di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, Francesco ha voluto accanto a sé il suo predecessore Joseph Ratzinger.
Due Papi 2 Papa Francesco, a marzo, nell’intervista al direttore del Corriere Ferruccio de Bortoli: «Il Papa emerito non è una statua in un museo. È una istituzione. Ne abbiamo parlato e abbiamo deciso insieme che sarebbe stato meglio che vedesse gente, uscisse e partecipasse alla vita della Chiesa» (G.G.V., Cds).
Numeri Attesi a Roma, per la santificazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, almeno un milione di fedeli. In città hanno piazzato 18 maxischermi perché tra la piazza e via della Conciliazione ci possono stare al massimo 250 mila persone. Altri numeri: 122 delegazioni in arrivo, 24 tra capi di Stato, sovrani e reali e 10 capi di governo (l’Italia sarà rappresentata da Giorgio Napolitano e Matteo Renzi), il tutto sorvegliato da diecimila agenti e dall’intelligence. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Berlusconi Nuova apparizione pubblica di Silvio Berlusconi a Milano (per presentare i candidati azzurri del Nordovest alle Europee) che torna a parlare del 2003, quando diede del «kapò» a Schulz, ora presidente del Parlamento europeo: «Io non volevo offenderlo, ma... apriti cielo. Perché per i tedeschi, secondo loro, i campi di concentramento non ci sono stati. I campi di Katyn sì, quelli tedeschi no». Immediate le reazioni di sconcerto in Germania e in Europa. «Parole da vecchio, fuori dalla realtà, che mi disturbano e per le quali voglio che dia spiegazioni», ha commentato l’europarlamentare Cdu Elmar Brok, da anni consigliere di politica estera di di Angela Merkel. Schulz ha replicato in serata sottolineando che Berlusconi «è sinonimo di odio, invidia, litigio».
Franzoni Annamaria Franzoni, 42 anni, dal 2008 rinchiusa nel carcere bolognese della Dozza dove sta scontando una condanna a 16 anni per l’omicidio del figlio Samuele a Cogne nel 2002, è «socialmente pericolosa». Ossia: può ancora commettere reati. La perizia psichiatrica disposta dal Tribunale, con questa formula, potrebbe rappresentare una pietra tombale sulla battaglia che la donna sta conducendo da anni per ottenere la possibilità di scontare il resto della pena ai domiciliari così da poter stare vicino agli altri due figli, Davide, 18 anni, Gioele, 10. Ora bisognerà attendere l’udienza del Tribunale di Sorveglianza, fissata per martedì, per comprendere la ratio e le motivazioni che stanno alla base di quel «socialmente pericolosa» contenuto nella perizia effettuata dal professor Augusto Balloni, incaricato dal Tribunale di dare un giudizio sulle condizioni fisico-psichiche di Annamaria e di formulare una previsione sui suoi futuri comportamenti.
Tunnel 1 Alla vigilia della celebrazione dei vent’anni di attività, la galleria sotto il canale della Manica che collega il continente alla Gran Bretagna ha ripagato i debiti e inizia a incamerare utili per la prima volta nella sua storia. Quando fu inaugurato il 6 maggio 1994, l’Eurotunnel era il più grande e ambizioso progetto ingegneristico mai edificato in Europa: un tubo ferroviario di oltre 50 chilometri che passa sotto il mare. In tutto il mondo non esiste un tunnel sottomarino più lungo. Doveva rivoluzionare i trasporti commerciali e privati e da questo punto di vista ha mantenuto fin da subito le promesse: permette di attraversare la Manica in mezz’ora, quando fino alla sua apertura era necessario perderne almeno due e mezza a bordo dei traghetti tra Dover e Calais. Ma la faraonica impresa è costata molto più del previsto. Il conto dei lavori è arrivato a 9,5 miliardi di sterline (12 miliardi di euro): il doppio della cifra prevista all’origine, fra ritardi, ostacoli e problemi di ogni tipo. Nel 1995, dopo appena un anno di attività, il bilancio operativo aveva una perdita di 1 miliardo e 200 milioni di euro. E a quel punto il debito accumulato era salito con gli interessi a 15 miliardi di euro. Ci sono voluti due decenni per ripagare il rosso e gestire la società in modo tale da riportarla in attivo. Di fatto il primo utile (50 milioni di euro) è arrivato nel 2008, quando permise di distribuire il suo primo dividendo. Ma solo recentemente la Eurotunnel Spa ha intravisto davvero il risanamento del debito e il consolidamento dei profitti. (Franceschini, Rep)
Tunnel 2 La prima idea di un tunnel sotto la Manica venne a un ingegnere francese nel 1802: dovevano passarci carrozze trainate da cavalli (ibidem).
Tunnel 3 I lavori per il tunnel attuale iniziarono nel 1973 e sono andati avanti a singhiozzo con numerose interruzioni. Vi hanno lavoratori 15 mila operai agli ordini di un consorzio di dieci imprese finanziate da cinque banche di due stati (Gran Bretagna e Francia). L’intera opera consiste di tre gallerie, due per il passaggio dei treni, una per le operazioni di servizio, manutenzione e soccorso. Vi passano tre tipi di treni: una navetta dove vengono caricati (su carrozze a due piani) gli autoveicoli, l’Eurostar Londra-Parigi (che prosegue poi per le altre destinazioni) e il servizio merci. L’incidente più grave si è verificato nel 1996, un incendio che provocò la morte di due persone e la sospensione del traffico per tre giorni. (ibidem)
Tunnel 4 Il tunnel passa a 45 metri sotto il mare. (ibidem)
(a cura di Roberta Mercuri)