24 aprile 2014
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Biografia di Marco Pucci
• Terni 12 maggio 1958. Ingegnere. Amministratore delegato della ThyessenKrupp di Terni dall'aprile del 2012, già consigliere delegato responsabile del marketting per l’acciaieria nella quale lavora dal 1986.
• Il 15 aprile 2011 è stato condannato a 13 anni e mezzo per omicidio colposo «aggravato dalla colpa cosciente» per la morte di sette operai che persero la vita in un incendio scoppiato all'1.30 del mattino del 6 dicembre 2007 alla linea 5 allo stabilimento di Torino. All'epoca Pucci era consigliere delegato, responsabile dei settori marketting e commerciale dell'azienda: «Sono un assassino e non sapevo di esserlo; l’ho scoperto, con mio grande stupore e terribile sorpresa, la sera del 15 aprile scorso, quando un messaggio sul Blackberry, alle 21.30, mi ha annunciato che la seconda Sezione della Corte di Assise di Torino aveva pronunciato la sentenza di condanna nei miei confronti e nei confronti di altri miei cinque colleghi».
• I sette operai che persero la vita nell’incendio sono Antonio Schiavone, Rocco Marzo, Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Rosario Rodinò, Bruno Santino e Roberto Scola.
• In una lettera aperta del 27 marzo 2011: «Mi chiamo Marco Pucci e sono consigliere delegato della ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni con delega, come ho già scritto sopra, al solo Commerciale ed al Marketing; quale è la mia colpa? Secondo la Procura e, a questo punto, secondo la II^ Sezione della Corte di Assise di Torino proprio quella di essere un consigliere delegato. In quanto tale avrei preso decisioni congiunte con gli altri due miei colleghi del consiglio di amministrazione, Espenhahn e Priegnitz, in merito agli investimenti e alla sicurezza dello stabilimento di Torino, nell’ambito di un “sedicente” comitato esecutivo, che – né al tempo del tragico incidente né dopo – esisteva ed esiste».
• Il processo d'appello è iniziato il 28 novembre 2012: «Sono sereno, spero che la mia vicenda giudiziaria presto sarà solo un brutto ricordo. Io non sono un assassino». Il 28 febbraio 2013 la Corte d’appello di Torino riduce la sua pena a 7 anni. Il 24 aprile 2014 arriva la sentenza definitiva.
• L’Ad della Thyssenkrupp Herald Espenhahn è stato condannato in primo grado a 16 anni, pena ridotta a 10 nel 2013 quando cadde l’ipotesi dell’omicidio volontario con dolo in favore dell’accusa di omicidio colposo plurimo con l’aggravante della «colpa cosciente»: «Gli otto giudici di appello hanno stabilito che Espenhahn era consapevole dello stato di abbandono dell’acciaieria torinese di cui si protraeva la chiusura da tempo, vi aveva previsto incidenti ma riteneva che fossero evitabili». (Alberto Gaino) [Sta 1/3/2013]. Altre condanne: 9 anni a Daniele Moroni (dirigente con competenze nella pianificazione degli investimenti in materia di sicurezza antincendio), 8,6 a Raffaele Salerno (direttore dello stabilimento), 8 a Cosimo Cafueri (responsabile del servizio di prevenzione e protezione dello stabilimento), 7 a Gerald Priegnitz (consigliere ).
• Il risarcimento dei familiari delle vittime e prima del processo d’appello di tutte le altre parti civili (tranne Medicina democratica che si è vista dimezzare i 100 mila euro ottenuti in primo grado), per l’ammontare complessivo di 20 milioni di euro, è stato ritenuto decisivo dai nuovi giudici per ridurre le pene agli imputati.
• Sposato due figli Elena 25 anni e Luca 21 (nel 2014).