Io Donna, 17 aprile 2014
Tags : Etty Hillesum
Appunti su Etty Hillesum
Io Donna
Orrore «A ogni nuovo orrore o crimine dobbiamo opporre un nuovo frammento di verità e di bontà che abbiamo conquistato in noi stessi. Possiamo soffrire, ma non dobbiamo soccombere».
Anagrafe Ester Hillesum, nata a Middelburg, Olanda, il 15 gennaio 1914, famiglia di intellettuali ebrei. Il padre, Louis, insegnante di lingue classiche, introverso e sordo da un orecchio. La madre, Rebecca Bernstein, russa, «modello di ciò che non dovrò mai diventare». Due fratelli, Mischa e Jaap, i veri talenti di famiglia. Mischa pianista nevrotico oltre ogni limite, interrompe i concerti se si accorge che nel pubblico ci sono i genitori. Jaap, appassionato di scienza, scopre una vitamina a 17 anni, prima ancora di iscriversi all’Università.
Pa’ Han Etty, che a 23 anni si trasferisce ad Amsterdam, a pensione da un Han Wegerif di 62 anni, dai lei soprannominato affettuosamente Pa’ Han e col quale amoreggia.
Spier Julius Spier, psicochirologo cinquantenne, solito leggere il palmo della mano e trasformare le pazienti in accoliti e amanti dopo averle coinvolte in un esercizio di lotta libera, incitandole a gettarlo sul pavimento.
Spier/2 Julius Spier, ebreo convertito al cattolicesimo.
Amante La relazione con Julius Spier, prima suo medico poi suo amante: intenso erotismo, amore filiale e devozione trascendentale. Lui le fa scoprire il Nuovo Testamento e la incoraggia a tenere un diario. Prima riga: 9 marzo 1941.
Diari I diari di Etty Hillesum, ritrovati da J.C. Gaarland, studioso olandese, nel 1980, otto quaderni scritti a mano con grafia minuta e scarsamente leggibile, e subito tradotti e pubblicati in tutto il mondo.
Dio La sera in cui Etty, pronta per andare a letto, si ritrova inginocchiata nel mezzo della sua camera in affitto, «spinta a terra da qualcosa che era più forte di me» e capisce che «si deve avere anche il coraggio di pronunciare il nome di Dio»
Cocco Il tappeto di cocco del bagno, il luogo dove Etty intrattiene con Dio il suo rapporto quotidiano, fatto di «parole quasi più intime di quelle del sesso».
Salvare «L’unica cosa che possiamo salvare di questi tempi, l’unica che veramente conti, è un piccolo pezzo di te in noi stessi, o Dio. E forse possiamo anche contribuire a disseppellirti dai cuori devastati di altri uomini».
Westerbock Etty, partita volontaria per Westerbork, il campo di transito olandese usato dai nazisti prima di deportare gli ebrei ad Auschwitz, per assistere i correligionari. Deportata per errore ad Auschwitz. Morta nel campo di concentramento il 30 novembre del 1943, a 29 anni, insieme al padre, alla madre e al fratello Mischa.
Tedeschi «Se anche non rimanesse che un solo tedesco decente, quest’unico tedesco meriterebbe di essere difeso e grazie a lui non si avrebbe il diritto di riversare l’odio su un popolo intero»
Noi «Dio non è responsabile verso di noi, siamo noi a esserlo verso di lui»
Mani L’ultima lettera di Etty ai suoi amici: «Dio è in buone mani»
Orrore «A ogni nuovo orrore o crimine dobbiamo opporre un nuovo frammento di verità e di bontà che abbiamo conquistato in noi stessi. Possiamo soffrire, ma non dobbiamo soccombere».
Anagrafe Ester Hillesum, nata a Middelburg, Olanda, il 15 gennaio 1914, famiglia di intellettuali ebrei. Il padre, Louis, insegnante di lingue classiche, introverso e sordo da un orecchio. La madre, Rebecca Bernstein, russa, «modello di ciò che non dovrò mai diventare». Due fratelli, Mischa e Jaap, i veri talenti di famiglia. Mischa pianista nevrotico oltre ogni limite, interrompe i concerti se si accorge che nel pubblico ci sono i genitori. Jaap, appassionato di scienza, scopre una vitamina a 17 anni, prima ancora di iscriversi all’Università.
Pa’ Han Etty, che a 23 anni si trasferisce ad Amsterdam, a pensione da un Han Wegerif di 62 anni, dai lei soprannominato affettuosamente Pa’ Han e col quale amoreggia.
Spier Julius Spier, psicochirologo cinquantenne, solito leggere il palmo della mano e trasformare le pazienti in accoliti e amanti dopo averle coinvolte in un esercizio di lotta libera, incitandole a gettarlo sul pavimento.
Spier/2 Julius Spier, ebreo convertito al cattolicesimo.
Amante La relazione con Julius Spier, prima suo medico poi suo amante: intenso erotismo, amore filiale e devozione trascendentale. Lui le fa scoprire il Nuovo Testamento e la incoraggia a tenere un diario. Prima riga: 9 marzo 1941.
Diari I diari di Etty Hillesum, ritrovati da J.C. Gaarland, studioso olandese, nel 1980, otto quaderni scritti a mano con grafia minuta e scarsamente leggibile, e subito tradotti e pubblicati in tutto il mondo.
Dio La sera in cui Etty, pronta per andare a letto, si ritrova inginocchiata nel mezzo della sua camera in affitto, «spinta a terra da qualcosa che era più forte di me» e capisce che «si deve avere anche il coraggio di pronunciare il nome di Dio»
Cocco Il tappeto di cocco del bagno, il luogo dove Etty intrattiene con Dio il suo rapporto quotidiano, fatto di «parole quasi più intime di quelle del sesso».
Salvare «L’unica cosa che possiamo salvare di questi tempi, l’unica che veramente conti, è un piccolo pezzo di te in noi stessi, o Dio. E forse possiamo anche contribuire a disseppellirti dai cuori devastati di altri uomini».
Westerbock Etty, partita volontaria per Westerbork, il campo di transito olandese usato dai nazisti prima di deportare gli ebrei ad Auschwitz, per assistere i correligionari. Deportata per errore ad Auschwitz. Morta nel campo di concentramento il 30 novembre del 1943, a 29 anni, insieme al padre, alla madre e al fratello Mischa.
Tedeschi «Se anche non rimanesse che un solo tedesco decente, quest’unico tedesco meriterebbe di essere difeso e grazie a lui non si avrebbe il diritto di riversare l’odio su un popolo intero»
Noi «Dio non è responsabile verso di noi, siamo noi a esserlo verso di lui»
Mani L’ultima lettera di Etty ai suoi amici: «Dio è in buone mani»
Lucrezia Dell’Arti