Io Donna, 17 aprile 2014
Tags : Dora Maar
Appunti su Dora Maar
Io Donna
Rosso e nero «E voi, voi mi siete apparsa in rosso e nero» (Picasso la prima volta che incontrò Dora Maar, che poi divenne sua amante).
Anagrafe Henriette Théodora Markovitch, nata a Parigi il 22 novembre 1907, il padre, Joseph, architetto croato, la madre, Julie Voisin, francese. Infanzia in Argentina, a Buenos Aires, dove il padre ha commesse importanti, a 19 anni torna in Francia e studia all’Unione Centrale delle Arti Decorative. Si unisce presto al movimento dei surrealisti, come fotografa e pittrice.
Vetri La camera da letto di Dora Maar bambina, chiusa da una porta a vetri in modo che i genitori potessero sempre controllarla.
Falene «Il suo sguardo era di una luminosita' straordinaria, e allo stesso tempo poteva essere assai duro. Notai che era bella, con il naso forte e dritto, le labbra scarlatte perfette, il mento risoluto, i folti capelli castani portati indietro lisci e le ciglia come antenne rivestite di pelo delle falene» (Dora Maar secondo James Lord)
Amanti Tra gli amanti di Dora Maar, il cineasta Louis Chavance e lo scrittore erotico George Bataille, che la coinvolse in molti esperimenti pornografici.
Picasso L’incontro tra Dora Maar e Pablo Picasso, al Deux Magots, celebre caffè parigino, nel 1936. Lei, 29 anni, bruna, economicamente indipendente, energica, voce sensuale, seduta a un tavolino si sfila i guanti neri e con un coltello affilato colpisce lo spazio tra un dito e l’altro, senza curarsi delle ferite. Lui, 55 anni, grasso, capelli bianchi, camicia col colletto, cravatta e un brutto riporto di capelli che gli attraversa la fronte, la guarda sanguinare e a fine serata le chiede in regalo i guanti.
Gelosia Picasso, che adorava mettere le sue amanti una contro l’altra, le costringeva a cenare isieme, le faceva impazzire di gelosia ritraendole nella stessa posa. «Per me Dora è una donna che piange», aveva detto a Malraux. «Per anni l'ho ritratta in forme torturate, non per sadismo o piacere. Ma perché quella era la realtà profonda di Dora».
Dolore «Sono la donna che piange, sono la donna verde dei quadri del genio, sono l’idea stessa del dolore: il mio, il suo, il dolore del mondo».
Storia La storia tra Picasso e Dora Maar dura sette anni. Quando si lasciano nel '43, a Parigi c'è stata l'occupazione nazista, lui, sconvolto dalla guerra civile spagnola, ha dipinto Guernica, lei (che è una brava fotografa) ha fermato le varie fasi dell'opera con la sua Rolleiflex.
Sortilegio «Lui conosceva il sortilegio per rendere la vita terribile anche agli altri, perche' la gioia e la felicita' non servivano alla sua arte, mentre la tristezza, sua e degli altri, metteva in evidenza il meglio di Picasso» (Dora Maar su Picasso)
Madame Dora Maar, che non amava essere compianta per la rottura con Picasso: «A chi interessa madame Cezanne, a chi gliene importa di Saskia Rembrandt?».
Abbandono L'abbandono di Picasso la spinse a cure psicanalitiche, conversioni religiose e isolamento.
Uccisa «Non mi sono uccisa perché Picasso si aspettava che lo facessi» (Dora Maar)
Morte Morta nel 1997 sola, sconosciuta e senza eredi.
Rosso e nero «E voi, voi mi siete apparsa in rosso e nero» (Picasso la prima volta che incontrò Dora Maar, che poi divenne sua amante).
Anagrafe Henriette Théodora Markovitch, nata a Parigi il 22 novembre 1907, il padre, Joseph, architetto croato, la madre, Julie Voisin, francese. Infanzia in Argentina, a Buenos Aires, dove il padre ha commesse importanti, a 19 anni torna in Francia e studia all’Unione Centrale delle Arti Decorative. Si unisce presto al movimento dei surrealisti, come fotografa e pittrice.
Vetri La camera da letto di Dora Maar bambina, chiusa da una porta a vetri in modo che i genitori potessero sempre controllarla.
Falene «Il suo sguardo era di una luminosita' straordinaria, e allo stesso tempo poteva essere assai duro. Notai che era bella, con il naso forte e dritto, le labbra scarlatte perfette, il mento risoluto, i folti capelli castani portati indietro lisci e le ciglia come antenne rivestite di pelo delle falene» (Dora Maar secondo James Lord)
Amanti Tra gli amanti di Dora Maar, il cineasta Louis Chavance e lo scrittore erotico George Bataille, che la coinvolse in molti esperimenti pornografici.
Picasso L’incontro tra Dora Maar e Pablo Picasso, al Deux Magots, celebre caffè parigino, nel 1936. Lei, 29 anni, bruna, economicamente indipendente, energica, voce sensuale, seduta a un tavolino si sfila i guanti neri e con un coltello affilato colpisce lo spazio tra un dito e l’altro, senza curarsi delle ferite. Lui, 55 anni, grasso, capelli bianchi, camicia col colletto, cravatta e un brutto riporto di capelli che gli attraversa la fronte, la guarda sanguinare e a fine serata le chiede in regalo i guanti.
Gelosia Picasso, che adorava mettere le sue amanti una contro l’altra, le costringeva a cenare isieme, le faceva impazzire di gelosia ritraendole nella stessa posa. «Per me Dora è una donna che piange», aveva detto a Malraux. «Per anni l'ho ritratta in forme torturate, non per sadismo o piacere. Ma perché quella era la realtà profonda di Dora».
Dolore «Sono la donna che piange, sono la donna verde dei quadri del genio, sono l’idea stessa del dolore: il mio, il suo, il dolore del mondo».
Storia La storia tra Picasso e Dora Maar dura sette anni. Quando si lasciano nel '43, a Parigi c'è stata l'occupazione nazista, lui, sconvolto dalla guerra civile spagnola, ha dipinto Guernica, lei (che è una brava fotografa) ha fermato le varie fasi dell'opera con la sua Rolleiflex.
Sortilegio «Lui conosceva il sortilegio per rendere la vita terribile anche agli altri, perche' la gioia e la felicita' non servivano alla sua arte, mentre la tristezza, sua e degli altri, metteva in evidenza il meglio di Picasso» (Dora Maar su Picasso)
Madame Dora Maar, che non amava essere compianta per la rottura con Picasso: «A chi interessa madame Cezanne, a chi gliene importa di Saskia Rembrandt?».
Abbandono L'abbandono di Picasso la spinse a cure psicanalitiche, conversioni religiose e isolamento.
Uccisa «Non mi sono uccisa perché Picasso si aspettava che lo facessi» (Dora Maar)
Morte Morta nel 1997 sola, sconosciuta e senza eredi.
Lucrezia Dell’Arti