Io Donna, 17 aprile 2014
Tags : Lee Miller
Appunti su Lee Miller
Io Donna
Sangue Quando conobbe Man Ray, Lee Miller si presentò così: «Sono la sua nuova allieva, mi chiamo Lee Miller». Lui, secco: «Non ho allievi, e poi sto partendo». Lei, imperturbabile: «Lo so, vengo con lei». Divenne presto la sua amante, assistente e modella. Quando lo lasciò, Man Ray tracciò una linea rossa sangue su un’immagine del collo di lei.
Ombelico Profilo perfetto, bionda, naso greco, sguardo apparentemente distratto. Un giornale proclamò che aveva l’ombelico più bello di Parigi. Un noto vetraio modellò una coppa di champagne sul suo seno. Jean Cocteau la spiegava così: «Mademoiselle Miller ha gli occhi pallidi».
Cacciavite Quella volta che, in visita con il figlio Antony alla residenza di Picasso "La Californie", ci fu un guasto all’impianto elettrico. Picasso gridava: «Come faccio a lavorare questa notte?». Allora Lee Miller prese un cacciavite, smontò il sistema e in mezz’ora individuò il guasto. «Lui la guardava estasiato».
Tennis Lee Miller, che ai balli dell’alta società parigina si presentava in scarpe da tennis.
Famiglia Il padre, Theodore Miller, la fotografava di continuo: anche a vent’anni, nuda.
Origini Elizabeth Miller, nata a Poughkeepsie, 20 km da New York, il 23 aprile 1907, figlia di Theodore Miller, ingegnere e di Florence MacDonald, infermiera morta poco dopo la sua nascita, due fratelli, a sette anni violentata da un amico di famiglia che le passa pure la gonorrea, a diciannove anni, per evitare un’auto che le sta venendo addosso, finisce tra le braccia William Condé Nast, fondatore di Vogue, che la affida ad Edward Steichen: qualche settimana dopo è in copertina. Top model, poi fotografa, poi inviata di guerra, poi mamma.
Guerra Inviata di guerra per Vogue, unica donna ad unirsi alle truppe alleate e ad entrare a Dachau.
Vogue «Believe it!» (il titolo di Vogue al pezzo e alle foto di Lee Miller dai campi di sterminio nazisti).
Foto Uno degli scatti più famosi, datato 1° maggio 1945: Lee Miller nell’appartamento di Hitler, al 16 di Prizregentenplatz a Monaco, nuda dentro la vasca da bagno, gli stivali militari ben appaiati sul pavimento, la foto del Führer appoggiata al bordo della vasca.
Cotex Lee Miller, prima testimonial di un detergente intimo femminile, il Cotex.
Uomini Tra i suoi amori: Man Ray, Pablo Picasso, Aziz Elui Bey, ricco uomi d’affari egiziano, Roland Pensore, poeta surrealista inglese, ambedue sposati e poi lasciati, David Scherman
Colori La prima volta che incontrò Penrose, ad una festa in costume a Parigi, lui aveva i capelli tinti di verde, una mano di blu e i pantaloni color arcobaleno.
Puzzle «Pezzi di puzzle impregnati d’acqua, brandelli ubriachi che non si accordano ne nella forma ne nel disegno» (la vita secondo Lee Miller)
Vecchiaia Lee Miller, che dopo la guerra si ritira nel Sussex, alcolizzata e depressa: si dedica al giardino, diventa una gran cuoca, progetta banchetti surrealisti, e abbandona ogni ricordo del passato.
Sangue Quando conobbe Man Ray, Lee Miller si presentò così: «Sono la sua nuova allieva, mi chiamo Lee Miller». Lui, secco: «Non ho allievi, e poi sto partendo». Lei, imperturbabile: «Lo so, vengo con lei». Divenne presto la sua amante, assistente e modella. Quando lo lasciò, Man Ray tracciò una linea rossa sangue su un’immagine del collo di lei.
Ombelico Profilo perfetto, bionda, naso greco, sguardo apparentemente distratto. Un giornale proclamò che aveva l’ombelico più bello di Parigi. Un noto vetraio modellò una coppa di champagne sul suo seno. Jean Cocteau la spiegava così: «Mademoiselle Miller ha gli occhi pallidi».
Cacciavite Quella volta che, in visita con il figlio Antony alla residenza di Picasso "La Californie", ci fu un guasto all’impianto elettrico. Picasso gridava: «Come faccio a lavorare questa notte?». Allora Lee Miller prese un cacciavite, smontò il sistema e in mezz’ora individuò il guasto. «Lui la guardava estasiato».
Tennis Lee Miller, che ai balli dell’alta società parigina si presentava in scarpe da tennis.
Famiglia Il padre, Theodore Miller, la fotografava di continuo: anche a vent’anni, nuda.
Origini Elizabeth Miller, nata a Poughkeepsie, 20 km da New York, il 23 aprile 1907, figlia di Theodore Miller, ingegnere e di Florence MacDonald, infermiera morta poco dopo la sua nascita, due fratelli, a sette anni violentata da un amico di famiglia che le passa pure la gonorrea, a diciannove anni, per evitare un’auto che le sta venendo addosso, finisce tra le braccia William Condé Nast, fondatore di Vogue, che la affida ad Edward Steichen: qualche settimana dopo è in copertina. Top model, poi fotografa, poi inviata di guerra, poi mamma.
Guerra Inviata di guerra per Vogue, unica donna ad unirsi alle truppe alleate e ad entrare a Dachau.
Vogue «Believe it!» (il titolo di Vogue al pezzo e alle foto di Lee Miller dai campi di sterminio nazisti).
Foto Uno degli scatti più famosi, datato 1° maggio 1945: Lee Miller nell’appartamento di Hitler, al 16 di Prizregentenplatz a Monaco, nuda dentro la vasca da bagno, gli stivali militari ben appaiati sul pavimento, la foto del Führer appoggiata al bordo della vasca.
Cotex Lee Miller, prima testimonial di un detergente intimo femminile, il Cotex.
Uomini Tra i suoi amori: Man Ray, Pablo Picasso, Aziz Elui Bey, ricco uomi d’affari egiziano, Roland Pensore, poeta surrealista inglese, ambedue sposati e poi lasciati, David Scherman
Colori La prima volta che incontrò Penrose, ad una festa in costume a Parigi, lui aveva i capelli tinti di verde, una mano di blu e i pantaloni color arcobaleno.
Puzzle «Pezzi di puzzle impregnati d’acqua, brandelli ubriachi che non si accordano ne nella forma ne nel disegno» (la vita secondo Lee Miller)
Vecchiaia Lee Miller, che dopo la guerra si ritira nel Sussex, alcolizzata e depressa: si dedica al giardino, diventa una gran cuoca, progetta banchetti surrealisti, e abbandona ogni ricordo del passato.
Lucrezia Dell’Arti